
Riunione dei primi cittadini per discutere temi scottanti per il territorio come le criticità dell'ospedale "Santa Scolastica" ed i paventati tagli al servizio degli autobus. Gli amministratori chiedono attenzione ed un incontro a Roma
“Cara Regione che ci combini!”. I sindaci del cassinate hanno deciso di reagire ai tagli annunciati da via Cristoforo Colombo relativi al Trasporto Pubblico Locale. Lo hanno fatto mettendo da parte le appartenenze politiche, con quella coesione che serve a cementare il territorio di fronte alle sfide che contano. La stessa cosa vista pochi giorni fa sulla Sanità, dove il fronte dei primi cittadini non ha risparmiato critiche per la “scarsa attenzione” riservata all’ospedale Santa Scolastica di Cassino, al centro di una bufera mediatica dopo il caso di Charles, lo studente deceduto due settimane fa e sulla cui morto sono ora indagati 7 medici per verificare se ci sia stato ritardo nella diagnosi.

Così riuniti nella Consulta dei Sindaci del Cassinate, convocata dal sindaco Enzo Salera nella sua qualità di presidente, i primi cittadini del Lazio Meridionale hanno discusso i due scottanti punti per intavolare un dialogo quanto mai urgente con la Regione Lazio. Il primo, relativo al Trasporto Pubblico Urbano ed ai tagli dei contributi regionali a partire dal primo luglio prossimo; l’altro inerente la problematica sanitaria del territorio. Era previsto, a tal proposito, un confronto con il nuovo direttore generale della Asl di Frosinone, il dottor Arturo Cavaliere, slittato però ad una data ravvicinata, dopo la pausa pasquale.
Sul tavolo le criticità del “Santa Scolastica”

Invertito l’ordine degli argomenti, i sindaci hanno subito affrontato il problema della sanità e le sue criticità. In particolare, la discussione si è focalizzata sul “Santa Scolastica” e sulla cronica carenza di personale, sempre più acuta che qui si registra.
“Ci dobbiamo chiedere – ha detto Fabio Violi, sindaco di Sant’Elia Fiumerapido – che funzione debba avere oggi l’ospedale di Cassino, centro di riferimento di un vasto territorio dove si continua a registrare una carenza di personale sempre più marcata. Mentre, di contro, è aumentata notevolmente la richiesta di prestazioni”.

Al centro dell’attenzione il Pronto Soccorso dove in questi anni il personale “anziché aumentare è diminuito”, lamentano. “Prima c’era Pontecorvo – ha rimarcato in proposito il sindaco di Esperia, Giuseppe Villani – ora tutte le emergenze gravitano sul Santa Scolastica. Non può continuare così”.
Oltre che del potenziamento di questo punto nevralgico di un qualsiasi ospedale, la sindaca di Terelle, Fiorella Gazzellone, ha rilevato la necessità della presenza, lì, anche di specializzati in medicina di emergenza. “È il primo accesso alle cure, agli interventi di prima urgenza, spesso vitali per un paziente”.
Salera ed i ritardi della Regione

Il sindaco Salera ha invece sottolineato che occorre intervenire con la massima urgenza ed ha criticato i ritardi della Regione nella nomina del nuovo direttore generale della Asl. “È arrivata una persona che ha maturato già una esperienza simile a Roma 6. Speriamo si possa impostare un programma a lungo termine che parta dall’individuazione delle maggiori criticità e si avvii il graduale miglioramento delle criticità acuitesi in questi anni”.
Riguardo al personale da reperire, il primo cittadino di Cassino ha evidenziato come, soprattutto nel personale infermieristico, vi siano richieste di trasferimento da altre Asl da parte di residenti del nostro territorio che lavorano lontano da casa.
I tagli al trasporto pubblico

La questione trattata subito dopo, riguardante, appunto, il drastico taglio dei contributi regionali al trasporto pubblico locale. Sembra aver colto di sorpresa più di qualcuno dei 21, tra sindaci e delegati, presenti in sala Restagno dei 32 primi cittadini che fanno parte della Consulta.
Ci ha pensato Giuseppe Magni, lo storico titolare della società “Luigi Magni e figli”, a chiarire a tutti la gravità della situazione e le ricadute sull’utenza, “in particolare quella studentesca, e non, residente in zone periferiche, dove dovesse realmente concretizzarsi a partire dal 1° luglio l’incredibile decisione della Regione”.
Con quei tagli non sarà possibile garantire tutti gli attuali collegamenti. E molti pendolari dovranno arrangiarsi, trovando un altro sistema per andare a scuola o al lavoro.
È stato quindi deciso l’invio a Roma, dopo le festività, di una delegazione di sindaci e di imprenditori del settore al fine di “far riflettere sull’assurdità della decisione” e sui disagi che ne deriverebbero. Senza contare i posti di lavoro a rischio.