La Comunità Montana di Arce sopperisce all'abolizione del Corpo Forestale dello Stato. Il presidente Quadrini istituisce il Corpo delle Guardie Campestri Montane. E lo comanderà lui
Le divise sono arrivate. Ora bisognerà aspettare solo l’occasione giusta. E’ pronto per essere schierato e per marciare l’esercito personale al comando dell’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (sopravvissuta con pervicacia alla liquidazione) Gianluca Quadrini .
Lo aveva promesso nei mesi scorsi. Durante i torridi giorni d’estate: quando le fiamme divoravano monti e vegetazione.
«Dov’è il Corpo Forestale?» tuonava l’eroico dal suo presidenziale ufficio arroccato sotto le pendici montane di Arce.
Eccellenza – gli risposero – gli eroici Forestali non ci sono più: li hanno incorporati i benemeriti carabinieri.
Impossibile. Inaccettabile. Contro ogni logica. Chi avrebbe più vigilato sulle mulattiere? A chi la missione di sorvegliare le vie di campagna? Quali vetture avrebbero più pattugliato giorno e notte come efficace deterrente a difesa di muschi e licheni, funghi e fagiani?
Sono state notti insonni per l’eroico. Non solo per il caldo atroce. Ma soprattutto per l’assenza di una soluzione. I monti indomiti lasciati indifesi?
Giammai! urlò una notte l’Eroico, svegliandosi di soprassalto.
Scese, in tutta la sua presidenziale rotondità, dal letto a baldacchino nel quale riposa. Si avviò con passo marziale verso il suo studio, dove conserva tutti gli atti, gli incartamenti, finanche i regi decreti emessi da Ferdinando II in materia di montagna.
Scartabellando, scavando e investigando tra i faldoni impolverati, ad un certo punto ne estrasse una carta ed esclamò: «Eccola, l’ho trovata!».
Stringendo in pugno quel documento, si accomodò allo scrittoio ed iniziò a redigere il provvedimento. Quello con cui istituiva il Corpo delle Guardie Campestri Montane in servizio all’interno dei confini dell’Indomita Comunità Montana di Arce.
Raggruppate in legioni, suddivise in coorti, comandate da ufficiali e sottufficiali ma comunque tutti alle sue dirette dipendenze, le nuove Guardie Campestri Montane sono pronte adesso a rimpiazzare i Forestali divenuti Benemeriti.
In questi giorni sono arrivate le divise e gli equipaggiamenti: non sia mai che il fuoco dovesse trovare una Guardia Campestre Montana senza divisa e non riconoscendola evitasse d’arrestare la propria furia distruttrice dinanzi a cotanta autorità.
Verdi, con i fregi in oro, il berretto di foggia identica a quello indossato dai Forestali prima di passare alla fiamma dei carabinieri: le divise sono un po’ abbondanti nella taglia.
Fa nulla – ha detto l’indomito – ci cresceranno dentro, bisogna risparmiare: ho fatto come le scarpe per i bambini, si prendono un po’ più grandi e ci fanno una stagione in più.
Il fuoco è avvisato. Dalla prossima stagione, il Corpo delle Guardie Campestri Montane, Indomita Legio Victrix, marcerà compatto sui monti di Arce come le truppe di Ottaviano nel 41 a.C., galvanizzato dall’Eroico Comandante, l’indomito Gianluca Quadrini.