Il tavolo sull'Automotive convocato in Regione Lazio. Tanta fuffa. E due drammatiche lezioni di concretezza. La rotta di Trequattrini. I numeri che non fanno stare in piedi Cassino
La soluzione alla crisi Stellantis non passa per il Lazio. Ma il Lazio può costruire una serie di soluzioni con le quali salvare il suo polo dell’Automotive, nel quale c’è Stellantis. La riunione della Commissione Sviluppo tenuta oggi in Regione Lazio ha tracciato con chiarezza un solco.
Da un lato ci sono stati i soliti deliri senza senso, fuffa di parole senza sostanza, concetti talvolta anche sgrammaticati buttati lì solo per avere il diritto a scattare una foto e postare un comunicato. Dall’altro lato la cruda concretezza che indica l’unica via percorribile: simpatica come l’oncologo quando ti detta la sua sentenza ma ti dice che hai ancora speranza.
Sta in quel solco, la sostanza del tavolo convocato in Regione dal presidente Enrico Tiero (FdI – Latina) e dal vice presidente Daniele Maura (FdI – Frosinone).
La soluzione non è qui
Su un lato del solco c’è chi vaneggia ancora modelli da portare a Cassino Plant, riesumazioni dei motori a benzina e Diesel, dazi e protezioni. Se imponessero tre domande di Macroeconomia per ammettere in Aula i delegati le riunioni in Commissione avverrebbero tra pochi intimi.
La concretezza l’ha portata il professor Raffaele Trequattrini: prima di ogni altra cosa titolare della cattedra di Economia Aziendale all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. E poi commissario straordinario del Consorzio Industriale del Lazio. Ha spiegato che il problema non sono i modelli e non sono i costi: l’Automotive ha perso il suo ruolo centrale di traino delle economie, per una vita abbiamo spinto a tavoletta la produzione e riversato su mercati lontani; ora Cina e Corea si sono messi a fare le macchine come noi, meglio di noi, più economiche delle nostre.
Questo problema non lo risolverà il Lazio e difficilmente lo risolverà il Governo italiano. La soluzione ha una dimensione almeno Europea. Non è un caso se un guru come Sergio Marchionne profetizzò che entro pochi lustri sarebbero rimasti nel mondo solo 5 produttori d’auto che avrebbero assorbito tutti gli altri. E allora qui cosa dobbiamo fare?
La lezione del prof.
Il professor Trequattrini è salito in cattedra. Lezione numero 1: Stellantis è un grande player mondiale dell’Automotive ma non è l’Automotive. Che significa? Per capirlo bisogna tornare ad un paio di anni fa quando il presidente di Unindustria Francesco Borgomeo riunì a Vallelunga i produttori ciociari. Lì gettò le basi per la nascita del Cluster dell’Automotive di Cassino lanciando la sfida ai poli nazionali
Si parte da qui. Serve un hub competitivo e innovativo per il settore dell’automotive, mettendo insieme tutte le eccellenze della componentistica presenti nel Lazio. Sono tante: una ricerca ha messo in chiaro che quasi il 70% di loro produce più della metà per case che non sono Stellantis. Il Commissario del Consorzio Industriale ha detto che mai come questa volta bisogna essere chirurghici: «servono politiche industriali mirate e interventi strategici da parte delle istituzioni e degli attori locali». In pratica?
Sta cambiando il modo di fabbricare le auto. Questo non lascerà posto per tutti: una parte degli attuali player dovrà convertirsi. In cosa? Nessuno ha capito quanta fame di energia sta per esplodere: l’intelligenza artificiale mangerà una quantità impensabile di energia e cambierà il nostro modo di vivere.
Le cifre di Perrone
Cosa chiede Trequattrini? La realizzazione di infrastrutture, la promozione della transizione ecologica, l’aumento della produttività tramite la digitalizzazione e l’attrazione di nuovi investimenti, il risparmio energetico.
Bagno di concretezza anche quando è stato il momento di Lino Perrone. È il fondatore e Ceo di Teknoprogetti: i robot che producono per Stellantis come Comau un tempo produceva per Fiat. Ed è anche il vicepresidente di Confimprese Italia.
Ha messo a nudo l’impreparazione di molti che erano andati in Regione solo per scattare il selfie e spedire il comunicato ai giornali. “Come fate a dire che Stellantis non abbia un Piano Industriale? Signori guardate che il piano c’è e gli investimenti a Cassino Plant sono in pieno svolgimento”. In Aula c’è sgomento. Ma Lino Perrone è uno di quelli che sta con gli anfibi sul terreno: se in qualche parte del globo si producono auto lui lo sa perché una parte degli ordini, piccola o grande, passa da lui.
Spiega: “Gli investimenti li stanno facendo. Concreti. Mantenendo fede alle promesse fatte. C’è solo un ‘piccolo’ collo di imbuto. Per rendere conveniente quell’investimento occorrerebbe produrre almeno 600 macchine al giorno nelle tre tipologie previste dal Piano. Sia chiaro: parliamo di auto Full Electric. Ma oggi c’è richiesta nemmeno per 60”.
Tavoli permanenti
Le auto elettriche nessuno le vuole. Non solo quelle fabbricate a Cassino e non solo quelle che fanno a Mirafiori. Il problema è Europeo: Volkswagen chiude i suoi stabilimenti in Germania e Mercedes studia se fare altrettanto reintroducendo le due linee per il motore Diesel.
Assente ai lavori Enrico Tiero, tocca all’assessore Roberta Angelilli ed al consigliere Daniele Maura tracciare una sintesi. Si va verso la creazione di due tavoli permanenti di crisi in Regione Lazio. Il tavolo tecnico coinvolgerà associazioni di categoria e parti sociali e sarà attivato in tempi brevi.
La situazione continua a precipitare
Intanto la situazione a Cassino continua a peggiorare. Fino ad oggi avevano lavorato per il loro stabilimento ed avevano fatto fronte anche alle esigenze di altri impianti del Gruppo: ora i volumi sono ulteriormente scesi e così il Contratto di Solidarietà scatta da oggi anche per i dipendenti delle unità produttive ‘Stampaggio Lamiera’ e ‘Plastica’ di Stellantis Cassino Plant. Coinvolgerà le loro unità produttive fino al 31 dicembre prossimo.
In mattinata le linee sono state bloccate a causa della mancanza di alcuni componenti ed intorno alle ore 8, a due ore dall’inizio del turno, i dipendenti sono stati dichiarati ‘senza lavoro’ e rimandati a casa. Nello stabilimento di Piedimonte San Germano si lavora su un solo turno, nel quale vengono prodotte le Maserati Grecale, le Alfa Romeo Giulia e Stelvio; nei mesi scorsi il Ceo Carlos Tavares aveva confermato l’impegno a produrre in provincia di Frosinone i nuovi modelli Full Electric delle due Alfa basati sulla piattaforma Stla Large, la cui uscita è prevista nel 2025 e nel 2026.