Al ristorante Mingone ieri sera la cena che ha deciso la nascita di un'associazione. Contenitore ed incubatore per costruire l'alternativa al sindaco Luca Di Stefano. Chi c'era e chi mancava. Cosa hanno detto.
Un contenitore per iniziare a creare i ranghi da serrare quando arriverà il momento di scendere in campo ed eleggere il sindaco a Sora. Avrà la forma dell’associazione culturale e riunirà le varie sensibilità politiche che non si riconoscono nell’attuale titolare della fascia tricolore Luca Di Stefano.
Si dovrebbe chiamare ‘Liberi e Uguali‘ ma nulla c’è in comune con l’omonima formazione creata anni fa dall’allora presidente del senato Pietro Grasso alleando i partiti di sinistra Articolo Uno, Sinistra Italiana e Possibile. Proprio per questo qualcuno ha proposto di chiamarla ‘Liberi e forti‘ ma è stato fatto notare che era il manifesto di don Luigi Sturzo dal quale nacque il Partito Popolare Italiano nel 1919.
Il fronte definito
A prescindere dal nome, la decisione di mettere in campo un’associazione – contenitore è stata presa ieri sera nel corso di una cena sulle rive del Fibreno: Ristorante Mingone, conto pagato alla romana, idee già molto chiare.
Il primo punto fermo: l’associazione sarà apolitica ed apartitica, sarà aperta a tutte le sensibilità che ne condividano il progetto. Il cui primo punto è impedire la rielezione di Luca Di Stefano a sindaco di Sora. Perché?
I commensali hanno parlato della necessità di costruire per Sora un progetto alternativo credibile. Sostengono che ad oggi l’amministrazione del sindaco Di Stefano jr sia stata alla panem et circenses, con poco panem e molte feste che effettivamente hanno rivitalizzato la città ma non le hanno assicurato nessuna prospettiva in termini di sviluppo e di crescita economica.
Chi c’era e chi no
La cena di ieri da Mingone segue quella di qualche sera fa in pizzeria ad Isola del Liri, sotto la cascata. Il peso specifico della tavolata lo fornisce un dato: a comporla c’erano due ex sindaci di Sora, due ex candidati sindaco, una serie di ex amministratori comunali. E molti con un lungo curriculum.
A tavola c’erano l’ex sindaco Ernesto Tersigni (guidò un’alleanza centrista di destra) e l’ex sindaco Roberto De Donatis (guidò la Piattaforma Civica nella quale confluirono destra e sinistra). C’era l’avvocato Federico Altobelli (alle scorse Comunali sfidò Di Stefano, ora in Fratelli d’Italia) e l’oculista Giuseppe Ruggeri (per un paio di mesi è stato il candidato sindaco che doveva sfidare il sindaco uscente De Donatis poi l’alleanza entrò nel caos)
Di peso anche gli altri commensali. Come Massimiliano Bruni, il referente di Fratelli d’Italia a Sora e componente della segreteria dell’Eurodeputato Nicola Procaccini, già delegato ai Lavori Pubblici con il sindaco De Donatis. E come Agostino Di Pucchio già assessore in varie giunte sorane e Segretario particolare dell’allora Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo (Pd). A tavola con loro c’era Maria Mantova: commissario cittadino di Forza Italia ma presente in veste di libera cittadina e non di dirigente politico.
Gettare le basi
A confrontarsi c’era l’ex assessore Alessandro Conte ed Augusto Tersigni (figlio di Ernesto e candidato alle scorse Comunali). C’è chi giura ci fosse anche Giuseppe Musto fino a qualche tempo fa tra i più vicini al sindaco Luca Di Stefano. Tra gli ex Consiglieri c’erano Bruno Calderoni e Giuseppe Cascone, poi l’avvocato Enzo Petricca e l’avvocato Luigi Saltelli. Inoltre Alessandro Conte e la consulente aziendale Simona Mastroianni, Dora Lombardi che si candidò al Consiglio con Eugenia Tersigni.
Assente giustificato l’imprenditore Alberto La Rocca, candidato sindaco vari anni fa e poi indicato dietro alle trame per costruire le varie liste quando non è stato direttamente in campo. Alcuni scommettono che non sia andato alla cena per verificare la serietà dell’operazione e controllare prima chi si fosse presentato. Mancano conferme.
Il tratto d’unione è stata la volontà di gettare le basi per un’alternativa a Luca Di Stefano: “Basi significa progetti, pensieri, prospettive, visioni che questa città ad oggi non ha avuto” è stato detto.
L’associazione sarà il contenitore ma anche l’incubatore. Al momento non si parla di candidati. Prima il progetto. Poi si inizieranno a serrare i ranghi.