Appaiono i manifesti elettorali di Amato La Mura. E subito arriva la diffida in Comune. Scatta l'indagine interna e si scopre che...
Cinque giorni di tempo. In caso contrario “è pronto il mandato ai miei legali per la tutela “della mia immagine, della mia candidatura a sindaco e della mia attività di dirigente medico“. Non l’ha presa bene Amato La Mura, aspirante primo cittadino della coalizione dei trasversali: l’alleanza che a Formia ha messo insieme ex Udc migrati nella Lega, post Udc rimasti nel Partito, Dem di Sandro Bartolomeo, civici di Maurizio Costa.
Cosa vuole il responsabile delle vaccinazioni nel Golfo entro i prossimi cinque giorni? Reclama le pubbliche scuse dall’ex sindaco di Formia (e ora nuovamente candidata) Paola Villa e dal suo coordinatore politico l’avvocato Christian Lombardi. Perché? Tutta colpa di una Pec. Quella con cui Lombardi “a nome dell’associazione ‘Un’altra città e del Movimento Cinque Stelle” inviava una diffida al commissario Prefettizio del comune di Formia Silvana Tizzano, al segretario generale Alessandro Izzi ed alla dirigente della Polizia locale Rosanna Picano. Una diffida con cui segnalare l’illegittima affissione di manifesti elettorali da parte del candidato sindaco dei ‘migliori‘ Amato La Mura.
Il manifesto e la diffida
La diffida è dettagliata e corredata di ampia documentazione fotografica. Le immagini immortalavano i manifesti elettorali affissi sui muri di Formia, con la scritta ‘Amato La Mura sindaco’.
Qualcuno della Segreteria Generale è incorso in qualche incauto e superficiale errore di gestione delle prime affissioni elettorali? Subito sono iniziate le verifiche. In meno di ventiquattrore, sul tavolo del commissario prefettizio sono arrivate le risposte ed i documenti a corredo. Il segretario generale del comune Alessandro Izzi ha riassunto tutto in una relazione. Nella quale ha dichiarato testualmente che.. ‘le risposte istruttorie e la produzione documentale acquisite dai competenti uffici escludono ogni violazione di legge in merito a quanto prospettato dall’esponente’, cioè dall’avvocato Lombardi.
Le risposte istruttore
A quali ‘risposte istruttorie’ fa riferimento? la prima è quella fornita dalla responsabile della Polizia Locale, Rosanna Picano. A Formia conta da anni tantissimo. È la sorella di Erasmo Picano, un tempo mister Preferenze all’interno di Forza Italia di cui è stato Presidente del Consiglio Comunale nell’ultimo sindacato del senatore centrista Michele Forte .
Il report della Picano non ha richiesto interpretazioni di sorta. “I manifesti in questione sono stati affissi da personale previa regolare prenotazione e pagamento del relativo diritto. Il tutto nel rispetto dell’articolo 34 del regolamento che disciplina il canone di esposizione pubblicitaria approvato dal commissario Prefettizio il 25 marzo 2021“
A scanso di ogni possibile equivoco il segretario Izzi ha coinvolto anche il responsabile del settore Economico Finanziario del comune, il dirigente Daniele Rossi. Cioè ha bussato laddove si pagano i bollettini per ogni tipo di pubblicità, commerciale o elettorale che sia.
Anche dal cassiere del comune di Formia è arrivata una risposta chiara. Ha dichiarato che presso l’ufficio Pubbliche Affissioni del suo settore “era stata effettuata da parte del dottor La Mura una prenotazione per l’affissione di 50 manifesti formato 70×100 per un periodo di 10 giorni nell’arco temporale intercorrente tra il 19 luglio ed il 28 luglio 2021. In data 14 luglio, con largo anticipo rispetto al periodo ‘prenotato’, era stato effettuato, attraverso un bollettino postale, il pagamento dei diritti di affissione per un importo complessivo di 40 euro sul conto corrente del comune di Formia“.
Nuove ruggini oltre al manifesto
Il clima politico non è dei migliori tra il fronte civico di Amato La Mura e quello pentastellato di Paola Villa. E la ragione è nota: se non dovesse approdare al ballottaggio, la coalizione della professoressa preferirebbe dirottare i suoi voti sul candidato del centrodestra Gianluca Taddeo e non sull’infettivologo della Asl. (Leggi qui La Mura tira su Fazzone: “è lui il vero candidato”).
“La sortita dell’avvocato Lombardi – ha esordito La Mura – si è rivelata la tradizionale foglia di fico per nascondere il nulla e attaccare, sul piano politico e personale”.
Con ogni probabilità, trascorsi i cinque giorni, Amato La Mura non formalizzerà alcuna denuncia. Ha già ottenuto ciò che voleva. Anche se qualcuno lo ha visto entrare nella caserma della Compagnia dei Carabinieri di piazzale Caduti di Nassirija. Ha parlato con un ufficiale per comunicare che non accetterà “di tentare di scivolare su altre bucce di banana sparse qua e là“.
Ufficialmente, La Mura ha anticipato il via libera ad un’azione risarcitoria “molto importante” a tutela “della mia immagine, della candidatura a sindaco e della mia attività di dirigente medico”. Sa fin troppo bene che sul fronte elettorale paga molto di più il perdono del magnanimo che la protervia del vincitore.