L'affidamento del "Del Bianco" e la manifestazione vinta dalla "Torre", con una chiave di lettura univoca: non è sport, non è tifo ma è soprattutto politica
Due questioni diverse, per genere e tempistica. Che possono essere analizzate in maniera separata, come se fossero due fatti assolutamente staccati l’uno dall’altro. Oppure, ad una lettura un po’ più approfondita, due fatti che possono essere letti come due tappe di un unico percorso. Che potrebbe riservare ancora alcune sorprese.
Nell’Anagni di fine agosto-inizio settembre, in attesa della ripresa delle attività commerciali, scolastiche e politiche, a tenere banco sono state soprattutto due questioni. Significative, come detto, non tanto per i fatti in sé, ma per le possibili ricadute a livello politico.
Le vicende sono quelle inerenti all’affidamento, dopo anni di odissea, del nuovo campo sportivo appena rimesso a nuovo. Poi alla celebrazione del Palio di San Magno. (leggi qui: Se il Palio infilza i limiti di una maggioranza troppo larga).
Dopo 15 anni “torna” il Del Bianco
Partiamo dalla prima; ovvero dalla delibera che qualche settimana fa, come ormai ad Anagni sanno tutti, ha affidato ad un privato la gestione, per i prossimi 15 anni, del campo sportivo Del Bianco. Sarà quindi possibile per i calciatori anagnini tornare a giocare e ad allenarsi all’interno del campo sportivo della propria città. Una prerogativa non da poco, visto che negli ultimi anni la squadra di Anagni era stata costretta proprio dall’assenza di una struttura sportiva abilitata a dover giocare nei campi limitrofi.
Ora, detto che la delibera è del tutto legittima, e che non ci sono assolutamente discussioni riguardo alla bontà dell’operazione, fa discutere soprattutto l’elemento politico. Ovvero il fatto che molti hanno storto la bocca per il fatto che alcuni elementi della maggioranza hanno condotto l’operazione praticamente da soli, senza sentire gli altri.
Non solo in opposizione; qualche giorno fa a lamentarsi a mezza bocca erano stati soprattutto alcuni esponenti civici.
Operazione in solitudine, e i civici sbottano
Successivamente, a far notare che questo modo di fare può essere un’eccezione ma non deve diventare un metodo, sono stati anche alcuni esponenti della parte politica della coalizione.
Insomma, il caso del campo sportivo, al di là della vicenda in sé, è stato un modo per capire, ancora una volta, quanto sia complessa la convivenza all’interno di una maggioranza che è cresciuta a dismisura integrando quasi tutta l’opposizione, con la conseguenza divedere insieme diverse anime costrette a coesistere. E spesso lo fanno a prezzo di alcune fibrillazioni.
L’altra vicenda è stata quella relativa alla celebrazione del Palio dell’anello, che si è concluso poche ore fa con la vittoria della contrada Torre. Un palio reso incandescente dalle polemiche tra amministrazione ed Aiam, l’Associazione Interparrocchiale Anagni Medievale. Polemiche che hanno indotto quest’ultima a non partecipare. Il Palio c’è stato, ma senza la partecipazione ufficiale delle contrade, tanto che per i figuranti è stato necessario rivolgersi alla vicina Paliano.
I veleni sotto il podio della Torre
Inevitabile lo scambio di accuse; il Comune ha accusato l’Aiam di voler fare opposizione politica, strumentalizzando il Palio. Invece l’Aiam ha ribaltato le accuse, incolpando il comune di mancanza di reale voglia di dialogo.
Anche in questo caso, al di là delle polemiche di giornata (ancora poche ore fa c’è stato un scambio durissimo tra l’assessore Carlo Marino e l’esponente dell’opposizione Luca Santovincenzo) la questione vera, anzi la domanda, da porsi, è un’altra.
E cioè: perché il Comune ha scelto (legittimamente) di ribadire la propria centralità? Anche a prezzo di una visibilità polemica notevole? Forse per (ri) compattare la maggioranza creando un nemico esterno. Lo proverebbe anche il fatto che coloro che da tempo sembrano essere piuttosto critici nella maggioranza (come il gruppo Idea Anagni), nelle polemiche di questi giorni si sono ricompattati accodandosi alle parole del sindaco.
La terza lettura che non ti aspetti
Ecco dunque che i due fatti separati si legano; da una parte abbiamo le fibrillazioni su casi specifici (lo stadio); dall’altra (il palio) le strategie per rinsaldare le fila. Ma c’è anche un’altra lettura interessante.
E’ quella secondo la quale ormai la gara per la successione al sindaco è iniziata sul serio. E dunque, le voci più o meno grosse (che si sono levate sul caso del palio, ad esempio) sono anche (per qualcuno soprattutto) un modo per guadagnare posizioni in vista della scelta che, presto o tardi, bisognerà fare.