Stellantis, accordo al Mimit: licenziamenti ritirati e contratti prorogati

Stellantis, accordo raggiunto al Ministero: licenziamento ritirati e contratti prorogati per un anno. Salera: "Il vento è cambiato”. ferdinandi: "Ascoltato il territorio”

Accordo raggiunto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per i lavoratori dei servizi Stellantis, da tre settimane in sciopero contro il mancato rinnovo degli appalti alle aziende ed il conseguente loro licenziamento. A ricevere la lettera di fine rapporto erano stati all’inizio della settimana in 150 nella sola Ciociaria tra Trasnova (la capofila), Logitech, Teknoservice (che ricevevano gli appalti dalla capofila) e Csa.

L’accordo raggiunto al Mimit prevede la proroga di un anno dei contratti ed il ritiro dei licenziamenti. Nel corso dell’anno di proroga ci sarà il monitoraggio trimestrale e la ricerca di nuovi sbocchi lavorativi.

Stop a 400 licenziamenti

In tutta Italia sono quasi 400 i licenziamenti evitati grazie alla proroga di un anno da parte di Stellantis della commessa a Trasnova, l’azienda fondata da imprenditori cassinati che fa attività di logistica non solo a Piedimonte San Germano ma anche a Pomigliano, a Melfi ed a Torino.

Oltre ai 97 licenziamenti diretti previsti da Trasnova, grazie al rinnovo degli appalti sono stati ritirati anche quelli delle aziende collegate Logitech, Teknoservice e Csa. L’accordo è stato raggiunto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i sindacati confederali e di categoria, i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali dove opera l’azienda dell’indotto. Per i Comuni di Cassino e Piedimonte San Germano erano presenti i sindaci Enzo Salera e Gioacchino Ferdinandi.

Adolfo Urso (Foto: Alessandro Amoruso © Imagoeconomica)

Grazie alla collaborazione di tutte le parti e al metodo Mimit abbiamo tutelato la produzione e la forza lavoro. Mi auguro che sia l’inizio di un nuovo e fattivo percorso anche con Stellantis“, commenta il ministro Adolfo Urso. Per il settore – che continua a registrare una pesante caduta della produzione, pari al 32,5% a ottobre – potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno: “Credo che arriveremo a trovare circa 1 miliardo per sostenere l’industria dell’auto“, annuncia il vicepremier Antonio Tajani.

Stop & Go

Non è stata una trattativa semplice. Ha vissuto varie fasi di Stop & Go prima di arrivare all’intesa finale. Ma che ci fossero tutte le intenzioni di risolvere la partita è stato chiaro dall’inizio: in apertura di seduta il ministro Adolfo Urso ha detto «Oggi, da qui si esce con un accordo»: non era un auspicio ma un imperativo.

Poco prima, intervenendo a Rai Radio 1 il ministro aveva ribadito che il problema Stellantis e del suo indotto non è territoriale ma europeo. “Siamo determinati ad affrontare e risolvere questa vertenza dimostrando che l’Italia possa nuovamente affermare una leadership industriale, chiaramente cambiando le regole europee, perché altrimenti è impossibile”. Per il ministro “La soluzione sta in Europa, cambiando le regole del Green Deal. – ha spiegato – Noi faremo compiti a casa, ma è necessario che l’Europa ci ascolti. Basta paraocchi ideologici“. Urso ha quindi definito “necessaria” l’audizione di John Elkann, per segnare discontinuità con il precedente Ceo Carlos Tavares.

Nel frattempo, all’esterno del Ministero si teneva un presidio dei lavoratori Trasnova provenienti dagli stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Pomigliano d’Arco e Melfi, davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un solo grido “Lavoro, lavoro, lavoro“. Per loro erano già partite 97 lettere di licenziamento. “L’azienda deve ritirare i licenziamenti, abbiamo bisogno di risposte. È inaccettabile che in Italia aspettiamo ancora risposte sulla gigafactory di Termoli mentre apprendiamo oggi dell’accordo di Stellantis per la gigafactory in Spagna. Servono garanzie da parte del governo e dall’azienda per i lavoratori italiani“, ha tuonato in mattinata il Segretario nazionale della Fiom-Cgil, Samuele Lodi.

All’interno del Mimit intanto il tavolo tentava un’intesa. È stato interrotto, poi ripreso, poi nuovamente sospeso, per definire e scrivere il testo.

Accordo raggiunto

(Foto © DepositPhotos.com)

Poi la fumata bianca. È un chiaro segnale di Stellantis: la rotta è del tutto diversa da quella che finora aveva seguito Tavares. E’ un’intesa che nasce nel solco del senso di responsabilità di Stellantis che aveva dato la propria disponibilità “a supportare Trasnova per risolvere questa delicata situazione. Abbiamo proposto noi questo tipo di soluzione“, afferma Stellantis che chiarisce però come si tratti di un caso specifico e che tutti i problemi del settore andranno affrontati nel tavolo aperto al Mimit.

«L’obiettivo principale di salvaguardare i posti di lavoro è stato dunque raggiunto. Tuttavia, questo anno rappresenterà una fase cruciale per valutare un’eventuale inversione di tendenza nella produzione legata all’elettrico, che ancora procede con molta lentezza» commenta il sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi, anche lui presente all’incontro. .

Matte in evidenza che «La nostra proposta di congelare la situazione attuale per evitare ulteriori perdite occupazionali è stata accolta. Continueremo a lavorare affinché le prospettive di sviluppo industriale possano consolidarsi nel lungo periodo».

Nel solco della responsabilità

Il Ministero dello Sviluppo Economico

Il 17 dicembre è convocato sempre al Mimit il tavolo Stellantis e il numero uno per l’Europa allargata, Jean Philippe Imparato, ha già reso noto che saranno date indicazioni concrete su ogni stabilimento. Tra i capitoli ancora aperti c’è però quello della gigafactory di Termoli. Stellantis ha annunciato un investimento in Spagna con il gruppo Catl fino a 4,1 miliardi di euro per costruire un impianto europeo di batterie al litio a Saragozza, ma ha chiarito che il progetto integra quello di Acc a Termoli.

A livello europeo Luca De Meo, presidente dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, sottolinea che la “priorità più urgente è rivedere” gli obiettivi al 2025 delle norme Ue sul taglio delle emissioni di Co2 per le nuove auto, “per avere la certezza da parte della Commissione europea chele case automobilistiche non siano costrette a pagare multe che potrebbero costare fino a 15 miliardi di euro. A quel punto potremmo sederci con le autorità e discutere di come fare per arrivare al target del 2035“. De Meo ha definito “un segnale molto forte” la decisione di Stellantis di rientrare nell’Acea, l’associazione internazionale dei costruttori di auto.E’ fondamentale dialogare e sviluppare una comprensione condivisa delle sfide e dei modi per affrontarle insieme. Stellantis ritiene che Acea sia la piattaforma giusta per farlo“, sottolinea Imparato.

Tutti vincenti

I lavoratori, presenti anche davanti al Mimit, festeggiano con caroselli di auto a Pomigliano; a Cassino Plant lo faranno nelle prossime ore mentre Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr sottolineano che l’accordo è stato reso possibile grazie anche alle loro iniziative di lotta con il lungo presidio ai cancelli. Per la Fiom quella di Trasnova “è una vertenza simbolo dell’automotive“.

A rappresentare il territorio è stato presente il sindaco di Cassino Enzo Salera. «Siamo estremamente soddisfatti per questa battaglia che vede tutti vincenti. I lavoratori, perché salvano il loro posto. Le aziende coinvolte, perchè hanno avuto la proroiga dei contratti. La Trasnova, azienda cassinate fatta da persone del territorio e che hanno sempre trattato con cura la loro terra. Vince anche Stellantis, che ha cxambiato passo ed ora affronta le cose con spirito del tutto diverso dal passato».

Da ieri i dipendenti avevano iniziato l’occupazione simbolica delle Aule Consiliari nei Comuni del circondario.