Sopralluogo ai “giardinetti” di Latina con lo sguardo sbagliato…

Gli alberi degli amministratori sotto cui correranno i bambini che cadendo non si sbucceranno le ginocchia: fine lavori a dicembre

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Sindaco in testa, seguito da assessori e consiglieri: hanno fatto questa mattina un sopralluogo sul cantiere dei Giardini Pubblici di Latina. Matilde Celentano e la sua squadra hanno verificato lo stato dei lavori di riqualificazione e constatato che servono sei mesi in più di lavori. Quindi l’inaugurazione e tutte le iniziative collegate sono rimandate a dicembre prossimo. Pare la tela di Penelope.

Questo è. Il nodo però non è il periodo di tempo che si allunga per ultimare i lavori. È invece lo sguardo degli amministratori, di tutti: anche quelli dell’opposizione. Perché? Tutti guardavano il brecciato della parte dei viali da asfaltare e lo stato dei monumenti, nessuno che guardava gli alberi, le siepi, il patrimonio verde del parco.

Il Louvre di notte (Foto: Simo0082/Flickr)

È come se andassi a Louvre a verificare la grandezza delle finestre senza guardare la Gioconda. Come andare al mare e mettersi con la faccia rivolta verso la riva e non verso il mare, il cui rumore è pure fastidioso.

Un giardino, quello di Latina è di oltre 4 ettari, un decimo della superfice della Città del Vaticano, ha come sua essenza il patrimonio verde, le piante ma tutti guardavano strade e recinzioni.

Il verde dei Falcone e Borsellino

L’ingresso di Parco Mussolini

Questo è il nodo, pensare che ogni cosa sia manufatto umano e non umana sì ma coltivazione delle piante. I giardini, intitolati a Falcone e Borsellino ma per la memoria collettiva solo “giardinetti“, sono la memoria verde di una città tutta asfalto e travertino.

Dovevano guardare gli alberi gli amministratori. Perché sotto quegli alberi correranno i bambini che cadendo non si sbucceranno le ginocchia e sentiranno quanto è morbida la terra di questo piano e quanto è bruto l’asfalto.