La presentazione della candidatura di Gerardo Stefanelli. Il bis da sindaco come trampolino. Per il Parlamento o la Regione. Il messaggio a Renzi. E la risposta immediata. Decideranno insieme. Chi c'era e chi mancava. E perché
Nessuno gli ha visto crescere a dismisura il naso. Ma molti sono pronti a scommettere che il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli abbia detto qualche bugia questa mattina nella conferenza stampa con cui ha ufficializzato la sua ricandidatura. (Leggi qui Stefanelli annuncia il bis: insieme a Forza Italia).
L’anno sul logo e quello vero
Nel logo che campeggia sul manifesto elettorale si legge “Minturno 2030”. Il sindaco giura che non si tratta di un errore ma la data indica la volontà di portare avanti una progettualità a più ampio respiro, con la formazione di una nuova classe dirigente, professionale e moderna. Insomma: con Stefanelli, oltre Stefanelli, nel nome di Stefanelli. In realtà gli osservatori sono pronti a scommettere che nel timing politico del sindaco c’è un anno diverso dal 2030. È il 2023, anno in cui si svolgeranno le elezioni Politiche e soprattutto le Regionali.
È questo il vero appuntamento cui mira l’unico sindaco renziano della provincia di Latina. Per arrivarci con i muscoli ben saldi deve confermarsi sindaco alle amministrative del prossimo autunno.
Non è un caso che Stefanelli, concluso il suo appassionato monologo con i cronisti presso gli spazi dello Chalet Azzurro di Marina di Minturno, abbia fatto due cose. La prima: ha evidenziato che “quest’area prima rappresentava la baraccopoli abusiva di Pantano Arenile, ora incarna un turismo moderno ed innovativo tant’è che i campeggiatori arrivano da ogni angolo d’Europa“. La seconda: ha acceso il suo telefonino ed ha inviato un messaggio a Matteo Renzi.
“Oggi siamo partiti” è stata la frase scritta dal sindaco di Minturno. Dopo appena un minuto è arrivata la risposta del senatore di Rignano sull’Arno, “Grande“.
Quattro chiacchiere con Matteo
Stefanelli è stato invitato a Roma martedì sera per assistere alla presentazione dell’ultimo libro dell’ex premier. Matteo Renzi intende affidare al sindaco di Minturno l’organizzazione di Italia Viva sul territorio provinciale di Latina in vista delle scadenze elettorali del 2023
Per questo le prossime amministrative di Minturno rappresentano un punto di snodo. Gerardo Stefanelli potrà dire la sua con Matteo Renzi quando sarà il momento di scegliere i candidati da mettere in campo. Tanto per le Politiche e altrettanto per le Regionali. Ora il voto amministrativo nel suo Comune il prossimo autunno rappresenterà un trampolino di lancio.
Vincere e con una enorme massa di voti sarebbe il viatico necessario per poter rivendicare una candidatura con cui rappresentare il territorio..
La Grandeur di Stefanelli
La conferenza stampa di oggi è stata all’insegna della Grandeur in salsa minturnese. Cioè quella grandezza che i francesi reclamavano ai tempi del generale De Gaulle.
Ha sottolineato di aver “trasformato Minturno. Prima era un paese, ora è diventata diventata una città moderna e sostenibile che, garantendo servizi per i cittadini, non conta solo nello scacchiere regionale ma anche nazionale“.
Ripercorre il suo ultimo quinquennio amministrativo snocciolando numeri. “Prima Minturno era l’ultima città del Lazio, non solo a livello geografico. Trovai un paese – perché prima era così – con una raccolta differenziata al 9% e oggi supera ampiamente il 71% con l’obiettivo futuro di portarla all’80%. Cinque anni fa dissi che un giorno sarebbe sventolata sui nostri stabilimenti la Bandiera Blu e che i conti disastrati del Comune sarebbero rientrati nella norma. Mi presero per matto. Invece ci siamo riusciti”.
Affronta poi il capitolo Acqua. “Mi accusano di essere un suddito di Acqualatina. E meno male che ho fatto sbloccare un investimento di sette milioni perché Minturno ma anche gli altri centri del sud pontino, collegandosi alla sorgente di Cellole, in provincia di Caserta, siano finalmente autonomi con ulteriori 170 litri di acqua al secondo“.
Il sindaco del nuovo decennio
Gerardo Stefanelli vuole succedere a se stesso. Ma quando è stato chiamato ad illustrare il futuribile “Minturno 2030” ha disegnato un chiaro proposito politico. Nella sua mente ci sono la Camera o la Regione ma quando lascerà il Municipio intende affidarlo ad “una nuova classe dirigente professionale e moderna che porterà avanti il lavoro svolto dal sindaco uscente in caso di riconferma. Il post covid ci porterà un periodo di grande rinascita e per questo c’è bisogno ora di grandi progetti che hanno bisogno di un orizzonte temporale molto più lungo per portare a compimento tutti i cambiamenti che abbiamo messo in campo“.
Appena pronuncia il termine ‘cambiamenti’ riparte la Grandeur. Stefanelli menziona la riqualificazione della sponda destra del Garigliano per la quale è stato aggiudicato il concorso di idee; la riqualificazione dell’ex stabilimento di laterizi Sieci sul mare di Scauri con un parco urbano immerso nel verde e con strutture sportive; la nascita di un museo digitale all’interno del Castello Baronale di Minturno – specificando che sta lavorando perché la sua attuale e futura gestione abbia una chiara continuità amministrativa.
L’attacco frontale
E’ stato il preambolo per attaccare frontalmente il centrodestra che si presenterà alle elezioni diviso: Pino D’Amici candidato a sindaco per Fratelli d’Italia e Massimo Moni aspirante primo cittadino per la Lega. Stefanelli arriva da quell’area essendo stato assessore provinciale all’Ambiente e componente in quota Udc nel consiglio d’amministrazione di Acqualatina.
Il sindaco di Minturno si toglie qualche sassolino dalle scarpe quando sostiene che “i tormenti del centrodestra di Minturno nascono da chi ha governato il paese per oltre 20 anni e non ha saputo creare una classe dirigente all’altezza dei tempi. Io in cinque anni ci sono già riuscito lanciando alla comunità un chiaro messaggio etico“.
E la lista che mette insieme Italia Viva e Forza Italia? “Con l’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi la politica ha cambiato pelle. Le ideologie contano sempre meno delle idee. Tutt’altro. Purtroppo un mio avversario continuare ad utilizzare sempre due parole: rabbia e delusione. Tenta di declinare un’immagine di Minturno che non trova corrispondenza nei fatti, nei luoghi e nel sentiment popolare“.
Il Pd assente
Nel frattempo però il Pd è imploso. Stefanelli ha ammesso che la sua maggioranza uscente non goda dello stesso spirito di squadra con cui ha vinto le amministrative del 2016. “Eh sì, va recuperato completamente ma i problemi non mancano in nessuna delle migliori famiglie“
Infatti, alla presentazione della ricandidatura di Stefanelli non c’erano, per esempio, tutti i rappresentanti del Pd presenti in Giunta ed in consiglio comunale. C’è stata la diaspora dopo l’avviso di garanzia notificato all’ex presidente del consiglio Giuseppe Tomao coinvolto nella ‘concorsopoli’ dell’Asl di Latina. Ma anche dopo la mancata elezione del capogruppo Dem Matteo Marcaccio al suo posto. Anche lui oggi è risultato assente nel camping di Marina di Minturno insieme all’assessore alla scuola Mimma Nuzzo, anche lei del Pd.
A Stefanelli ha fatto piacere, invece, una richiesta di incontro formalizzata a margine della conferenza stampa parte del segretario Dem Franco Esposito, presente ma in una posizione defilata, quasi marginale. “Gerà – ha detto al sindaco di Minturno – guarda che dobbiamo parlare un po’“. (Leggi qui Il Pd sceglie Paola Graziano, Stefanelli non infierisce).
Esposito lo sa; la debolezza del suo partito diventa la forza elettorale del sindaco e delle sue liste civiche. (Leggi qui Il Pd litiga, Stefanelli guarda a destra).
Coalizione aperta
Stefanelli ha mostrato i muscoli politici quando ha ricordato al segretario del Pd un aspetto: “Non è detto che un primo eletto al consiglio comunale diventi ora conseguentemente assessore. La prossima Giunta sarà formata da assessori che assicurino presenza, competenza, capacità di risolvere i problemi e, scusatemi, anche , resilienza. C’è bisogno di sopportare la fatica“.
Incassato – come detto – il sostegno di Forza Italia che sosterrà la sfida di Stefanelli con la lista “Idee e legalità” dell’avvocato Massimo Signore, il sindaco di Minturno ha concluso l’incontro con i giornalisti che la sua “sarà una coalizione aperta a tutti, anche se non è ancora arrivato il momento per presentarla“.
E qual sono i modelli che Stefanelli mette al centro di questa nuova sfida elettorale. Due in particolare: Isabella Conti, sindaca Renziana di San Lazzaro di Savena “che con tre minuscole liste civiche ha vinto le elezioni al primo turno con l’80% dei voti. Lo ammetto. Mi piace anche il sindaco Cosimino Mitrano. Magari gli chiedo di presentare a Gaeta l’ultimo libro del Senatore Renzi“.
Il 2023 elettorale, poi, non è tanto così lontano.