
Accogliere meglio i visitatori ed aver cura maggiore dei cassinati in difficoltà, come al Consultorio del vecchio ospedale: le due vie obbligate della candidata con Arturo Buongiovanni
Senza fronzoli e senza poesia, solo prosa. La prosa che a parere di Anna Rita Terenzio serve a Cassino per superare un lessico di elegia che dipinge la Città Martire come luogo dove tutto o quasi funziona. A parere della candidata consigliere in lizza per il voto amministrativo in quota Forza Italia e con Arturo Buongiovanni Sindaco le cose che non vanno ci sono e come.
In particolare due settori sono in tacca di mira della Terenzio, e sono esattamente gli ambiti nei quali lei ha sempre agito da privata cittadina e da donna: il turismo come volano di economia ed il sociale come volano di civiltà. Il senso è che entrambi quei temi sono ormai diventati gargarismo da campagna elettorale: si propongono soluzioni, ci sono offerte e si sottolineano risultati, ma per Terenzio ci sono sacche inesauste su cui intervenire.
Il turismo come “sponda elettorale”

Senza poesia, con la prosa di chi sa che si deve lavorare e tanto. “Ogni volta che c’è una competizione elettorale, si parla sempre di turismo, ma poi alla fine non si ottengono i risultati sperati. Questo quando invece l’economia della nostra città potrebbe sostenersi prevalentemente sul turismo”. Che significa, e cosa ha in mente Anna Rita Terenzio? C’è una domanda chiave che però non è retorica, ma introduce tridimensionalmente il tema. “Perché una terra così ricca di storia e cultura come la nostra non si è mai sviluppata dal punto di vista turistico?“.
“Le risposte sono molteplici, ma sicuramente quella più banale è che non c’è mai stato un progetto che potesse garantire continuità e quindi un risultato tangibile”. Manca quindi un progetto di ampio respiro, un protocollo di sistema che metta a regime tutti gli spot di attrattività cassinate. E questo perché con Cassino vige da sempre la regola dello spot unico, quello bellissimo, austero ma polarizzante che sovrasta la Città Martire.
Montecassino e basta: ma non è così
“Abbiamo tantissime attrazioni nella nostra cittadina, ma ci limitiamo a concentrarci sulla nostra Abbazia, riducendo drasticamente la permanenza a Cassino”. A questo punto la possibile soluzione della candidata consigliere. “L’obiettivo, nel caso fossi eletta come consigliere, è istituire un tavolo tecnico costituito da persone con specifiche competenze”. Con quelle e “con piani ragionati che andranno a valutare i giusti servizi”.

Lo scopo è “capire meglio come rispondere alle esigenze dei turisti che arrivano a Cassino a visitare le nostre bellezze. Poi istituire un Polo Turistico vero e proprio, all’interno del quale ci sarà personale multilingue qualificato che potrà dare tutte le informazioni necessarie ai turisti”. Poi l’amarezza per un’occasione persa in passato ed il relativo storico: “Nel 2022 fu aperto anche un’Info Point urbano, in Corso della Repubblica, sotto i portici. L’obiettivo era quello di supporto di assistenza turistica, ma è stato smantellato dopo poco”.
Ricezione ed accoglienza carenti
C’è un dato che Terenzio sottolinea: “I cittadini di Cassino pensano automaticamente che i turisti che si recano a Montecassino debbano scendere in città, ma la realtà è un’altra. Ci si limita unicamente a questa tappa, dimenticando il resto”. Infatti “i turisti che provengono da tutto il mondo non vengono accolti adeguatamente e non ricevono informazioni sulle possibili tappe da visitare. La nostra Abbazia non è l’unica attrazione presente”.

“Troviamo il cimitero polacco, Rocca Janula, l’anfiteatro romano, il museo archeologico. Attualmente sono in stato di chiusura come da me constatato. Personalmente mi sono recata in diversi spot trovandoli chiusi. Infine troviamo il centro della città, dove poter trovare ristoro e alloggio per almeno una notte”.
Il protocollo della Terenzio è semplice e sa di efficacia: mettere tutto a regime. “Così facendo, l’economia del nostro territorio avrà finalmente la svolta che si aspetta da anni. E che permetterà una crescita costante e duratura nel tempo”.
Dolore e disagio: le soluzioni inadeguate
Ed il sociale? Per Anna Rita Terenzio, che è donna, il tema prende sostanza soprattutto negli ambiti in cui essere donna ed essere svantaggiate sono una triste sommatoria di dolore e disagio. Un blitz presso i locali del Consultorio Familiare all’ex ospedale Gemma De Posis di Cassino ha dato focus al tema. Ne venne annunciata l’apertura dopo di lavori di ristrutturazione del piano terra dell’immobile, ma dopo quelle fanfare gloriose pare che la situazione sia peggiorata assai. Le erbacce e il degrado sono evidentissimi. “Fonti interne riconducenti alla responsabile mi hanno garantito che è stata inoltrata richiesta per parte Asl di effettuare una pulizia, tuttavia ‘fuori il Comune non è mai venuto a fare la pulizia esterna’“.

E che ci siano problemi concreti che Terenzio ha evidenziato. “Ci sono ampie zone letteralmente invase da erbacce altissime e l’obbligo di manutenzione, a mio avviso del tutto inevaso, si divide equamente tra Comune ed ente sanitario competente. Eppure nulla è stato fatto, la situazione è sotto gli occhi di tutti”.
Il Consultorio “senza ginecologi”
Poi l’affondo di Terenzio: “E c’è di più: statutariamente quel luogo dovrebbe provvedere non solo all’ascolto, ma anche alla risoluzione concreta dei problemi legati a situazioni familiari difficili. Ebbene, non accade o quanto meno accade con i soliti toni blandi in cui la mission sembra esaurirsi con il solo ascolto, senza mettere in atto concreti protocolli di intervento”.
Che significa? “Che c’è un problema gravissimo di decoro sulla parte esterna che è di competenza del Comune e che c’è un problema ancor peggiore di merito sulla mission. Una donna in gravidanza che non potesse permettersi una visita ginecologica privata è lì che dovrebbe rivolgersi”.
“Salera doveva farsi sentire”
“Ecco, ma da oltre un anno lo stesso non ha professionalità da mettere a disposizione. Indipendentemente dalla competenza un Sindaco non può certo rimanere sordo a queste situazioni aberranti. O non dovrebbe. E’ un dato che pur non avendo competenza diretta Enzo Salera ha fatto parte per anni di una ‘filiera’ che ha ricondotto direttamente alla Regione di Nicola Zingaretti, che però qualche giorno fa è stato accompagnato solo a vedere la parte-vetrina di Cassino“.

Poi una chiosa amara su cui si inserisce il proposito di Terenzio di andare a migliorare, ove non rivoluzionare, l’intero impianto: strutturale e di approccio umano. “Io non ho alcuna intenzione di continuare a vedere che nella mia Città esistono strutture e metodi che invece di azzerare le distanze sociali le cristallizzano o addirittura le accentuano”.
E ancora: “Essere donna o futura madre in un contesto dove il tuo sistema complesso, la tua stessa comunità, non è in grado di rispondere adeguatamente ad esigenze così primarie, è un dramma ed uno sconcio sociale. Io devo mettere freno a questa situazione e potrò farlo solo con l’investitura diretta dei cittadini di Cassino”.
“Qui non sono in ballo le mie ambizioni, qui è in ballo la qualità della vita di centinaia di persone che meritano un impegno maggiore e risultati ottimali”.