Terracina, aut aut di Giannetti ai Partiti: “Risolvete la crisi o vado via”

Il sindaco scrive ai coordinatori provinciali di Fratelli d'Italia e Lega. Chiede un intervento per trovare un'intesa e ripartire dopo la salita sull'Aventino degli esponenti di FdI e del carroccio e l'azzeramento delle deleghe. Il primo cittadino pronto alle dimissioni se non l'impasse non verrà superato

Francesco Giannetti non gira intorno al problema: o il centrodestra pontino prende in mano la situazione, oppure lui si fa da parte. Il sindaco di Terracina ha scritto nero su bianco – con tanto di PEC – ai vertici provinciali di Fratelli d’Italia e Lega. Il messaggio è chiaro: se i Partiti che compongono la sua maggioranza non decidono subito cosa vogliono fare, trarrò le dovute conseguenze. Tradotto: dimissioni sul tavolo. (Leggi qui: Terracina, crisi in un vicolo cieco e scoppia la rivolta del personale).

A far esplodere il caso è stato il comportamento dei consiglieri di FdI e Lega: per due sedute di fila hanno abbandonato l’Aula del Consiglio Comunale, lasciando Giannetti senza numeri per poter amministrare la città. Un Aventino in piena regola, con cui i Partiti hanno fatto mancare la maggioranza. Platealmente.

I nodi da sciogliere

Nicola Calandrini (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Giannetti non si è rivolto solo ai coordinatori provinciali di FdI (Nicola Calandrini) e Lega (Massimo Moni) ma anche ai quattro capigruppo di maggioranza e allo stesso commissario comunale del “Carroccio” l’ex deputato europeo Matteo Adinolfi. Ha sollecitato il loro intervento perché “non sono state risolte nei diversi incontri organizzati le questioni poste dalle forze politiche di maggioranza in ordine ad aspetti fondamentali della vita amministrativa”.

Il primo cittadino sa per primo che il principale pomo della discordia è costituito da un nuovo assetto della sua Giunta. Se Fratelli d’Italia è arrivato a chiedere tre assessorati di prima fascia, la Lega è stata invitata a decidere chi dovrà essere il suo rappresentante in Giunta. Il 12 maggio scorso il gruppo consiliare del carrroccio aveva espresso la necessità di sostituire l’attuale assessore alle politiche sociali Sara Norcia.

Massimo Moni

Indicazioni diverse non ce ne sono state ma il sindaco di Terracina ha fretta e lo chiarisce nella sua lettera inviata ai vertici provinciali e territoriali del Partito: “Se resta immutata questa volontà, mi si indichi una proposta per la sostituzione dell’assessore”.

La rappresentanza della Lega al momento difficilmente cambierà. La conferma dell’assessora Norcia in Giunta, nonostante il gruppo consiliare la pensi diversamente, è stata blindata dal Segretario Regionale Davide Bordoni e dal sottosegretario e vice segretario nazionale del Partito Claudio Durigon.

“Un tavolo sulla Azienda speciale”

Le minoranze di centrosinistra intanto hanno deciso di marcare stretto Francesco Giannetti chiedendo la convocazione di un onsiglio comunale (la data sarà il 6 o il 7 novembre prossimi) sull’Azienda con il chiaro intento di verificare l’esistenza o meno di una maggioranza politica che sostenga il sindaco. (Leggi qui: Il cammello del sindaco e il governo che non c’è).

Il Comune di Terracina

Chiarendo l’intento di non voler essere impallinato da Pd, Progetto Terracina, Sinistra Italiana e Europa Verde, il primo cittadino fa presente ai vertici provinciali di FdI e della Lega che la questione dell’Azienda speciale potrebbe essere il precipizio politico-amministrativo.

“Dovendo verificare l’esistenza di una posizione comune sulle decisioni da assumere riguardo l’ente strumentale, chiedo la disponibilità ad un urgente tavolo di confronto alla luce degli emendamenti presentati dai Gruppi consiliari di FdI e Lega – ha sottolineato il sindaco – Ricevute le indicazioni richieste ribadisco la mia disponibilità a ragionare collegialmente sulla possibile riorganizzazione delle deleghe e, conseguentemente anche degli uffici”.

Francesco Giannetti

La conclusione della lettera a Calandrini e a Moni è clamoroso arrivando a minacciare, senza o con l’ombrello dei venti giorni per ripensarci, le dimissioni: “Concorderete con me sul fatto che tali indicazioni non sono più procrastinabili per le tante urgenze e scadenze che incombono sulla vita amministrativa dell’Ente e che, qualora non si superasse l’attuale “impasse”, non mi resterà che trarne le dovute conseguenze”.

Azione: basta con questo teatrino

Azione non siede nel consiglio di Terracina ed il suo Segretario provinciale e comunale Arcangelo Palmacci commenta proprio il contenuto dell’ultimatum inviato da Giannetti a Calandrini e Moni. Da settimane assistiamo a tentativi, incontri, rinvii, distinguo, veti incrociati, giochi di posizione, ibernazione e congelamento della giunta, ultimatum (penultimatum?) del sindaco con relativa missiva ai padri “superiori”, ha osservato Palmacci.

Ma ciò che continua a mancare (e che dovrebbe invece essere centrale ) è una proposta amministrativa chiara, credibile e politicamente coerente con il mandato elettorale. Se non ci sono riusciti in due anni, è difficile credere che possano farlo ora. Tuttavia, trovino una soluzione. Subito. Basta traccheggiare“, ha chiosato il segretario.

Il partito di Calenda chiede chiarezza: O si ricostruisce in tempi rapidi un’amministrazione di centrodestra, coerente con il voto degli elettori, oppure si abbia il coraggio e la dignità politica di dire che l’esperienza è finita – conclude Palmacci Il tempo è praticamente scaduto. In ogni caso, nessun soccorso esterno. Né rosso, né rosé, né bianco, né verde, né arcobaleno. Nessuna alchimia tra pezzi di opposizione e frammenti di maggioranza per tenere in piedi un’amministrazione priva di qualsiasi legittimità politica. I cittadini meritano rispetto. Non l’ennesimo teatrino”.