Dopo Frosinone anche Ferentino dice si al progetto. Come c'è riuscito Ottaviani. L'emendamento sugli High Cube. Coppotelli allarga il campo al Lazio. Pompeo fa un appello per il sud
Seconda fermata, Ferentino. A meno di ventiquattrore dal Consiglio comunale aperto riunito venerdì a Frosinone è stato il comune gigliato a tenere oggi una riunione nell’Aula della sua assise per sollecitare la costruzione della stazione sulla linea ferroviaria ad Alta Velocità. È il progetto che a ridosso delle elezioni del 2022 pareva cosa fatta: c’erano le gigantografie, i rendering che mostravano come sarebbe stata la nuova opera, il parere favorevole di uno studio di pre fattibilità, venne stappato anche lo spumante ed offerti i tramezzini. Passate le elezioni, passato tutto.
Ci sono voluti due anni per ritrovare traccia di quello studio e riuscire a riannodare i fili. L’onorevole Nicola Ottaviani ora ha ottenuto il finanziamento per passare alla fase successiva: quella necessaria per passare dalla pre fattibilità alla fattibilità concreta. E tutti i Comuni si stanno affrettando a dare il loro assenso.
Il semaforo verde di Ferentino
Ad accendere il semaforo verde venerdì è stata Frosinone ed ora Ferentino. Con un convegno nel quale ribadire che la stazione TAV nel territorio compreso tra i comuni di Frosinone, Ferentino, Morolo e Supino è realizzabile. Ma bisogna mettere in atto tutte le azioni possibili per fare sì che l’opera venga realizzata coinvolgendo anche i comuni del Sud della provincia di Frosinone.
La pensano così i sindaci del Nord Ciociaria, Unindustria Frosinone, parlamentari e consiglieri regionali del territorio, la segreteria regionale Cisl: tutti uniti nel nome della Tav e di quella fermata in linea capace di portare sviluppo ed economia. Perché a quel punto i Frecciarossa non dovranno più fare come oggi: uscire dalla linea Tav, immettersi sulla rete ordinaria, fermare a Cassino e Frosinone, riprendere la linea veloce. Significa accorciare le distanze, abbattere i tempi, trasformare la Ciociaria in un’alternativa a Roma.
È quanto emerso questa mattina nel corso del confronto voluto dal sindaco Piergianni Fiorletta. Presente il deputato Nicola Ottaviani che con un suo emendamento ha sfruttato un più vasto progetto. Progetto che vede collegato il centro Italia alla Scandinavia attraverso progetti mirati all’ espansione della rete commerciale.
La rete per gli High Cube
Cosa si è inventato Ottaviani? Cinque anni fa sono stati effettuati anche in Ciociaria i lavori del corridoio ferroviario merci Scandinavo-Mediterraneo. È uno dei collegamenti previsti su scala europea per potenziare il mercato interno. Unisce i porti sul Mar Baltico dalla Finlandia e dalla Svezia fino a Malta. Lo fa passando attraverso la Germania settentrionale e collegandola ai centri di produzione della Germania meridionale, dell’Austria e dell’Italia. Dalla Sicilia c’è il collegamento navale fino a la Valletta a Malta.
Su quei corridoi devono poter passare i carri High Cube, sono convogli con sagoma massima di 4 metri d’altezza allo spigolo. Sono in grado di trasportare semirimorchi, container di grandi dimensioni e tir completi di motrice e rimorchio. È una sorta di Alta velocità per le merci.
Nell’ambito di quei lavori sono state predisposte una serie di infrastrutture tecniche. Proprio nella zona tra Ferentino e Supino. Agganciandosi a quelle strutture è possibile realizzare la stazione per i passeggeri.
L’assenso di dieci Comuni
Oggi a Ferentino dieci comuni hanno detto che l’opera si può fare. Ma non basta serve il coinvolgimento di tutto il territorio. La prima occasione può esserci già martedì quando a margine del G7 il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani sarà a Ferentino al Martino Filetico. Si parlerà delle problematiche della provincia di Frosinone. Sono stati invitati tutti i sindaci. Sarà l’occasione per trovare l’unità dell’intero territorio per fare si che possa concretizzare il progetto TAV.
Ha spiegato Nicola Ottaviani: “Bisogna innanzitutto rimarcare le competenze che in questo caso sono dello Stato. Va bene il via libera della Regione, della Provincia dei Comuni e parti sociali e datoriali. Ma bisogna spingere verso lo Stato che poi deciderà la fattibilità dell’opera“.
“Al ministero dei Trasporti non risultano progetti sulla TAV a Ferentino. Tuttavia grazie al mio emendamento in campo commerciale su un progetto più ampio l’opera diventa fattibile. Bisogna spingere affinché diventi realizzabile. Non servono campanilismi qui c’è in gioco il futuro di un territorio“.
La visione ampia di Coppotelli
Il Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli ha rimarcato il dato per cui una stazione TAV a Ferentino è utile non solo per il Lazio ma per Umbria, Marche, Abruzzo. E che perdendo questa opportunità poi si potrebbero pagare conseguenze pesanti anche perché viviamo in un territorio con crisi economica ed occupazionale.
La Cisl ci crede a questa visione ampia della stazione Tav a Ferentino. E compie quella che forse può essere considerata l’azione più concreta messa in campo fino ad ora per allargare il campo. Infatti, mentre a Ferentino ci si confronta, a Viterbo la Segretaria Generale della Cisl di Viterbo, Elisa Durantini, esprime il pieno sostegno suo personale e di tutta l’organizzazione sindacale agli emendamenti presentati dall’Onorevole Nicola Ottaviani. Perchè Viterbo?
“Questi emendamenti – spiega la Cisl- rappresentano un passo significativo verso la realizzazione di una stazione Tav a Ferentino Frosinone Supino, un’infrastruttura che potrebbe trasformare radicalmente il panorama economico e sociale dell’intera regione Lazio”. La Cisl aveva affrontato il punto lo scorso 7 novembre alla presenza del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, mettendo in luce la necessità di colmare il gap infrastrutturale che ancora oggi caratterizza molte aree di confine.
“La proposta di una stazione Tav non è dunque solo una questione di modernizzazione – precisa Elsa Durantini – ma un’opportunità concreta per rilanciare la crescita economica, turistica e sociale di Frosinone e delle sue aree limitrofe. Rappresenterebbe un volano di sviluppo favorendo l’insediamento di nuove imprese e rafforzando le attività esistenti. L’intero Lazio, grazie a questa stazione, potrebbe beneficiare di una maggiore competitività e di uno sviluppo sostenibile“.
Savoriti e la Ciociaria che produce
Confindustria Frosinone, attraverso l’analisi del presidente Corrado Savoriti, ritiene l’opera “strategica e fondamentale. E con l’unità territoriale è fattibile e la zona migliore per edificarla è proprio Ferentino”. I sindaci hanno rimarcato anche il fatto che seppur nel Sud della Ciociaria desti preoccupazione la crisi Stellantis il Nord è a vocazione industriale: con il polo farmaceutico in espansione e diversi interventi in programma.
Il sindaco di Sgurgola Antonio Corsi ha rimarcato il fatto che le attuali fermate dell’Alta velocità a Frosinone e Cassino sono possibili grazie all’ interscambio che avviene a Sgurgola. “Questo dimostra che la zona scelta è quella giusta” ha sottolineato. Tanti gli interventi dei presenti e tutti favorevoli all’opera. Anche se qualcuno come il sindaco di Morolo Gino Molinari ha rimarcato come a fianco della TAV ci siano da migliorare la viabilità e le infrastrutture.
La fermata potrebbe rendere interessanti le case a venti minuti di Tav da Roma. Quindi la stazione potrebbe essere un modo per arrestare lo spopolamento dei Comuni che è ormai un fatto concreto. Lo ha evidenziato il sindaco di Supino che conta poco meno di 5000 abitanti ed ha perso 300 abitanti in poco tempo.
L’appello al coinvolgimento di Pompeo
Presente ai lavori l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia Antonio Pompeo. È stato tra i primi a scommettere sulla stazione Tav insieme all’allora vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe ed all’allora responsabile di Ferrovie il fiuggino Gianfranco Battisti.
Proprio Antonio Pompeo ha proposto una visione non convenzionale. Invitando da subito a coinvolgere i Comuni di Cassino, Roccasecca e tutto il sud della Ciociaria. perché – ha spiegato – quella di Ferentino deve essere un’opera di territorio. “Dei benefici che può apportare al territorio la realizzazione di una stazione Tav siamo tutti ormai consapevoli. Così come non possiamo che prendere atto che la sua collocazione non dipende da noi ma scaturisce unicamente da considerazioni e valutazioni tecniche degli enti competenti”.
Fatta la premessa tecnica è passato a quella politica: Pompeo chiede di usare la Tav per unire la Ciociaria e non per dividerla. “Basta allora con tecnicismi ridondanti e facciamo invece un grande lavoro politico per unire il territorio, da nord a sud, intorno a questo progetto che rappresenta l’unica possibilità di ripresa per la nostra terra“. E ancora: “Pur comprendendo lo stato d’animo di molti sindaci e amministratori del sud della nostra provincia, chiamati in questi giorni a gestire uno dei momenti più difficili e delicati della crisi Stellantis, ritengo giusto e doveroso un loro coinvolgimento diretto“.
Costruire ponti
Nei due mandati da Presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo ha dovuto lavorare spesso sul coinvolgimento delle varie aree del territorio. Sa quanto sia importante che tutti si sentano partecipi. Per questo aggiunge che i Comuni del Sud devono essere invitati ai prossimi tavoli “Questo perché, quale parte integrante della nostra terra, condividano la bontà del progetto e si marci uniti verso l’obiettivo che, se raggiunto, sarà il successo dell’intera provincia”.
E a chiosa: “Mettiamo allora da parte dichiarazioni che non aiutano a stemperare gli animi e costruiamo ponti. Iniziamo a fare la nostra parte attraverso la costituzione di un tavolo di coordinamento per un lavoro di programmazione di quelle che saranno le infrastrutture di collegamento necessarie”.