Scoppia la pace tra Salvini e Rocca: al giusto prezzo politico

Scoppia la pace tra Matteo Salvini e Francesco Rocca. Cosa si sono detti prima dell'incontro in regione. E come hanno trovato la quadra. Il sasso del Governatore e subito il chiarimento. E ora si riparte

Si sono visti prima, a quattr’occhi: Matteo Salvini e Francesco Rocca hanno chiarito in pochi minuti la situazione. La minaccia fatta nei giorni scorsi dalla Lega di passare all’appoggio esterno e ritirare la fiducia al Governatore? Normale dialettica, nulla di personale: un modo politico per reclamare l’attenzione dovuta ad un Partito che è stato determinate quanto gli altri per la vittoria alle Regionali. E che aveva le sue ragioni politiche per ritenersi trascurato.

Matteo Salvini

Il leader del Carroccio ha messo sul tavolo i cahiers de doléances. Innanzitutto le invasioni di campo dei Fratelli d’Italia sulle norme alle quali stava lavorando l’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli. E la melina intorno alle due proposte che la Lega ha in Commissione ma non riescono a vedere la via dell’Aula. Poi la sostanza delle cose, la vera ciccia: Il Governatore ha chiuso la partita per il riassetto delle Asl confrontandosi solo con Forza Italia e tagliando il Carroccio fuori da ogni casella. Vero che il Partito del senatore Claudio Fazzone è passato nel giro di un anno da 3 a 7 Consiglieri + 1 con il patto al quale è vincolato Noi Moderati lasciando la Lega con un solo Consigliere: ma quell’esclusione dallo scacchiere della Sanità brucia.

La soluzione sta in una decina di caselle che ora verranno assegnate alla Lega ed a suoi rappresentanti. Quali e quando è materia che appartiene a Francesco Rocca e Matteo Salvini soltanto: la sostanza della pace scoppiata questa sera tra Lega e Governatore del Lazio sta tutta lì.

Il resto è liturgia della politica, sceneggiatura da portare al pubblico votante.

Pienone in Regione

Ce n’era tanto nella sala Tirreno all’interno del palazzo sede della Presidenza della Giunta regionale del Lazio. Pieno, sia i posti a sedere che quelli in piedi. Matteo Salvini fa il suo ingresso una manciata di secondi dopo le ore 18, Francesco Rocca lo accoglie dicendogli «La tua presenza qui, in questo appuntamento fissato già da tempo, è la migliore risposta a qualche giorno di polemiche costruite sul nulla».

A circondare il Capitano sono il vicesegretario nazionale della Lega Claudio Durigon, la capogruppo in Regione Lazio Laura Cartaginese, l’assessore Pasquale Ciacciarelli, il responsabile Organizzazione nel Lazio Mario Abbruzzese.

Francesco Rocca

Francesco Rocca sgombra il campo dalle polemiche dei giorni scorsi, le riconduce ad un passaggio fisiologico in politico: «La Giunta è fatta di caratteri forti, ma non è mai mancato l’affetto e la considerazione politica». È il segnale: si discute ma non mi sono dimenticato di voi. Alla Lega, Rocca ricorda che è stato lui a fare da argine alle offensive di Forza Italia che la scorsa estate pretendeva un assessorato a discapito del Carroccio. «Mi sono messo io per primo a petto in fuori quando qualcuno con giochi di palazzo aveva provato a reclamare un assessore a dispetto di altri» ha ricordato Rocca. Tradotto: quando avete rischiato il posto ho impedito io che vi saccheggiassero, ora che devo dare un po’ di attenzione anche ad altri non potete mettere il muso.

Rocca chiede una mano

Abilissimo nel lanciare il sasso e nascondere la mano, nel dire le cose e negarne il senso nonostante sia evidente: Francesco Rocca si muove da politico navigato; sbaglia chi dimentica che fino ad un anno fa stava al timone della federazione mondiale che riunisce Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, per mestiere doveva negoziare con i tagliagole di ogni latitudine per piazzare le sue tende ed i suoi medici.

Così, dopo la sassata sulla fronte di Forza Italia il Governatore chiarisce che non c’era alcun velato messaggio rivolto agli azzurri quando ha detto “Mi sono messo io per primo a petto in fuori quando qualcuno con giochi di palazzo aveva provato a reclamare un assessore a dispetto di altri“. Tolti Pippo, Pluto e Paperino non restano altri oltre a quelli di Forza Italia. Ma tant’è.

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, rivolge “una preghiera” sulla Roma-Latina al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. «A breve spero che attraverso il contributo non finanziario sulla Roma-Latina ci farai andare lontano e finalmente si potrà fare partire un’opera attesa da tantissimi anni” ha detto Rocca.

Non c’è da litigare 

L’accordo sul riequilibrio della Lega in regione Lazio lo hanno raggiunto da prima delle 18 quindi Matteo Salvini ora può dire «Con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca non abbiamo litigato, non c’è da litigare. Non c’è alcuna rivendicazione di posti nelle Asl, nelle Ater e Comunità Montane. Sono certo che saranno scelte le persone giuste al posto giusto e sono anche certo che alla Lega non interessa governare tanto per il gusto di farlo. Mi interessa incidere». Il più classico caso di Excusatio non petita, accusatio manifesta. (Leggi qui: Salvini avverte Rocca: “Gli uomini soli al comando non vanno lontano”. E leggi qui: Altolà della Lega a Rocca: più rispetto o ce ne andiamo).

Mario Abbruzzese

Nei giorni scorsi proprio Salvini aveva riunito il direttivo del Lazio in relazione alle politiche che stava portando avanti la Regione e che secondo i leghisti vedeva un poco coinvolgimento del loro Partito. «I disastri della sinistra a Roma e nel Lazio sono enormi e bisogna lavorare di squadra, coordinarsi e riunirsi e vedere insieme cosa va e cosa no su sanità, rifiuti e case popolari. Dobbiamo ricordarci che ci hanno votato per lavorare da squadra».

Chiosa Francesco Rocca: «La giunta è molto salda, è sempre tutto normale perché questa è una coalizione forte, non è un monocolore e quindi è fisiologico ogni tanto ci sia dialettica e confronto. Il presidente è sempre parafulmine, ci sono apposta e ho le spalle grosse».

Il Ciacciarelli istituzionale

Pasquale Ciacciarelli

A tessere dietro le quinte sono stati Claudio Durigon con Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese. E proprio da quel settore arriva il segnale che la sintonia sia tornata piena. Nel suo intervento Ciacciarelli parla già in prospettiva futura: delle cose da fare insieme tra Regione ed Assessorato. La filiera è collaudata da mesi: è grazie a quell’asse tra Assessorato e Ministero che il Lazio ha centrato risultati importanti. Come lo sblocco della procedura per ampliare la Cittadella Giudiziaria di Roma, la revisione delle norme regionali in materia di Piano Regolatore, il via al riuso di sottotetti e cinema inutilizzati…

Ciacciarelli fa l’istituzionale e dice che «grazie alla diretta partecipazione del vice presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini il convegno di oggi ha rappresentato un momento istituzionale di primario rilievo per la corretta illustrazione del Decreto Salva Casa ai molti amministratori locali, associazioni di categoria ed operatori del settore presenti». Evidenzia le misure di semplificazione introdotte ed in corso di definizione dalla regione Lazio.

Evidenzia quanto fosse atteso un intervento di snellimento e di semplificazione su temi come i cambi di destinazione d’uso, la regolarizzazione dei piccoli abusi di necessità (la finestra realizzata, la porta aggiunta, la stanza in più ricavata per un figlio…).

Ormai, Lega e Rocca parlano già di futuro-