Il dibattito sulla Tav. Cassino non è in concorrenza con Frosinone. Ma rilancia un altro progetto. Che consentirebbe di raggiungere Roma e Napoli in meno di mezzora. E sarebbe complementare con Ferentino
“La stazione Tav a Ferentino? Non diciamo no per questioni campanilistiche, ben venga anzi una stazione in linea dell’Alta Velocità in Ciociaria. Noi proponiamo un altro progetto, che non va in contrasto con quello della stazione nel nord della Ciociaria: si tratta del progetto di interconnessione nord per raggiungere Roma in mezzora dalla città martire”.
Il sindaco di Cassino Enzo Salera si tiene fuori dalla polemica e dal derby tutto interno alla Ciociaria tra chi insiste per la stazione Tav nel nord della Provincia e chi invece ritiene che il progetto sia vincente se la stazione si realizzerà nel Lazio Meridionale.
No al campanilismo, sì ad un progetto organico
Il progetto di Salera e della città di Cassino è diverso, non è in competizione con Frosinone o Ferentino, anzi è complementare. Nella sostanza: invece di puntare a raggiungere Milano in tre ore il sindaco di Cassino punta a raggiungere Roma e Napoli in poco più di 20 minuti. Benvenuti nel pianeta della concretezza.
È per questo che chiede di “rilanciare un progetto che può essere utile all’intera provincia e mettere al bando ogni campanilismo”. In estrema sintesi è stata questa la finalità della iniziativa, promossa dal primo cittadino, cui hanno partecipato come relatori due persone chiave. Il primo è il professor Mauro D’Apuzzo dell’Università di Cassino, redattore tempo addietro di uno studio sulla Tav. E Domenico D’Aguanno, ex ferroviere che è la memoria storica dei lavori Tav in Ciociaria: ha richiamato un po’ i punti salienti della storia della “connessione” (rimasta a metà) alla stazione di Cassino.
La soluzione chiamata Interconnessione
Di cosa si tratta? Il sindaco Salera lo ha ricordato l’altra sera intervenendo nello studio di ‘Porte Aperte’ su Teleuniverso. In pratica: ad oggi nella stazione di Cassino entrano due treni Frecciarossa, uno la mattina in direzione Roma, l’altro il pomeriggio in direzione Napoli. Per quest’ultimo non c’è alcuna variazione da fare perché a 10 chilometri circa da Cassino, nel territorio compreso tra Mignano Montelungo e Rocca D’Evandro, c’è già l’interconnessione che permette al Frecciarossa di andare subito sulla linea veloce e di raggiungere Napoli in circa 20 minuti.
In direzione Roma, invece, ad oggi l’unica interconnessione è quella che si trova in territorio di Sgurgola: il Frecciarossa percorre di fatto circa 70 chilometri sulla linea convenzionale ed i tempi di percorrenza per Roma sono molto lunghi. Stesso problema hanno i passeggeri di Frosinone che debbono raggiungere Napoli: anche loro costretti a fare quasi 70 chilometri sulla linea normale prima di arrivare allo snodo di Rocca D’Evandro che permette al Frecciarossa di tornare sull’Alta Velocità.
Ecco perché il sindaco Enzo Salera lavora adesso al progetto di interconnessione che aiuterebbe Cassino in direzione nord, e Frosinone in direzione sud. Fare cioè l’interscambio nel posto in cui i binari sono più vicini. E cioè in territorio di Colfelice, che dista circa 22 chilometri dalla stazione di Cassino e 24 da quella di Frosinone.
Un interscambio a Colfelice
In questo modo chi viaggia dal Capoluogo può raggiungere Napoli in mezz’ora e allo stesso modo chi prende il treno da Cassino riesce ad arrivare nella Capitale in soli 30/35 minuti.
“Non abbiamo intenzione di fare alcuna polemica con gli altri Comuni – spiega il sindaco Salera – ma siamo per un progetto più rapido, meno costoso e, con i necessari aggiornamenti, ancora fattibile. Illustrammo di nuovo nel 2022, governo Draghi, la nostra proposta al Ministero dei Trasporti. Ne fu rilevato l’interesse, poi con la caduta dell’esecutivo tutto si è nuovamente arenato. Avevamo richiamato il rilievo di una fermata dell’alta velocità nel Cassinate, punto strategico tra tre regioni, di riferimento di un vasto bacino nel sud del Lazio”.
Nessun contrasto ma solo un intervento su Cassino
Spiega ancora il primo cittadino. “Questo progetto non va in contrasto con quello della stazione in linea, noi non siamo in competizione con nessuno- ha aggiunto Salera – Chiediamo solo un intervento su Cassino dove ci sono già le infrastrutture e dove da gennaio partirà un intervento da 13 milioni di euro per il rifacimento interno della stazione, con abbattimento delle barriere architettoniche e rifacimento dei marciapiedi proprio per adeguarli all’altezza dei treni ad Alta Velocità.
Il sindaco argomenta con dovizia di particolari: “A quel punto basterebbe soltanto triplicare il numero di treni, e avremmo una stazione Tav a tutti gli effetti, senza andare contro nessuno: dobbiamo anzi lavorare di squadra affinché quelle infrastrutture che non vanno in contrasto possano essere realizzate, mettendo da parte anche le casacche politiche”.
Di questo progetto si discuterà anche giovedì prossimo, 5 dicembre, in Consiglio comunale: le opposizioni hanno presentato diverse mozioni chiedendo anche che venga immediatamente ripristinata la commissione grandi opere che ha visto la luce per la prima volta nella scorsa consiliatura.