Salera, il centrodestra e le convergenze parallele

A Cassino il sindaco sta creando una sorta di confederazione politica trasversale nell’ottica di un dialogo sotterraneo capace di armonizzare le posizioni davanti a temi cruciali per la città. La conferma dopo l'infuocato consiglio comunale con Silvestro Petrarcone di FdI che ha preso le distanze dal Terzo Polo di Sebastianelli protagonista di un duro scontro in aula

Lorenzo Vita

Rerum Cognoscere C@usas

Molto di più della politica dei due forni di democristiana memoria. Quello che Enzo Salera sta imbastendo tra i banchi della sala Di Biasio è una vera e propria confederazione politica. Trasversale e sorprendente allo stesso tempo. Che unisce anime diverse, e fino a poche settimane fa nemiche acerrime, nell’ottica di un dialogo sotterraneo capace di armonizzare le posizioni davanti a temi cruciali e importanti per la città.

Il gioco di sponda che il primo cittadino sta portando avanti con il centrodestra, o meglio, con i consiglieri di centrodestra, è ormai ufficializzato.

Petrarcone ed un’opposizione di costruttiva

Silvestro Petrarcone

A dipanare quei pochi dubbi rimasti che osannavano l’oltranzismo politico dell’una come dell’altra parte ci ha pensato il capogruppo di Fratelli d’Italia Silvestro Petrarcone. Lo ha fatto nello scorso consiglio comunale, rispondendo ad una provocazione dell’altra gamba dell’opposizione, quella capitanata da Giuseppe Sebastianelli. Ha detto: ”Sebastianelli è andato sul personale, non sul politico. Io sono onorato di partecipare a questa assise e non mi voglio sentire, né ora, tantomeno in futuro, distaccato da Sebastianelli così come dai consiglieri di maggioranza. Lei faccia come creda”.

Se non è ancora chiaro il sottotesto delle sue parole, tranquilli, è lo stesso Petrarcone a spiegarsi meglio: ”Questo è il mio approccio alle cose: non devo fare alcuna battaglia politica contro nessuno. Per me non far parte della vostra minoranza non sta a significare che io mi senta migliore di voi. La narrazione di alcuni è sempre la stessa: c’è chi fa opposizione e chi no. La mia cifra personale è questa. Non faccio battaglie contro i mulini al vento, ma agisco con una visione di prospettiva. Non voglio né far finta di fare l’opposizione né far credere che faccio l’opposizione. Io faccio le cose a modo mio e voglio sentirmi in pace con tutti”

Il j’accuse di Sebastianelli

Giuseppe Sebastianelli

Il capogruppo meloniano ha replicato ad un vero e proprio “J’accuse” mosso da Sebastianelli, che ha tentato di esautorare la cifra morale, e politica, dell’opposizione di centrodestra: ”In questi mesi nessuno di noi – riferendosi al Terzo Polo – ha avuto un incarico nelle commissioni. L’opposizione di centrodestra sì. Ci sarà un motivo, o no?”. Il riferimento è all’istituzione della commissione “Grandi opere”, la cui presidenza è andata alla consigliera di FdI Nora Noury.

Sotto la lente di Sebastianelli e del terzo polo i criteri di assegnazione dei seggi all’opposizione. Anzi, alle opposizioni. “Hanno cambiato la composizione della commissione: tre consiglieri alla maggioranza e due alla minoranza”, commentano a margine del consiglio di venerdì. “In più, hanno consentito, cosa mai fatta prima, il doppio voto: cioè ogni consigliere poteva votare due candidati. Ecco perché entrambi i consiglieri designati fanno parte del centrodestra, essendo loro in sei e noi in tre. Ci hanno escluso a posta”

Quando l’apparenza ingannano

Arturo Buongiovanni

Un’accusa che fa il paio con la confessione di Petrarcone e che delinea il quadro di un dialogo amicale quanto mai vivo tra la maggioranza Salera e il centrodestra.

Il tutto nonostante il voto contrario della minoranza che fa riferimento al consigliere Arturo Buongiovanni al riconoscimento di 7000 euro di debiti fuori bilancio relativi alla vicenda della vendita della farmacia comunale.

Del resto, soprattutto il politica, le apparenze vanno sempre salvaguardate.