
Il centrodestra scrive le regole delle Primarie con cui definire il suo candidato sindaco. Intanto il vicesindaco uscente Federica Aceto si chiama fuori: "Per rispetto della città”. ieri vertice del Centrosinistra. La mossa di De Santis - M5S. Non converge Maliziola
I dettagli li decideranno oggi dalle ore 15 in poi. Chi li conosce dice che non sarà lunga. Nelle file del centrodestra il Segretario del circolo cittadino di Fratelli d’Italia Rino Liburdi ha convocato la riunione con Lega e Forza Italia per scrivere le regole con le quali tenere le elezioni Primarie. Da lì uscirà il candidato sindaco del centrodestra a Ceccano. Il Centrosinistra invece si è riunito ieri sera intorno alle 18: per allargare il perimetro della coalizione che sosterrà Andrea Querqui.
Qui centrodestra
Sul piano strategico, la mossa dei tre Coordinatori Provinciali del centrodestra di puntare sulle Primarie ha cambiato lo scenario. Ha messo fine a ripicche e veti incrociati che stavano caratterizzando la prima fase delle trattative per comporre l’alleanza. Perché chiunque dovesse appoggiare operazioni elettorali al di fuori di quella unitaria può considerare finita la sua carriera politica nel Centrodestra.
È una mossa che ha rimesso al centro la politica, ridando un senso maggiore ad una coalizione che amministrativamente è stata appannata dall’arresto del sindaco Roberto Caligiore con il sospetto di avere preso tangenti per gli appalti finanziati dall’Ue. Mentre sul piano politico (finora nemmeno sfiorato dalle indagini) è stata maggioritaria per diverse elezioni nella città fabraterna.
Regole semplici

Rino Liburdi ha intenzione di proporre agli alleati poche regole e semplici. Lo spirito è che le Primarie devono fare ordine e chiarezza. In pratica: i simboli del centrodestra sono li e chi ha la tessera di Partito in regola si schiera e si sceglie un suo candidato. Altrimenti è fuori. Non esistono terze possibilità: i Coordinatori provinciali sono stati chiarissimi sul punto: non saranno ammessi progetti ibridi e posticci.
Oggi alle 15 verrà scritto tutto nero su bianco. Il segnale che i tre Partitk vogliono far passare è evidente: la candidatura non verrà calata dall’alto ma scelta dal basso, non ci sono scelte di vertice ma le farà la base.
Le indiscrezioni di questi giorni danno ai blocchi di partenza il candidato civico Ugo di Pofi; un candidato di Forza Italia, uno di riferimento della Lega – Gruppo Gizzi Sodani ed uno che potrebbe essere espressione di FdI.
Resta da chiarire a questo punto la posizione di Fabio Giovannone. Dovrà decidere se partecipare, provando ad essere lui il candidato unitario in caso di vittoria o se correrà comunque fuori dal centrodestra. In un quadro che al momento lascia reside possibilità di vittoria.
Federica, un passo di lato

Con certezza non potrà contare su quello che doveva essere uno dei pilastri della sua coalizione: la vicesindaca uscente Federica Aceto non sarà della partita. Lo ha scritto in mattinata sulla sua pagina Facebook.
Un lungo messaggio nel quale comincia il suo ragionamento politico con delle scuse alla città. «Sento di dover porgere delle scuse alla città che amo e ai miei concittadini. Chiedo scusa per ciò che è accaduto e che ha segnato profondamente tutti noi. Mi scuso anche con l’ambiente politico del centrodestra, che è composto da tantissime persone perbene e che, ingiustamente, sono state associate alle vicende che tutti conosciamo».
«Dopo una prolungata riflessione personale e non senza difficoltà, ho deciso di non candidarmi alle prossime elezioni comunali. La ferita che porto dentro è ancora troppo profonda e dolorosa per permettermi di affrontare in prima persona questa esperienza in modo sereno, come invece è stato durante le scorse campagne elettorali».
Mai fuori dal perimetro

L’indagine è ancora aperta. Ma Federica Aceto mette in chiaro che non è questo ad avere determinato la sua decisione. «Sento il bisogno di fissare questi chiarimenti per sgomberare il campo da ogni dubbio: la mia scelta è dettata esclusivamente dal senso di responsabilità che nutro nei confronti della mia città. Non ho né farò accordi di nessun tipo. Faccio un semplice e umile passo indietro. Governare non è un gioco, richiede un impegno che oggi non sento di poter garantire al massimo».
«Rispondo così anche a chi parla di miei eventuali allontanamenti dal centrodestra: io sono politicamente nata e cresciuta in Fratelli d’Italia e lì resto. Mai sceglierei di collocarmi in un perimetro che non sia quello del centrodestra. Ho cominciato questa avventura in un partito che era quasi sconosciuto in cui c’era tanto da dare e niente da pretendere».
Allargare il perimetro

Nelle file del centrosinistra, ieri sera alle 18:30 si è tenuta la riunione organizzativa che aveva chiesto l’Area Schlein durante l’incontro avvenuto a Sant’Andrea delle Fratte a Roma. È il vertice che di fatto riapre il tavolo della coalizione intorno al nome di Andrea Querqui. Lo aveva chiesto Emanuela Piroli per convergere verso quel progetto politico e riunificare così il Partito Democratico. (Leggi qui: Ceccano è l’ora dell’unità: Piroli con Querqui. A destra le Primarie).
La riunione di ieri si è tenuta nella sede del comitato Querqui. Presenti tutti i gruppi che sostengono il candidato sindaco, oltre a Luigi Vacana che potrebbe presentare una lista chiamata “Ceccano in Comune”. Presente anche Sinistra Italiana.Assente invece Mariangela De Santis (Nuova Vita) ed il Movimento 5 Stelle: un’assenza che non va letta come l’intenzione di non convergere e proseguire su un percorso autonomo schierando la De Santis (consigliere uscente) come candidata sindaco. E allora?
Gli ambasciatori sono al lavoro. È possibile che M5S e Mariangela De Santis abbiano invece voluto mandare un segnale politico: se entreranno a fare parte della coalizione lo faranno per loro scelta e non per la mediazione di Piroli. Come a dire: “Siamo con Andrea, ma non certo per merito tuo”.
Il messaggio emerso dalla riunione è che Andrea Querqui ha la possibilità di riunire tutto il blocco del centrosinistra creando una coalizione larghissima e per questo con ampi margini di competitività. Ma soprattutto: che la coalizione è ancora aperta e chi vuole aderire fa in tempo.
Io non vengo
Andrea Querqui lo ha detto con chiarezza: “Io non ho mai posto veti a nessuno: la porta è aperta e sono pronto ad allargare la coalizione”. Potrebbe arrivare a schierare sette liste.

A quella coalizione non parteciperà con certezza l’ex sindaca socialista Manuela Maliziola: venne affondata prima della scadenza del suo mandato. Le firme sulla mozione di sfiducia erano anche del suo centrosinistra: per questo non intendere dare il suo appoggio. Non per una questione di ripicca ma per contrastare un modo di agire nel quale lei non si riconosce e vuole che sia chiaro.
All’invito di Emanuela Piroli ha risposto che non avrebbe partecipato. Grazie e ci vediamo alle urne.