Uscito a giugno dalla Lega dopo lo scontro frontale in Direzione Provinciale, l'ex presidente della Provincia Peppe Patrizi torna in Forza Italia. E si toglie qualche sassolino.
Dal Carroccio della Lega era sceso a giugno: al culmine di una litigata pubblica con il coordinatore regionale. La rissa quel giorno era stata evitata solo da otto persone riuscite a bloccare uno dei dirigenti provinciali, il maestro d’arti marziali Domenico Crescenzi lanciato verso il palco della presidenza nell’Astor Hotel per definire sul posto la divergenza con il coordinatore del Lazio Francesco Zicchieri. Un confronto scandito da analisi politiche del tipo «Qui comando io, sono stato troppo morbido con voi». E «deficiente, chi credi di essere per venire qui e dirci cosa dobbiamo fare». Quel giorno, l’ex presidente della Provincia Peppe Patrizi ha detto basta e stabilito che la Lega non faceva affatto per lui. (leggi qui «Qui comando io»: ed i leghisti si ribellano a Zicchieri). L’addio era arrivato a stretto giro. (leggi qui Patrizi scende dal carroccio: «Zicchieri, non siamo la tua colonia di pecoroni»).
Il corteggiamento era iniziato il giorno dopo la nomina di Gianluca Quadrini a vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Il nome dell’ex presidente era in cima all’elenco della campagna di Search & Rescue lanciata insieme al coordinatore regionale Claudio Fazzone per riportare a casa tutti quelli che nel frattempo se n’erano andati dalle file azzurre.
Giuseppe Patrizi ha sciolto la riserva questa mattina. «Raccolgo con gratitudine l’invito dell’amico Gianluca Quadrini e del coordinatore regionale Claudio Fazzone per tornare ad impegnarmi politicamente nel Partito in cui ho militato per un ventennio, fin dalla sua nascita. Il mio sarà un impegno totale, con la passione di sempre. Non solo per il Partito ma anche e soprattutto per il nostro territorio, viste le numerose problematiche che lo attanagliano».
L’agenda dell’ex presidente vicario ed ex commissario all’epoca della riforma Delrio è piena di contatti. «Da subito mi metterò al lavoro coinvolgendo amici, amministratori e simpatizzanti per dare un valido contributo al progetto di rafforzamento e arricchimento dell’area dei moderati».
Una sola stoccata agli ex compagni di viaggio della Lega. «Noi moderati siamo differenti dalle attuali realtà sovraniste e populiste. Sono sicuro che solo un’area di centro forte potrà far tornare il nostro Paese a recitare un ruolo da protagonista». Gli stessi concetti espressi meno di 12 ore fa da Silvio Berlusconi.
Patrizi sa come ci si presenta quando si ritorna a casa.