Acceso confronto tra gli 'alleati' Sabina Mitrano ed Emiliano Scinicariello. Che poi posta "Nulla è dovuto". Verso la rottura dell'alleanza elettorale. Silvio D'Amante spalanca le porte
Il rischio è fondato: Sabina Mitrano ed il Partito Democratico sono ancora politicamente fidanzati ma, in vista del voto amministrativo del 12 giugno al comune di Gaeta potrebbero rivedere i loro piani.
A dare la dimensione della situazione è un plateale alterco: per i diretti interessati è stato un confronto di idee per quanto molto vivace sul piano dialettico. Ha visto protagonisti la professoressa di Lettere candidata a sindaco contro l’amministrazione uscente ed Emiliano Scinicariello il capogruppo di “Una nuova stagione”. La sua area ha vinto il congresso Pd eleggendo alla Segreteria Gianluca Conte, portando il Partito ad appoggiare la candidatura della Mitrano.
Ma qualcosa si è incrinato nei rapporti politici tra i due protagonisti di quella discussione.
Il pretesto è Pasqualino
A Scinicariello sono andate di traverso le dichiarazioni dell’ex assessore all’Urbanistica di centrodestra Pasqualino De Simone. Aveva annunciato la sua indicazione di voto disgiunto: sostegno ad una candidata nelle liste dell’amministrazione uscente e voto per la candidata sindaco Sabina Mitrano sul fronte opposto.
L’appoggio dichiarato d’un pezzo del centrodestra ha creato imbarazzo in Scinicariello ed il Pd che rappresenta. Molti della nuova guardia Pd hanno voluto tranquillizzare il consigliere: “Emiliano, guarda che De Simone sta svolgendo il classico ruolo di cavallo di Troia non tanto per assaltare quanto per indebolire alla base la fortezza di Sabina Mitrano”. Esattamente per ottenere la reazione che si sta innescando.
In effetti De Simone il suo ruolo di guastatore e di giamburrasca l’ha svolto a meraviglia. Con un post su Facebook nei giorni scorsi ha annunciato il ritiro dell’appoggio alla Mitrano per fare voto compatto sull’amministrazione uscente ed il suo candidato sindaco Cristian Leccese. (Leggi qui: Contrordine amici, niente voto disgiunto).
Niente museruola
La discussione tra Sabina Mitrano ed Emiliano Scinicariello è nata per quello. Ed è stata molto accesa. Arrivando a ridosso della rottura di un rapporto politico. perché la candidata sindaco ha messo in chiaro una cosa: non intende fasi mettere il guinzaglio né dal Partito Democratico, né da Scinicariello, né da nessun altro.
L’uomo forte in questa fase del Pd pare abbia messo le carte in tavola dicendo alla sua candidata a sindaco: “Il Partito Democratico non può essere un buon prodotto solo nel momento in cui ti porta i voti…” E poi amici come prima.
Il capogruppo di “Una nuova stagione” ha scritto su Facebook “Nulla è dovuto”.
Parigi non vale una messa
C’è anche un’altra chiave di lettura. Maturata analizzando tutti gli scenari possibili in vista del voto e dei suoi risultati. In pratica: il Pd si è diviso in tre tronconi, i vincitori del tesseramento (area Rosato-Madonna) non ha partecipato al Congresso denunciando la convocazione illegittima ed appoggerà Cristian Leccese; l’area minoritaria del Partito si è chiamata fuori e preferisce seguire l’ex sindaco Pds Silvio D’Amante che intende schierare un cartello progressista insieme al M5S; l’area vincitrice del Congresso (Scinicariello-Conte) porta Sabina Mitrano.
Ma ora scopre che è rischioso: in consiglio comunale il 13 giugno rischia di non scattare il quorum per i Dem. Altro che Parigi val bene una messa.
L’eco del litigio tra Scinicariello e Mitrano è arrivata a Latina ed il consigliere regionale pontino del Pd Salvatore La Penna, celando a fatica il suo imbarazzo, ha ammesso che il Pd “sta seguendo l’evoluzione della situazione”.
Se dovesse esserci rottura con Sabina Mitrano il Pd di Gaeta sarebbe costretto a convergere sulla sponda sinistra guidata dal candidato a sindaco Silvio D’Amante.
L’apertura di Silvio
Silvio D’Amante non intende perde l’occasione che gli si sta materializzando davanti agli occhi. Nel giorno ufficializza la data di presentazione della candidatura per il 22 aprile (alle ore 18, presso l’hotel Serapo) spalanca le porte ad Emiliano Scinicariello ed alla possibilità di riunificare i Dem che hanno partecipato al Congresso.
D’Amante ha investito del ruolo di esploratore uno dei suoi più stretti e fidati collaboratori: l’ex presidente del consiglio comunale Lino Magliuzzi. “Siamo in un Partito le cui regole devono essere ancora rispettate. Quando abbiamo perso il Congresso abbiamo accettato il suo esito, senza alcuna vena polemica. Il dottor D’Amante a differenza di altri (Sabina Mitrano, NdA) è un iscritto al Partito Democratico. Non si è autoproposto ma ha accettato la proposta di candidatura a sindaco, alla luce della sua indiscussa esperienza amministrativa e riconosciuta statura morale. Noi siamo pronti. Se Emiliano, che noi abbiamo sostenuto senza simbolo alle amministrative del 2017, dovesse esserlo anche lui, sappia che questa è la nostra casa comune…”
D’Amante attende una risposta. Ed una ragione c’è: occorre unire le forze per sperare di essere competitivi contro l’amministrazione uscente ed il suo candidato Cristian Leccese. Presenterà la candidatura sabato 23 aprile in piazza della Libertà alle 18.30 ed in dote dichiara di avere i simboli di 8 tra civiche e movimenti.
Un campanello d’allarme è arrivato dalla coalizione di D’Amante. L’ex sindaco di Gaeta e leader del Movimento Progressista Antonio Raimondi ha confermato che non ci sarà: “Per Gaeta ho già dato…”.