
Venti di crisi al Comune di Frosinone. Fratelli d'Italia pronto a chiedere l'azzeramento della giunta: tutti in discussione, anche gli assessori meloniani. Le mancate risposte da parte del sindaco Mastrangeli sulla mobilità e sul quartiere Scalo hanno fatto precipitare la situazione. La scelta dei tempi
I droni da combattimento sarebbero già in rampa di lancio. Dal bunker sotterraneo di FdI in queste ore stanno lavorando sul software missilistico e, soprattutto, sul targeting, fondamentale per definire percorsi, obiettivi, e modalità di attacco. I tecnici meloniani stanno tarando i sensori per la guida autonoma e i sistemi di visione artificiale e i laser, per identificare e colpire l’obiettivo con precisione. Dai vertici regionali potrebbe arrivare a breve il “luce verde” per il lancio dei droni. Destinazione: Palazzo Munari. Nome in codice dell’operazione: “Riccardo”.

Ovviamente si sta lavorando di fantasia, ma lo scontro in atto al comune Capoluogo, tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e Fratelli d’Italia, potrebbe veramente salire di livello già nelle prossime ore. Il rischio è concreto e reale. Nel weekend appena trascorso le linee telefoniche e i messaggi whatsapp dei fratelli hanno girato a velocità ciclica, tra Frosinone Ceccano e Roma.
Un segnale politico forte: azzeramento della giunta
Pur con qualche sfumatura, tutti sono concordi nel ritenere che a Mastrangeli va dato un segnale politico. Forte. La sua totale indisponibilità a recepire qualsivoglia richiesta di modifica delle politiche adottate sulla mobilità sostenibile da parte di FdI, il partito più importante del capoluogo per percentuali di consenso e numeri di consiglieri in Aula, non può restare senza conseguenze. Il Partito ci rimetterebbe la faccia. E in politica la faccia è tutto. O quasi.

Fratelli d’Italia dunque sembra seriamente intenzionata a mettere sotto pressione il sindaco Riccardo Mastrangeli. Non si scherza più. Resta solo da capire come. E con quali strumenti. Il gruppo consiliare vicino al partito di Giorgia Meloni starebbe valutando l’ipotesi di chiedere un reset dell’esecutivo a Mastrangeli. Un azzeramento totale della giunta comunale. Che il Sindaco vede come i granellini di sabbia negli occhi. Insopportabili. Questa possibilità, dall’interno definita molto concreta, è attualmente oggetto di valutazione anche da parte dei vertici di FdI.
E’ un atto dalla valenza politica enorme, quello che potrebbe arrivare a Mastrangeli da parte di FdI, che richiede la necessarie autorizzazioni di partito. Con la richiesta di azzeramento della Giunta si aprirebbe un orizzonte politico inatteso ed inesplorato a Frosinone. Nel centrodestra.
Frosinone, un caso unico

In nessun’altra amministrazione italiana, forse, due Partiti su 3 del centrodestra (Fi e FdI) che governa una città, hanno chiesto al proprio sindaco l’azzeramento della Giunta. Il capoluogo costituirebbe un unicum. Per FdI tutti gli assessori sarebbero sotto esame, anche i propri. E proprio nella segreteria cittadina del Partito della Presidente Meloni, c’è ancora da onorare la cambiale rilasciata all’onorevole Aldo Mattia, quando ha dato il via libera alla costituzione del direttivo di Frosinone. Alla sua area spetta un assessorato a Frosinone. Inutile girarci attorno. Le cambiali (politiche), prima o poi vanno onorate. Altrimenti altro che “proteste”.
Quella di Fratelli d’Italia è una mossa decisa e decisiva, che punta a chiarire la propria posizione nei confronti del governo Mastrangeli. Soprattutto dal punto di vista degli equilibri e dei pesi. Vogliono contare di più nelle decisioni che prende il Sindaco. Una posizione forte, impossibile da ignorare come fatto fino ad ora.
Il gruppo conta cinque consiglieri comunali ed è stato, finora, uno dei principali sostenitori della maggioranza. La guardia pretoriana. Senza i voti dei Fratelli in aula non passa nemmeno l’aria. Non solo le delibere.
Mastrangeli non si scompone

Intanto Mastrangeli, di fronte al potenziale tsunami che potrebbe abbattersi su Palazzo Munari, mantiene il suo consueto aplomb, british style. Non si scompone più di tanto. Almeno ufficialmente. Fa sapere che se dovesse veramente arrivare la richiesta di azzeramento della Giunta da parte di FdI, valuterà il da farsi.
Che il Partito della Meloni non sia per nulla soddisfatto di come vanno le cose a Frosinone, non solo dal punto di vista politico, ma anche amministrativo, è un fatto noto anche alle poltrone dell’aula consiliare.
Il gruppo dirigente del Partito è consapevole di intercettare, e manifestare, il sentiment di una parte significativa dei cittadini che non approvano le politiche per la mobilità sostenibile assunte dall’amministrazione Mastrangeli. Soprattutto allo Scalo. E li si vincono o si perdono le elezioni comunali. I Fratelli la partita del Comune nel 2027 la vogliono giocare fino in fondo e pure con un proprio candidato sindaco. Anche se dovrà passare per le Primarie. Che i Meloniani vogliono contendibili questa volta.
Senza i cambi nell’esecutivo crisi al buio

Certo è che se la richiesta di azzeramento della giunta dovesse concretizzarsi e non trovare riscontri positivi, nemmeno questa volta, da parte del Sindaco, la crisi in atto al Comune potrebbe rilevarsi senza soluzione. Con tutte le conseguenze del caso.
Di contro, va considerato che Mastrangeli ha già detto no a Forza Italia di resettare l’esecutivo. Per questo gli azzurri sono all’opposizione. Dire sì a FdI adesso non è così semplice. Sarebbe una palese disparità di trattamento nei confronti di 2 partiti alleati (o ex), e legittimerebbe ancora di più FI ad andare per conto proprio alle prossime elezioni comunali tra 2 anni. Mastrangeli rischia di sbagliare, qualunque decisione prenda. La situazione è complicata, parecchio.
La scelta dei tempi

Non è casuale la scelta dei tempi. In questa fase il centrosinistra non si è ancora organizzato: il circolo cittadino del Pd è paralizzato dalla guerra interna tra le componenti di Area Dem (Francesco De Angelis) e Rete Democratica (Sara Battisti). Inoltre è all’Anno Zero il dialogo interno per individuare una sintesi sulla candidatura Prog tra Angelo Pizzutelli (capogruppo Pd uscente), Stefano Pizzutelli (leader del comitato Schlein), Vincenzo Iacovissi (vice segretario nazionale del Psi e consigliere a Frosinone).
L’alleanza solida del centrosinistra, appena poche settimane fa ha ribaltato il fronte elettorale di Ceccano, eleggendo sindaco il Dem Andrea Querqui. Se il centrodestra concede troppo tempo sul fronte di Frosinone, una sintesi nel centrosinistra verrà trovata ed i leader regionali e nazionali sono pronti a giocarsi la partita del Capoluogo.
È per questo che hanno deciso di fare adesso la mossa decisiva. “Houston abbiamo un problema”. E pure grosso.