Tra Pontida e Psi, il centrosinistra si incarta e Mastrangeli se la ride

Mentre a Pontida la Lega ciociara sfila compatta accanto a Salvini, a Frosinone il centrosinistra si divide sulla candidatura Iacovissi. Il centrodestra consolida, la sinistra litiga. E Mastrangeli, tra sorrisi e strategia, prepara il bis da barone.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

A Pontida si agitano bandiere verdi e si inneggia all’autonomia differenziata, con il generale Roberto Vannacci senza divisa ma nei panni della guest star tra l’insofferenza dei “vecchi” luogotenenti di Matteo Salvini. A Frosinone, al tempo stesso, si consuma l’ennesima commedia degli equivoci della sinistra locale. 

Ma andiamo con ordine.

Il pratone bergamasco

La delegazione di Frosinone sul prato di Pontida

Al raduno leghista di ieri, il “pratone” bergamasco ha visto una folta delegazione ciociara, documentata ampiamente sui social. L’ha guidata il responsabile provinciale del Carroccio, l’onorevole Nicola Ottaviani: presenti l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, il vicesegretario regionale Mario Abbruzzese,  il consigliere provinciale Andrea Amata.(Leggi qui: Pontida 2025: sovranismo in passerella, nostalgia sul prato che fu di Bossi).

Nutrita (e significativa) la rappresentanza del Capoluogo: con il sindaco Riccardo Mastrangeli, il vicesindaco Antonio Scaccia, gli assessori comunali Rossella Testa ed Angelo Retrosi, i Consiglieri comunali Francesca Chiappini, Dino Iannarilli e Marco Sordi. Per inciso, quest’ultimo,  – consigliere comunale della lista del già candidato sindaco Mauro Vicano, che al ballottaggio del 2022 ha appoggiato Mastrangeli, – è sempre più accreditato verso la Lista Ottaviani.

Quando una foto vale più di mille “si dice”.

Il passaggio di Sordi

Laura Vicano

Con il suo passaggio al nuovo Gruppo, Sordi metterebbe a serio rischio il posto in Giunta dell’assessore Laura Vicano, in rappresentanza del la lista civica che porta il suo stesso nome. Se Sordi aderisce al gruppo del parlamentare della Lega, in Consiglio comunale non c’è più la rappresentanza della Lista Vicano: con tutto quello che ne consegue a livello di esecutivo. Uno scenario ipotetico, reso ancora più labile dal fatto che difficilmente Mastrangeli si rimangerà la stretta di mano tra gentiluomini, con Mauro Vicano.

A Pontida c’è stata una rappresentazione di potere che ha mostrato come la Lega in provincia ed a Frosinone (con i Gruppi che le gravitano attorno), non abbia alcuna intenzione di mollare la presa. Tra meno di 2 anni, non lascia, ma pensa al raddoppio. 

Chi pensava a un Mastrangeli “mollato” dalla Lista di Scaccia e quindi politicamente indebolito, deve rivedere le proprie convinzioni (almeno finchè ci sarà l’onorevole Ottaviani a fare da garante e da punto di equlibrio tra i due). Un po’ come quegli allenatori di calcio fissati con la costruzione dal basso che, dopo il terzo gol preso per i passaggi sbagliati del portiere devono riconsiderare l’approccio alla partita

E quello dei Socialisti

Il vice Segretario nazionale Vincenzo Iacovissi

Nel frattempo, il Partito Socialista Italiano con 18 mesi di anticipo ha lanciato la candidatura a sindaco di Vincenzo Iacovissi per le elezioni comunali del 2027. Una mossa che anzichè galvanizzare il centrosinistra ha provocato un effetto boomerang: i tre consiglieri comunali del PD – Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi, hanno accolto la notizia con lo stesso entusiasmo con il quale si riceve una cartella esattoriale delle Agenzie delle Entrate. (Leggi qui: I Socialisti rompono gli indugi: la ‘Frosinone di domani’ parte già oggi. E qui: Il Pd e l’eterna paralisi da dibattito. Il caso Frosinone: il paradigma perfetto). 

Il Gruppo consiliare Dem ha preso le distanze dalla mossa del PSI di Schietroma, lasciando intendere che non c’è alcuna intenzione di convergere sul nome del socialista. Anzi. I tre consiglieri non accetteranno una candidatura (esterna o interna) che non venga definita e concordata prima con loro.  

Insomma, il centrosinistra inizia la campagna elettorale già diviso e se il buongiorno si vede dal mattino, il tramonto elettorale è già scritto. Dopo 15 anni di sconfitte, la sinistra locale sembra voler continuare la tradizione, stavolta con più fantasia e meno strategia. La corsa per la fascia tricolore, ad oggi, sembra essere una gara tutta interna al centro destra, o al centrocentro destra. Si vedrà. 

Dormi sereno, sindaco Mastrangeli

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Nel frattempo il sindaco Riccardo Mastrangeli, sempre più zen, può dormire sonni tranquilli. La sua consiliatura non è a rischio, anzi. (Leggi qui: Frosinone, il sindaco zen e la tombola delle provinciali).

Se l’alleanza con Fratelli d’Italia non si rompe dopo le Provinciali (dipende dall’equilibrio con il quale si muoverà il sindaco nel gestire i voti ponderati della sua maggioranza) e regge quindi fino a fine Consiliatura, è probabile che il Partito della Presidente Giorgia Meloni decida di sostenerlo anche alle prossime elezioni del 2027. Trovando utile la continuità ma anche la propria visibilità ed il potere di gestione locale.

Un’ipotesi che permetterebbe a FdI di continuare a conquistare consensi e credibilità, senza rischiare troppo e rivendicare poi la candidatura a sindaco tra 5 anni nel Capoluogo, visto che Mastrangeli non sarebbe  ricandidabile per la terza volta. A legislazione attuale.

Tra Fabio e Aldo

Aldo Mattia (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Ed anche perché FdI, pur avendo i numeri, sia a livello nazionale che a Frosinone, oggi non ha candidati che aspirano, seriamente, a fare il sindaco e con i quali “fare i conti” interni. L’incarico di Fabio Tagliaferri al vertice dell’ALeS SpA scade il 30 aprile 2028: difficile credere che voglia lasciare una responsabilità di tale caratura e visibilità nazionale prima del tempo.

L’unico che potrebbe avere legittime aspirazioni è l’onorevole Aldo Mattia, ma – come dice il titolo – sta facendo l’onorevole. La strada per la ricandidatura al Parlamento dovrebbe essere già tracciata. Quindi, se il centrodestra si presenta compatto, con Mastrangeli candidato e FdI al fianco, potrebbe rientrare clamorosamente, in ipotesi, anche Forza Italia oggi all’opposizione. 

(Foto © Massimo Scaccia)

Dipende da quanto Mastrangeli vorrà spingere, anche nel 2027, con la coalizione trasversale, che lo sostiene ora. Intanto ci sta lavorando.

Frosinone, per quanto non abbia un peso politico così rilevante, è pur sempre un Capoluogo di provincia e come tale influenzato, o influenzabile,  dalle strategie nazionali e regionali. In sintesi: mentre il centrosinistra litiga già sul nome, il centrodestra si attrezza per vincere. E se la sinistra non trova una sintesi, il 2027 potrebbe essere l’anno della quarta rielezione consecutiva di un sindaco di centrodestra. 

A quel punto, più che una città, Frosinone diventerebbe un feudo. E Mastrangeli, il suo barone. Anche se oggi è già grande ufficiale del Sovrano Ordine Militare di Malta.