Troppi pretendenti per le candidature alle Regionali 2023. In Fratelli d'Italia sono in 6 a reclamare il posto in lista. In realtà ce ne sono solo la metà. Gli altri sono per l'altro sesso. O si va a Casablanca o...
O ne manda tre a Casablanca o dovrà farsi qualche nemico: c’è la fila per reclamare la candidatura alle prossime elezioni Regionali del Lazio sotto la bandiera dei Fratelli d’Italia. Il senatore Massimo Ruspandini, fresco di nomina a Coordinatore provinciale del Partito ha due anni di tempo per disinnescare una situazione espliva che rischia di lacerare molti feriti sul campo.
Tanti Fratelli, tutti diversi
Il Partito in due anni ha moltiplicato gli iscritti. E cambiato la fisionomia. Da forza della destra sociale, sovranista, ed euroscettica, si è ritrovata all’interno gli europeisti convinti di Alfredo Pallone (ex coordinatore regionale del PdL quando contava il 40%); i neocentristi di Alfredo Antoniozzi (ex parlamentare Ue ed ex assessore alla Casa a Roma) ed i berlusconiani delusi come Antonello Iannarilli (già presidente della Provincia di Frosinone, deputato ed assessore regionale); gli atlantisti come Gabriele Picano (che viene dalle file azzurre di Franco Frattini).
Ognuno con il suo orizzonte, ognuno con il suo traguardo da raggiungere. Sotto questo aspetto Fratelli d’Italia è stata vista, a torto, come un’area cresciuta talmente in fretta da avere in prospettiva più poltrone che occupanti. Un po’ quanto accaduto tre anni fa alla Lega: il suo exploit alle Politiche ed il crollo del Pd renziano hanno catapultato a Montecitorio e Palazzo Madama anche quelli che avevano dato le generalità solo per fare da riempitivo nelle liste.
In Fratelli d’Italia non funziona così. L’appartenenza e la militanza hanno un senso: va letta così’ la recente decisione di promuovere il Coordinatore provinciale di Frosinone Paolo Pulciani collocandolo in una posizione del tutto onorifica per mettere concretamente il Partito nelle mani di Massimo Ruspandini. (Leggi qui Pulciani promosso e dimesso: FdI passa a Ruspandini).
Troppi pretendenti
È un segnale con cui tranquillizzare la vecchia guardia: garantire che il rinnovamento non arriverà dalla contaminazione con i nuovi arrivati. Ma con la creazione di una nuova classe dirigente selezionata sulla base rigorosa dell’appartenenza e della militanza.
Il primo ad avere fiutato il vento è stato Antonello Iannarilli: dentro Forza Italia ne ha viste così tante da riuscire a comprendere in anticipo gli eventi. Non a caso è stato il primo a prendere carta e penna: fingendo di scrivere una lettera aperta di congratulazione a Ruspandini per la nomina ma in realtà per ribadire la conditio del suo ingresso in Fdi e cioè la candidatura alle Regionali senza se e senza ma.
A quella candidatura punta Daniele Maura, presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone guidato dal leader della componente Pd Base Riformista Antonio Pompeo. Come Massimo Ruspandini, Daniele Maura viene dal Fronte della Gioventù, destra dura e pura, l’ala più sociale: viene considerato l’alter ego del Senatore che non a caso ne ha benedetto la scalata alla presidenza d’Aula a Palazzo Iacobucci anche a costo di condividere la Provincia con il Pd.
Un disegno cambiato da qualche mese con il rientro a casa del figliol prodigo Riccardo Del Brocco: il Signor Wolf (quello che in Pulp Fiction risolve i problemi) si era allontanato da Ruspandini alle Comunali di cinque anni fa; è rientrato asfaltando da solo la strada principale: a lui si deve la ricostruzione della coalizione di centrodestra capace di rieleggere il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore dopo il crollo dell’amministrazione per una crisi interna. Riccardo Del Brocco oggi è assessore all’Ambiente, l’unico con una prospettiva che non sia limitata al cortile ma dotato d’un ampio ventaglio di relazioni. Non a caso, nel periodo in cui ha frequentato Forza Italia Mr Wolf Del Brocco ha rischiato di fare il Coordinatore provinciale degli azzurri. Ha ricordato in questi giorni che lui i voti li ha in tutta la provincia e non solo nel triangolo Ceccano – Patrica – Giuliano di Roma. Se non si candida Ruspandini allora vuole lui quel posto in lista.
Ruspandini regionale?
Una candidatura di Ruspandini? Non è da escludere. Contrariamente a quanto pensano in molti il taglio di 350 parlamentari ha ridimensionato di molto gli spazi a disposizione, reso più piccole e strette le strade per Camera e Senato. Proprio per questo Massimo Ruspandini potrebbe essere chiamato a candidarsi alle Regionali anziché a Palazzo Madama per un bis.
In quel caso sia Maura che Del Brocco sarebbero fuori dai giochi. Se invece il senatore deciderà per il bis allora sarà guerra interna.
Alla quale intende partecipare anche Sora: Massimiliano Bruni sta condizionando le candidature alle Comunali cittadine con l’intento di costruire un grande cartello di centrodestra. Sta facendo credere di avere un cavaliere bianco da mettere a capo dello schieramento: in realtà il disegno è quello di rinunciare all’ultimo momento, cedendo a chi gli darà garanzie sui voti per le successive Regionali. È lo stesso gioco che sta facendo, a parti invertite, il leghista Lino Caschera.
L’orizzonte di Picano
A Cassino non stanno a cambiare l’incenso nei turiboli. Il vice coordinatore provinciale Gabriele Picano si sta muovendo da tempo. Finora è stato frenato da una marcatura asfissiante condotta dalla portavoce cittadina Angela Abbatecola: più aggressiva di Claudio Gentile alle prese con gli stinchi di Maradona e la maglietta di Zico al Mundial 82.
Ora però c’è stato il tesseramento. I suoi iscritti sono venuti fuori, gli altri ci stanno ma tardano ad avere un’identità. Gabriele Picano si è scrollato di dosso la marcatura pretendendo da Roma il rispetto delle regole interne. Tradotto: è pronto ad esprimere e sostenere con forza una candidatura Cassinate alle Regionali ma a condizione che sia espressione della sua componente.
Qualche legittima aspettativa ce l’ha anche l’area del vice presidente della Camera Fabio Rampelli. Nei mesi scorsi un possibile punto di sintesi era stato individuato nell’allora coordinatore Paolo Pulciani. Che però è stato abile a sottrarsi dalla marchiatura delle componenti. Non di meno l’aspettativa è rimasta.
Ruspandini ed i tre a Casablanca
Riassumendo: ad aspettarsi una candidatura sono 1) Daniele Maura 2) Riccardo Del Brocco 3) Antonello Iannarilli 4) Gabriele Picano 5) Massimiliano Bruni 6) Paolo Pulciani.
Troppi. I posti in lista alle Regionali del Lazio, per la provincia di Frosinone sono in tutto 6. Metà devono essere riservati ad esponenti dell’altro sesso e pertanto ne rimangono solo 3.
È questo uno dei motivi che ha portato verso altri lidi il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo. Prima di salire sul Carroccio della Lega si era informato sul catalogo di Fratelli d’Italia. Una candidatura a Presidente della Provincia? Occupata per Roberto Caligiore sindaco di Ceccano. Allora una candidatura al Parlamento? Non sappiamo nemmeno se Ruspandini viene confermato a Palazzo Madama. E alla Regione Lazio? Niente da fare: c’è già fin troppa folla in attesa.
L’alternativa è fare un giro a Casablanca nella celebre clinica che per prima realizzò il cambio di genere… O Ruspandini dovrà fare qualche scontento.