Tutti a bordo della stazione Tav di Frosinone

Il consiglio comunale sulla nuova stazione Tav per Frosinone. Tutti d'accordo. Ma ora vanno messi da parte i campanilismi.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Sono tutti pronti a salire a bordo: rinunciando a sventolare la bandiera di Partito dal finestrino. Tanto non ce n’è bisogno: perché la storia della stazione in linea sulla Ferrovia ad Alta Velocità è così antica che un pezzo lo possono rivendicare tutti.

La vide prima di chiunque altro il presidente della Provincia Francesco Scalia, la fece mettere tra le opere strategiche di Ferrovie il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ai tempi del manager Gianfranco Battisti. Si sono alleati per tirarla fuori dal dimenticatoio il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ed il suo avversario e già sindaco Domenico Marzi. Ora l’ex sindaco e deputato Nicola Ottaviani ha reclamato i soldi veri per iniziare a fare le cose: andando oltre i rendering, i tramezzini e lo spumante versato fino ad oggi. Ma senza muovere una sola virgola.

Non c’è traccia di quella stazione. Non ce n’è stata a lungo. Alle Ferrovie dicevano di saperne nulla ed al Ministero dei Trasporti meno ancora. Invece un deputato di Fratelli d’Italia s’è messo a fare il topo d’archivio ed è riuscito a tirare fuori le vecchie carte. È uno studio di pre fattibilità. Ognuno si prende la sua fetta di gloria passata e da ora ci si rimbocca le maniche per costruirla davvero quella stazione. Così ha detto il Consiglio Comunale riunito oggi pomeriggio a Frosinone.

Una sola voce

Il rendering della stazione Tav di Frosinone

Tutti allineati, sulla banchina del binario veloce. Nessuno contrario, nessuno che si oppone. Si riparte esattamente da dove ci si era lasciati qualche anno fa, con Antonio Pompeo a stringere le mani e mostrare le gigantografie di un progetto che sembrava ispirato dalle linee di Santiago Calatrava. Da quel giorno più nulla: passate le elezioni Politiche e spedito Zingaretti a Montecitorio, passate le Regionali, passato il manager di ferrovie. E con loro, anche la stazione.

Ora si riparte da lì. Anche fisicamente. La stazione Tav si farà esattamente nell’area individuata all’epoca: tra i comuni di Ferentino, Supino e Morolo. Lo ha già messo in chiaro il Governatore del Lazio Francesco Rocca l’altro giorno, parlando a Sora dove era andato ad annunciare il finanziamento dei lavori per le sponde del Liri. Si fa lì non perché sia bello ma perché è funzionale: ci sono già una serie di infrastrutture tecniche che agevolano il lavoro ed abbattono i costi.

Una linea conferata anche oggi nel corso del Consiglio comunale aperta riunito a Frosinone. Lo avevano chiesto 14 consiglieri, ci ha messo il cappello il sindaco: dietro a quella seduta c’è l’intesa tra i due ex avversari ora uniti nel nome delle grandi opere capaci di cambiare il volto e la storia di Frosinone.

Chi c’era

Foto © Massimo Scaccia

Alla seduta hanno partecipato i sindaci del circondario. In ordine alfabetico: Massimo Fiori (Arnara), Gino Molinari (Morolo), Lucio Fiordalisio (Patrica), Piergianni Fiorletta (Ferentino), Gianfranco Barletta (Supino), Alfonso Santangeli (Torrice). Il Comune di Alatri è stato rappresentato dall’assessore Kristalia Papaevangeliu, il Comune di Veroli dal Consigliere Massimiliano Leo.

La regione era rappresentata da due presidenti di Commissione: la consigliera regionale Sara Battisti (Pd) ed Alessia Savo (FdI). Entrambe hanno studiato negli ultimi mesi quel vecchio studio di pre fattibilità ed hanno messo a disposizione dettagli utili ed interessanti. Per l’amministrazione Provinciale c’era il Consigliere Andrea Amata.

Cosa hanno detto 

Quella stazione è fondamentale per cambiare gli assetti economici del territorio. Oggi c’è una fermata Tav a salire verso Roma al mattino ed una a scendere verso Napoli la sera. Ma sono fermate fuori linea: cioè il Freccia Rossa lascia la linea Veloce, si mette su quella tradizionale, ferma a Frosinone e Cassino, poi all’altezza di Fontana Rosa riprende la linea Tav. Con la stazione in linea si fa prima e si possono fare più fermate. Avvicinando Frosinone a Roma: come una metropolitana velocissima.

Ma c’è anche un’altra opera che sta per essere realizzata: a gennaio partono i lavori per la nuova stazione ferroviaria di Frosinone per i treni trdizionali. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha chiesto che venga messo in servizio il binario tecnico che va da Frosinone fino alla zona industriale di Ferentino. In questo modo ci sarebbe una navetta che fa la spola tra la nuova stazione di Frosinone per i treni ordinari e la nuova stazione Tav.

Angelo Pizzutelli e Mario Papetti (Foto © Massimo Scaccia)

Il dibattito si è sviluppato senza scintille ma con tutti pronti a salire sul progetto. Da Domenico Marzi ad Angelo Pizzutelli, da Vincenzo Iacovissi a Sara Battisti ed Alessia Savo, tutti hanno evidenziato la necessità di mettere mano anche ai collegamenti Frosinone – Roma utilizzati dai pendolari: istituendo una specie di cporsa espresso senza fermate intermedie.

Ad ognuno la sua responsabilità 

Nicola Ottaviani (Foto © Massimo Scaccia)

Nicola Ottaviani ha messo in chiaro che le divisioni sono il veleno capace di ammazzare nella culla il progetto. Perché appena se n’è tornati a parlare si sono risvegliati i campanilismi di chi vorrebbe la fermata a Cassino e chi a Roccasecca. Il deputato ha detto che intanto, come primo passo, serve lo studio di fattibilità: cioè fino ad ora abbiamo solo chiacchierato, c’è lo studio di pre fattibilità nel quale si dice che tra Ferentino e Supino la stazione si potrebbe fare.

Si parte da lì: da quello studio. Sul binario tra Ferentino e Supino nel quale far nascere la stazione Tav di Frosinone. Con tutto quello che potrà portare. Per tutti.