Il convegno speed organizzato dalla Lega ad Anagni con 23 persone. Ma Abbruzzese: "Conta il loro peso più del loro numero”. Stilettate su Ceccano: "Una vergogna”. E l'annuncio-conferma: oncologia non è ancora operativa
La sanità ad Anagni vale, per la Lega, 40 minuti di discussione davanti a 23 persone. Tanti infatti, contando anche gli addetti ai lavori, erano i presenti al convegno che è stato organizzato venerdì sera all’interno della Sala della Ragione per parlare della Sanità nella provincia di Frosinone.
Non era quindi un appuntamento legato soltanto ad Anagni, ma più in generale a tutta la Sanità della provincia. Però, ovviamente, aveva un significato particolare il fatto che fosse stato organizzato ad Anagni; proprio perché Anagni è da sempre un punto caldo per quanto riguarda il dibattito sulla sanità locale. Se non altro perché il sindaco Daniele Natalia, nel 2018 e poi anche nel 2023, ha vinto le elezioni comunali proprio giocando sulla domanda di Sanità in città. E promettendo una serie di cose; alcune delle quali, per onestà, ancora sono di là da realizzarsi.
Presenti e assenti
Proprio per questo, quindi, assume un particolare significato la scarsa attenzione nei confronti del convegno. Che ha visto anche alcune defezioni eccellenti rispetto al parterre annunciato. L’onorevole Nicola Ottaviani, ad esempio, avrà sicuramente avuto i suoi buoni motivi istituzionali per non presentarsi.
Colpisce forse un po’ di più l’assenza dell’assessore Vittorio d’Ercole, storico esponente della Lega; e quella di Guglielmo Vecchi, esponente di Idea Anagni ma comunque molto vicino alla Lega.
Ma che sanità si prefigura quindi ad Anagni, ed in provincia, per la Lega? A rispondere alla domanda dopo i saluti del sindaco Daniele Natalia (che ha ammesso qualche lentezza, ma ha assicurato tutto il suo impegno) ci ha pensato, tra gli altri, il consigliere comunale della Lega Antonio Necci. Da poco nominato anche referente delle politiche sanitarie della Lega in provincia.
Gli onori di casa di Natalia e Necci
Necci (dopo essersi scusato per la scarsità di pubblico) ha chiarito subito un punto. Il servizio di oncologia, una delle novità più pesanti dell’ultima campagna elettorale ad Anagni non è ad oggi ancora attivo. Manca, ha detto, un dirigente, che non è stato ancora nominato. “Ma arriverà a dicembre”, ha detto. Resta l’impegno per un punto di primo intervento. In attesa del quale dovrebbe arrivare almeno un’ambulanza medicalizzata.
I problemi attuale sono, ovviamente, colpa di Zingaretti “che non ha riaperto nessuno degli ospedali chiusi a suo tempo dalla Polverini”. La Sanità però può contare sull’impegno diretto di Rocca; come ha spiegato anche l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli; che ha ricordato i 25 milioni per la Sanità arrivati in provincia grazie al governo regionale.
Mario e lo “sfizio ceccanese”
Interessante anche l’intervento di Mario Abruzzese ( che ha trovato anche il tempo per condannare i fatti di Ceccano, definiti una “vergogna della politica”).
Abruzzese ha chiarito di fronte al non eccezionale riscontro di pubblico che “conta la qualità, non la quantità”. Ha spiegato che non si può tornare alla vecchia Sanità: quella fatta di un ospedale per ogni città, che oggi porterebbe a servizi pessimi.
Prefigurando una sanità fatta di pochi centri di eccellenza, con grande uso della medicina territoriale, della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Zaccari: no agli “ambulatorietti”
Toni simili a quelli usati dal consigliere provinciale Luca Zaccari. Per il quale la strada da seguire non è quella di tanti “ambulatorietti” ma di pochi centri di grande qualità.
Insomma, per un possibile nuovo ospedale, soprattutto ad Anagni, non sembra ancora aria. Peccato per chi, in campagna elettorale, ci aveva creduto.