Stellantis, allarme rosso per Piedimonte: il ministero cerca già nuovi investitori

Allarme massimo sul futuro dello stabilimento Stellantis di Cassino. Lo accende la lettera del ministro Urso al presidente della Provincia di Frosinone. "C'è la possibilità di favorire l'attrazione di nuovi investitori che possano contribuire al rilancio del sito produttivo”. E "sono in corso di valutazione le opportunità fornite dai fondi nazionali e comunitari, al fine di sostenere gli investimenti”. Tradotto: se cerca qualcuno che si prenda Cassino

Allarme rosso per lo stabilimento Stellantis Cassino Plant. Lo innesca una lettera inviata dal ministro Adolfo Urso al presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano. In quella nota il titolare del dicastero al Made in Italy dice che per l’impianto di Piedimonte San Germano “c’è la possibilità di favorire l’attrazione di nuovi investitori che possano contribuire al rilancio del sito produttivo, garantendo non solo la continuità operativa dello stesso, ma anche un ampliamento delle opportunità produttive, eventualmente integrando nuovi settori innovativi e strategici per il futuro del Paese“.

La traduzione dal politichese è drammatica. Il Ministero sta cercando nuovi investitori che rilevino del tutto o in parte lo stabilimento di Cassino. Si confida in loro per mantenerlo aperto.

Intervenire con urgenza

Adolfo Urso (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Il presidente della Provincia aveva scritto al Ministro il 18 settembre scorso. Chiedeva rassicurazioni. Adolfo Urso oggi gli ha risposto che comprende appieno la preoccupazione del Presidente e concorda con “l’urgenza di adottare azioni mirate per salvaguardare i livelli occupazionali e il benessere della comunità locale”.

Nei giorni scorsi i sindacati sono stati molto chiari. Il Segretario regionale della Uilm – Uil Francesco Giangrande aveva parlato d’una sessantina di licenziamenti nell’indotto entro la fine dell’anno e circa 600 entro la fine del 2025. Nei giorni successivi Donato Gatti, segretario interprovinciale di Fiom Cgil aveva confermato quella stima allargandola ai circa 800 esuberi previsti per Cassino Plant con il passaggio al motore elettrico. Totale dei posti che rischiano di saltare tra diretti e indotto: circa 1500.

Non nega il ministro Adolfo Urso. Che nella lettera a Luca Di Stefano assicura come “II Ministero sta monitorando con la massima attenzione l’evolversi della situazione e sta già predisponendo una serie di interventi finalizzati alla tutela dei posti di lavoro e al mantenimento della stabilità economica della zona“. 

È il preavviso di uno tsunami che sta all’orizzonte e delle contromisure che il Ministero sta predisponendo.

Non una parola su Cassino

Carlos Tavares

Ma Cassino Plant è ancora strategica, come aveva detto il Ceo Carlos Tavares? La risposta industriale è si. E Stellantis sta investendo nel sito dove oggi si producono Grecale, Giulia e Stelvio? La risposta è altrettanto si. Allora perché il ministero sta lavorando per cercare nuovi investitori? Per il dato messo in luce nei giorni scorsi: il piano Stellantis per Cassino sta in piedi se si producono più o meno 600 macchine al giorno (ai tempi di Ritmo e Regata se ne facevano anche 900 al giorno lavorando su tre turni). “Ma per stare in piedi non basta produrre le macchine: bisogna anche venderle” disse un inarrivabile Sergio Marchionne da Cassino il giorno in cui presentò alla stampa Giulia e Stelvio. Ed oggi di macchine elettriche se ne vendono molte, molte, molte meno di quanto occorrerebbe per quadrare i conti.

Non è Stellantis a fare acqua. Non è Cassino a non saper fre le macchine. Il problema è di sistema: globale. Volkswagen chiuderà almeno tre fabbriche, stando alle anticipazioni fatte ieri dal consiglio di fabbrica del colosso tedesco.Il Consiglio di Amministrazione vuole chiudere almeno tre stabilimenti Volkswagen in Germania” ha detto la presidente del Consiglio di fabbrica del Gruppo Daniela Cavallo, durante un evento informativo per i lavoratori a Wolfsburg. Ed ha aggiunto che nessuno stabilimento è al sicuro e anche tutti gli altri siti saranno ridimensionati. Il consiglio teme infatti il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro. Il Gruppo ha appena informato i dipendenti di questi piani.

Su Cassino la preoccupazione è massima perché gli analisti hanno evidenziato come l’amministratore delegato Carlos Tavares nel recente incontro con il Governo non abbia mai fatto riferimento allo stabilimento in provincia di Frosinone.

Si guarda ai Fondi

Una linea Stellantis

Nella nota il ministro ha fatto il resoconto ed indicato le tappe fondamentali degli incontri tra il Ministero ed i vertici Stellantis con i sindacati. Secondo Urso “sono in corso di valutazione le opportunità fornite dai fondi nazionali e comunitari, al fine di sostenere gli investimenti necessari per la modernizzazione dello stabilimento e per favorire il mantenimento e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Non è una rassicurazione. Significa che sono stati sondati i fondi d’investimento esteri per valutare se possono avere interesse ad impiegare i loro soldi su Piedimonte San Germano.