Nessuna soluzione all'impasse politico-amministrativo dopo la seduta del Consiglio comunale svolta in seconda convocazione. La maggioranza resta divisa con FdI che chiede i 3 assessorati più importanti. Il sindaco Giannetti non intende dimettersi. Intanto la Cgil attacca: "Comune inadempiente ed i dipendenti vanno via"
Tutto come previsto. O quasi. La crisi al Comune di Terracina martedì ha vissuto un altro capitolo. La seduta del Consiglio comunale si è svolta in Seconda convocazione, cioè riportando in Aula gli argomenti che non erano stati trattati la volta precedente; e stavolta erano necessari meno voti per approvarli. Giovedì scorso, in Prima convocazione era mancato il numero legale a causa dell’assenza dei sette consiglieri di Fratelli d’Italia e dei tre della Lega.
Che quella di martedì dovesse essere una seduta meramente tecnica (discussione di alcune mozioni e interrogazioni presentate dalle minoranze) lo si sapeva già. Ma nessuno delle opposizioni aveva immaginato che continuasse l’Aventino della maggioranza che ha sostenuto il sindaco Francesco Giannetti alle elezioni del 2023.
Ritardi e numero legale sul filo

La seduta sarebbe dovuta iniziare alle 9.30 ma il ritardo di due ore con cui c’è stato il via ai lavori aveva fatto presagire che qualche rappresentante della maggioranza consiliare facesse capolino nell’assolata Aula consiliare.
Alla fine il numero legale di otto Consiglieri è stato garantito da chi aveva tutto l’interesse a discutere i propri argomenti ed a mettere a nudo la grave paralisi che sta condizionando da mesi l’attività del terzo comune della provincia di Latina. E, più precisamente: Alessandro Di Tommaso, Barbara Cerilli e Giuseppe Masci (Progetto Terracina), Pierpaolo Chiumera e Daniele Cervelloni (Partito Democratico), Gaia Pernarella (Sinistra Italiana), Gabriele Subiaco (Europa Verde), Valentina Olleia (Forza Italia) e Domenico Villani (gruppo misto)
I rappresentanti delle minoranze, quello che avevano da dire sull’empasse in cui è finita la giunta Giannetti l’avevano reso noto lo scorso fine settimana. Cioè quando il primo cittadino, nonostante il flop in Consiglio dovuto alla mancanza di abbastanza Consiglieri per ritenere valida la seduta, è volato in Germania per consolidare un gemellaggio con la cittadina di Bad Homburg.
Soluzione lontana
E questo viaggio, organizzato da tempo, avrebbe indispettito i consiglieri di maggioranza interessati a trovare una soluzione alla situazione venutasi a creare in Comune con il disimpegno degli esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega dalla maggioranza. In effetti un gesto di buona volontà per trovare una sintesi l’aveva effettuato lo stesso sindaco che, pur revocando le deleghe attribuite, aveva lasciato gli assessori in carica al loro posto

E invece il sindaco Giannetti nel consiglio comunale di martedì si è trovato seduto al tavolo della giunta affiancato dal suo fidato “vice” Claudio Di Felice, dall’assessore al Bilancio espressione della sua lista civica Angela Tasciotti. Solo a seduta abbondantemente iniziata ha fatto capolino l’assessora leghista alle Politiche sociali Sara Norcia. E’ la stessa che il suo gruppo consiliare vuole avvicendare nell’esecutivo per le sue presunte responsabilità nella discussa gestione dell’Azienda speciale.
Nodo-FdI. Procaccini si sfila da Terracina
Superate le forche caudine del Consiglio comunale di martedì in seconda convocazione, il sindaco Giannetti deve affrontare il nodo chiamato Fratelli d’Italia.

Martedì sera il deputato europeo Nicola Procaccini ha lanciato un messaggio in cui ha evidenziato il suo personale disimpegno sulle cose che riguardano il Comune che ha guidato per due mandati: “Preferisco non intervenire sulle questioni terracinesi per non interferire su quanto sta accadendo”, ha sottolineato.
Il suo Partito, forte di sette consiglieri, chiede da settimane tre assessorati, i più importanti della giunta: Urbanistica, Lavori Pubblici e Bilancio. In cambio FdI rinuncerebbe alla Presidenza del Consiglio ma vuole che la sua rappresentanza nell’esecutivo passi da due a tre assessori. Senza se e senza ma.
Il sindaco potrebbe chiedere all’assessore al Bilancio espressione della sua lista civica di dimettersi ma resta il nodo politico della Lega che chiede apertamente la testa dell’assessora Norcia.
Giannetti: non mi dimetto. La grana-personale
Un fatto è certo. Parlando con alcuni Consiglieri Comunali d’opposizione prima dell’Assise comunale, Francesco Giannetti è stato categorico: non ha mai pensato alle dimissioni tecniche perché se lo facesse le possibilità di revoca nel termine (entro 20 giorni) previsto dalla legge si assottiglierebbero.

Intanto è scoppiata un’ulteriore grana per il sindaco ovvero quella legata al personale. La Cgil Funzione Pubblica di Latina e Frosinone è stata dura quando ha ricordato come i dipendenti del Comune “ancora oggi attendano l’erogazione della performance nonostante i ripetuti solleciti inviati all’Amministrazione. Nessuna elargizione è stata effettuata e non era mai accaduto che si arrivasse al mese di ottobre senza la corresponsione della produttività”, denunciano dalla Cgil.
“I lavoratori hanno pieno diritto a ricevere quanto spetta loro per il lavoro svolto, e i continui ritardi rappresentano una grave mancanza di rispetto nei confronti del personale, che pur in una condizione di carenza di organico continua quotidianamente a garantire il funzionamento della macchina amministrativa a servizio dei cittadini”, ha rincarato la dose il sindacato.
“Comune inadempiente e fuga da Terracina”
La Cgil non risparmia critiche all’Amministrazione comunale sulla gestione del personale. “Si tratta di una questione di rispetto contrattuale e di dignità professionale. Ma non è solo questo a generare malumore all’interno dell’Ente – continua la reprimenda del sindacato – Permane, infatti, una situazione di forte disagio tra il personale con incarico di elevata professionalità”.

“In alcune circostanze, i dipendenti si sono trovati addirittura nella condizione di dover restituire somme già percepite a seguito della valutazione annuale. È altresì preoccupante constatare che un numero crescente di dipendenti sta richiedendo il nulla osta per trasferirsi presso altre Amministrazioni.”.
Alla Funzione Pubblica della Cgil sorprende il fatto che l’amministrazione Giannetti “non si interroghi sulle cause di questa fuga di personale, che sta inevitabilmente generando un clima di diffuso malcontento e un rallentamento dei servizi ai cittadini”.



