
Un'assise per analizzare gli scenari della politica anagnina nei prossimi mesi dopo la seduta di ieri nella sala consiliare cittadina
Un Consiglio Comunale a tre facce. Che offre chiavi interessanti per analizzare gli scenari della politica anagnina nei prossimi mesi. Il Consiglio si è tenuto martedì pomeriggio nella sala consiliare del palazzo cittadino. E, appunto, ha detto tre cose.
Lo strazio della Calzatora
L’assise ha innanzitutto confermato la volontà del consigliere Luca Santovincenzo di tenere fede al suo ruolo di principale oppositore all’amministrazione del sindaco Daniele Natalia: in questi mesi quasi tutti gli altri Consiglieri hanno lasciato i banchi della minoranza e sono passati sul carro del vincitore. L’esponente di LiberAnagni invece, durante l’ultima seduta ha presentato, al di là dell’Ordine del Giorno, due interrogazioni ed una mozione.

Le interrogazioni erano volte a conoscere lo stato dei lavori per strappare la Badia della Gloria, una delle storiche dimore anagnine, al suo presente di degrado. Ed a sapere quando finirà lo strazio dei residenti della Calzatora, costretti dal gennaio del 2021 ad essere di fatto separati dal resto della città per colpa di una frana ancora non risistemata del tutto.
Alle interrogazioni, la maggioranza ha replicato assicurando interventi e fondi in arrivo, ricevendo da Santovincenzo professioni di scetticismo.
La battaglie del referente unico

La mozione era più “politica”; era infatti volta ad assicurare il sostegno del Comune alla battaglia dei referendum dell’8 e 9 giugno. Mozione bocciata dalla maggioranza, che ha sottolineato l’inopportunità di schierare un’amministrazione comunale a fianco di questioni nazionali.
Al di là degli atti in sé, resta la sensazione che, come accade da tempo, Santovincenzo stia portando avanti battaglie più che legittime. Legate però soprattutto alla volontà di accreditare il suo ruolo di unico referente dell’opposizione locale. Il che ha come effetto quello di scavare ancora di più il fossato con il resto del centrosinistra cittadino: che oggi è fuori dall’Aula ma domani punta ad entrare e possibilmente conquistare l’amministrazione.
Conti e salute di ferro
La seconda cosa che il consiglio cittadino ha detto è che le casse del comune stanno bene. Almeno, questo è quello che si evince dallo stato del rendiconto di gestione approvato in assise. Un dato per tutti; gli oltre 11 milioni di avanzo. Sintomo, per l’assessore Marino, della salute ferrea del comune di Anagni, molto più ferrea degli altri comuni della zona. Un dato ridimensionato da Santovincenzo.

Che ha ricordato che un comune accorto non dovrebbe tenere tutti quei soldi in cassa, ma investirli per il bene dei cittadini. Una diversità di vedute che ha generato uno scontro tra Santovincenzo e Marino, due che certamente non si amano.
Sullo sfondo anche un dato da non trascurare; il progetto, ormai prossimo alla partenza, di esternalizzare il servizio di riscossione dei tributi. Per l’amministrazione, un modo per ottimizzare il servizio e dare più risorse al comune; per la minoranza, un goffo ridimensionamento delle prerogative di un ufficio comunale che esiste e lavora bene. E, nonostante anche il consigliere Pietrucci abbia sottolineato la cosa (ricordando però le carenze organiche) la polemica è rimasta.
Scontro sulla Tari

La terza questione è lo scontro forte arrivato sulla Tari, la tassa sui rifiuti. Che verrà aumentata, in media, dell’8-9%. Colpa dei rincari complessivi, legati ai costi per il conferimento dei rifiuti fuori regione, ed agli aumenti degli ultimi anni. “Abbiamo provato comunque a contenere le spese” ha detto Marino.
Che però ha dovuto incassare le critiche dei due consiglieri di minoranza. De Luca e Santovincenzo. Che, con toni diversi, hanno detto la stessa cosa; un comune non dovrebbe limitarsi ad adeguarsi all’andazzo, scaricando tutto sulle spalle dei cittadini, ma darsi da fare per pianificare e prevenire. Esattamente quello che (per l’opposizione) il comune non fa.
Anche perché l’ente che gestisce il servizio dei rifiuti in città non fa (eufemismo) un ottimo lavoro. Ed anche qui, per l’opposizione, il comune potrebbe fare molto di più. Una discussione, quella sulla Tari, che ha visto anche il ritorno di un tema che negli ultimi anni ha fatto discutere parecchio; quello del biodigestore.
Un lavoro non proprio eccellente

Marino ha infatti ricordato che gli aumenti della tassa sono figli (anche) della difficoltà di conferire i rifiuti sul territorio. Cosa che, forse, con il biodigestore, si sarebbe potuta evitare.
Santovincenzo ha puntualizzato che il problema non era l’idea del biodigestore, ma quel progetto specifico, che avrebbe portato ad Anagni i rifiuti di tutta la provincia.
Resta, come ha detto De Luca, un dato di fondo: quello dei rifiuti è un problema importante, perché tutti li producono, ma nessuno li vuole perché teme di sentire la puzza sotto casa. Ignorando che i biodigestori non puzzano: perché è proprio il gas ad essere la sua ricchezza e nessuno la lascerebbe andare in giro anziché incanalarla nelle condotte.
Il De Luca più “costruttivo”

A proposito di De Luca; molti hanno notato l’atteggiamento critico sì, ma più costruttivo, del consigliere. Che, sulla Tari ad esempio, non ha lesinato appunti, ma ha anche offerto consigli e possibili soluzioni.
Dimostrando in un colpo, due cose; la sua distanza dall’altro consigliere di minoranza; e lo stato di avanzamento dei lavori per portarlo (De Luca) in maggioranza nel prossimo futuro.