Un miliardo di risparmi dei ciociari va a finanziare persone ed attività che stanno fuori dal territorio. In molti casi addirittura al Nord. Scelta delle banche che sono sul territorio. Ma non di quelle territoriali: che - anzi - stanno mantenendo sportelli ed impiegati. Mentre le altre li tagliano. Lo studio Unisin Confsal della provincia
Un miliardo di soldi dei ciociari: preso ed investito lontano dalla Ciociaria. Quei risparmi non vengono impiegati sul territorio, non vanno a finanziare progetti di crescita e di sviluppo locali. Le ragioni sono tutte da capire: potrebbero non esserci piani così interessanti e credibili sui quali puntare, potrebbe essere un scelta strategica giudicando più conveniente far crescere altri territori. Sono impietosi i numeri elaborati dalla Segreteria provinciale di Frosinone del sindacato bancario Unisin Confsal.
Accendono un riflettore anche su un’altra realtà. Le banche stanno chiudendo gli sportelli in provincia di Frosinone e tagliando il personale. Fanno eccezione solo le quattro banche di territorio: Banca Popolare del Cassinate, Banca Popolare del Frusinate, BancAnagni, Credito Cooperativo di Paliano. La prime due più di tutte: BpC e BpF negli ultimi anni hanno aumentato i loro sportelli ed aumentato il loro personale, le altre due vanno comunque in controtendenza perché non hanno chiuso e non hanno licenziato.
Al 31 dicembre 2023 – dice lo studio – i risparmiatori ciociari hanno messo nelle varie banche aperte in provincia (nazionali e di territorio) 5,5 miliardi di euro dei loro risparmi. Ne hanno prestati ad aziende, imprese e famiglie circa 4,5 miliardi. C’è un miliardo d’euro di differenza: risulta impiegato fuori dall’economia della provincia di Frosinone.
I prestiti senza il miliardo
In queste ore Unisin Confsal ha distribuito lo studio aggiornato al 30 giugno 2024. Il primo capitolo è dedicato ai prestiti.
Data | Lazio | Frosinone | Latina | Rieti | Roma | Viterbo | Italia |
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31/12/2021 | 409.113.209 | 6.304.099 | 8.112.867 | 1.705.462 | 388.389.830 | 4.600.950 | 1.725.976.785 |
31/12/2022 | 404.647.425 | 6.333.231 | 8.342.748 | 1.748.397 | 383.598.558 | 4.624.491 | 1.740.305.979 |
30/6/2023 | 396.203.198 | 4.572.262 | 1.736.579 | 375.203.439 | 8.383.614 | 6.307.304 | 1.704.358.248 |
31/12/2023 | 393.685.834 | 6.207.799 | 8.299.070 | 1.708.950 | 372.940.194 | 4.529.821 | 1.680.784.431 |
30/6/2024 | 391.966.038 | 4.424.629 | 1.723.720 | 371.534.004 | 8.197.911 | 6.085.773 | 1.668.436.495 |
Differenza a/a primo semestre | Lazio | Frosinone | Latina | Rieti | Roma | Viterbo | Italia |
---|---|---|---|---|---|---|---|
-4.237.160 | -147.633 | -12.859 | -3.669.435 | -185.703 | -221.531 | -35.921.753 |
Differenza % a/a primo semestre | Lazio | Frosinone | Latina | Rieti | Roma | Viterbo | Italia |
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-1,07 | -3,23 | -0,74 | -0,98 | -2,22 | -3,51 | -2,11 |
Il sistema bancario della provincia di Frosinone (banche nazionali e di territorio) nei primi 6 mesi del 2024 ha prestato meno soldi. C’è un pesante arretramento sul fronte: mancano all’appello quasi 150 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2023. È tanto o poco? Per capirlo basta fare un paragone con il dato regionale del Lazio e quello nazionale. I prestiti in Ciociaria sono scesi del 3,23% mentre il calo regionale è appena del 1,07% ed è più basso anche quello nazionale che è del 2,11%.
Le altre provincie del Lazio, ad eccezione di Viterbo, sono state più virtuose della Ciociaria anche se sono sempre su terreno negativo.
Chi ha avuto meno? Il settore che ha sofferto di più è quello delle attività industriali: nel confronto tra il primo semestre 2024 – 2023 ha registrato un calo di quasi 90 milioni di euro, pari a quasi il 9%. Meglio (si fa per dire) è andato il settore dei Servizi dove c’è stata una diminuzione di oltre 80 milioni di euro, pari al -5,49%.
Più virtuoso il settore delle costruzioni che ha visto un incremento di 2 milioni di euro, pari a un +0,67%, anche se i primi mesi del 2024 avevano fatto registrare picchi notevoli ed interessanti.
I depositi delle formichine ciociare
I ciociari confermano la loro storica tendenza al risparmio ed a mettere da parte i soldi. È frutto di una cultura antica: prima che arrivassero la Cassa per il mezzogiorno e le industrie, molto del lavoro sul territorio ciociaro era stagionale: si metteva da parte in estate per affrontare l’inverno.
Data | Lazio | Frosinone | Latina | Rieti | Roma | Viterbo | Italia |
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31/12/2021 | 331.359.715 | 10.033.887 | 11.430.699 | 2.766.430 | 300.970.847 | 6.157.852 | 2.108.352.716 |
31/12/2022 | 328.670.566 | 10.076.120 | 11.495.248 | 2.835.529 | 297.997.346 | 6.266.323 | 2.095.914.726 |
30/6/2023 | 341.830.031 | 9.923.781 | 11.196.037 | 2.745.318 | 311.904.230 | 6.060.665 | 2.027.979.556 |
31/12/2023 | 328.680.465 | 10.028.444 | 11.256.791 | 2.812.971 | 298.507.580 | 6.074.679 | 2.041.504.566 |
30/6/2024 | 336.894.392 | 10.051.846 | 11.474.095 | 2.824.554 | 306.486.878 | 6.057.019 | 2.063.298.573 |
Diff a/a semestrale | -4.935.639 | 128.065 | 278.058 | 79.236 | -5.417.352 | -3.646 | 35.319.017 |
Diff % a/a semestrale | -1,44 | 1,29 | 2,48 | 2,89 | -1,74 | -0,06 | 1,74 |
Nei primi sei mesi del 2024 sono aumentati i risparmi in provincia: sono cresciuti di ben 128 milioni di euro, pari a +1,29% rispetto al primo semestre 2023. È un dato positivo? Di più: è brillante se lo paragoniamo al dato regionale che vede un calo dei risparmi pari al 1,44%, soprattutto a causa dell’andamento negativo di Roma con un -1,74%.
Insomma continua la tendenza del sistema bancario di raccogliere i risparmi in provincia di Frosinone e di investirli altrove in attività o territori evidentemente considerati più remunerativi. Con l’eccezione delle banche di territorio Banca Popolare del Cassinate, Banca Popolare del Frusinate, BancAnagni, Credito Cooperativo di Paliano: loro continuano a raccogliere in Ciociaria e spendere in Ciociaria.
La fine degli imbroglioni
La scelta delle nazionali di investire altrove i soldi presi dai risparmiatori della provincia di Frosinone poteva essere giustificata fino a qualche anno fa. Perché si poteva giustificare? Perché i Ciociari – sulla carta – erano i peggiori pagatori d’Italia e la maggior parte degli imbrogli avveniva qui. Possibile? Sulla carta la provincia era in cima alla classifica delle sofferenze bancarie cioè dei prestiti non restituiti.
Come mai? Una spiegazione sta negli anni del ‘Prendi il finanziamento, alza il capannone e scappa‘: una stagione che risale all’epoca dei finanziamenti a fondo perduto elargiti dalla Cassa per il Mezzogiorno. In quel tempo molti imprenditori di fuori mettevano la sede in Ciociaria, chiedevano il finanziamento per sostenere la nascita della loro attività e dopo un po’ l’attività saltava. Erano imbroglioni di fuori ma l’imbroglio venivano a farlo qui. E le statistiche non vanno molto per il sottile.
I fatti dicono che con la fine del Fondo Perduto da molti anni a questa parte lo scettro delle sofferenze è stato ceduto a qualcun altro ed il territorio ciociaro ha una grande affidabilità in materia bancaria. Tempo fa il presidente della Banca Popolare del Cassinate Vincenzo Formisano ebbe a dire che “i crediti deteriorati della provincia di Frosinone hanno un buon mercato”. È l’indice di un territorio sano ed onesto. Perché? Le società che si occupano del recupero dei crediti cercano e pagano molto bene le rate in ritardo dei ciociari perché spesso basta una telefonata o una piccola dilazione per vedere rientrare quei capitali.
Proprio per questo Unisin Frosinone ritiene che il territorio meriti maggiore attenzione e maggior sostegno da parte di quelle banche che non reimpiegano i soldi sul territorio. E questo vale sia peri soldi destinati alle famiglie sia per le piccole e medie imprese locali.