Salera, il futuro è in Regione ma la priorità resta Cassino

Per il sindaco sembra tramontare l'ipotesi della presidenza del'Amministrazione provinciale. Prende piede invece una candidatura alla Pisana ma il primo cittadino pone delle condizioni: non vuole lasciare il Comune. Leodori al lavoro per trovare una soluzione

Lorenzo Vita

Rerum Cognoscere C@usas

La partita si gioca qui. Tra le mura spesso surriscaldate dell’Aula Di Biasio, nella vita cittadina, nei cantieri e nelle opere che esprimono l’idea di un orizzonte politico ancora lontano dall’essere esaurito. Il futuro politico del sindaco Enzo Salera è tutt’altro che scontato. Fino a pochi mesi fa sembrava segnato: dopo il trionfo elettorale lo scorso giugno, sarebbe dovuto essere il candidato alla presidenza in pectore del centrosinistra alle prossime elezioni Provinciali. Ma adesso la legge consente all’attuale inquilino di palazzo Iacobucci e sindaco di Sora, Luca Di Stefano, di poter tornare a concorre. Ed ha tutta l’intenzione di continuare ad indossare la fascia azzurra.

Enzo Salera

Ecco che, nella federazione provinciale del Partito Democratico, così come negli ambienti della sua maggioranza, tutti davano per certo che il “pitbull” cassinate si proiettasse alle prossime Regionali. Aspirazione legittima: per avere governato due volte la seconda città della Ciociaria, per essere stato il sindaco Dem alla guida della città più importante nelle mani del centrosinistra, per avere completato il risanamento dei conti, trasformato l’urbanistica di Cassino.

Una candidatura che sarebbe stata un vantaggio anche per il Partito: a prescindere dalle possibilità di vittoria, l’obiettivo cinico è quello di capitalizzare il consenso nel cassinate per far salire di quota i Dem. E ribaltare gli equilibri nella rappresentanza istituzionale, ad oggi totalmente schiacciata sul nord della Provincia. 

Le condizioni di Salera

Daniele Leodori

In politica la scaramanzia è un dogma, come in Vaticano. Perché chi entra Papa in cocnlave ne esce ancora cardinale, chi parla da candidato finisce presto impallinato, spesso dal fuoco amico. Anche per questo, a chi glielo domanda, risponde “La mia priorità resta Cassino. Sono stato eletto per fare il sindaco e questa per me è la cosa più importante”.  Il retroscena, però, prende corpo. E racconta di un Salera ben disposto a sedere tra gli scranni della Pisana. I contatti con Daniele Leodori, Segretario Regionale Dem, sono costanti. I due si sono confrontati più volte anche su questo tema, con il leader regionale che avrebbe sollecitato il primo cittadino a guardare oltre Cassino.

Francesco Rocca

Il dilemma è uno e Salera su questo è fermo: non lasciare la guida della città martire prima della scadenza del mandato elettorale. Una condizione non negoziabile. Tantopiù se si considera che un sindaco di una città superiore ai 15.000 abitanti non può nemmeno candidarsi senza prima dimettersi dal suo incarico con almeno sei mesi di anticipo sul voto.

Ecco che allora Leodori si è mosso per cercare una soluzione, un pertugio legislativo con cui garantire al primo cittadino entrambe le possibilità. Anche perché i rumors dicono che il presidente della Regione Francesco Rocca potrebbe candidarsi in Parlamento e lasciare in anticipo la guida della Regione. Da qui, l’ipotesi: se si va ad elezioni anticipate si potrebbe avere una deroga per i sindaci e avere la possibilità di concorrere alla competizione. “In questo caso sono disposto a farlo”, afferma Salera. 

L’endorsement di Sebastianelli

Giuseppe Sebastianelli

Nel frattempo ha preso il via anche il valzer del retroscena. Ad esempio, Giuseppe Sebastianelli, fermo opposiztore del sindaco dalle file del Terzo Polo, tra il serio e il faceto, ha affermato:Se Salera si dovesse candidare alle Regionali io valuterò seriamente di sostenerlo. Al di là delle differenze politiche, parliamo comunque di un cittadino di Cassino che potrebbe rappresentare la città in Consiglio regionale. Da anni ormai il nostro territorio difetta di rappresentanza”. Ma come è possibile, non era il suo acerrimo nemico? “Sì, ma resta comunque il mio sindaco. E se c’è una cosa che rispetto in lui è la sua determinazione. Sono sicuro che potrà fare del bene per la città. Differentemente da altri”.

Non è una giravolta, ma una strategia. Più che fare la guerra a Salera e alla sua maggioranza, il Terzo Polo vuole esautorare il centrodestra: “Loro non li sosterrò mai”, ammette. Situazioni diverse che si intersecano, dove ognuno prova a vincere le proprie partite.

Ecco che, quindi, sono in tanti a sperare in una scalata istituzionale di Salera. Su di lui infatti si proiettano le ambizioni di tanti. Soprattutto all’interno della sua maggioranza, dove la suggestione di indossare la fascia tricolore ha incominciato a solleticare gli appetiti.