Tutto fermo in attesa che Ghisleri indichi il candidato più forte per la Lombardia. È lo stesso istituto che profetizzò la vittoria di Ottaviani a Frosinone. Salvini minaccia di rompere l'alleanza. Caos nel Lazio. Per il Senato c'è l'ipotesi Beppe Incocciati
Alessandra Ghisleri spedirà il suo responso ad Arcore tra mercoledì e giovedì. È la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, la stessa che aveva pronosticato la vittoria larga di Nicola Ottaviani a Frosinone, il tracollo del Pd ed i due seggi ai grillini, nel sondaggio realizzato per Ciociaria Oggi (leggi qui Indecisi e M5S sulla strada di Ottaviani per la conferma).
A lei il Cav ha chiesto di determinare chi sia il candidato più forte da schierare in Lombardia: il coordinatore regionale di Forza Italia Maria Stella Gelmini o l’ex sindaco leghista di Varese Attilio Fontana. Chi dei due debba essere il candidato contro l’uomo schierato dal Pd: il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e fondatore di Magnolia l’azienda che produce l’Isola dei Famosi.
LA RUSPA SUI SONDAGGI
Il risultato appare scontato: l’ex ministro Gelmini è molto più conosciuta dell’ex sindaco. Lo sa bene anche Matteo Salvini. Che ha deciso di non stare al gioco di Silvio Berlusconi: per il leader della Lega non sarà il sondaggio Ghisleri a decidere il candidato. Ma sarà la Lega: che ha deciso di candidare Fontana. Prendere o lasciare. Che significa prendere il candidato o lasciare l’alleanza appena varata domenica scorsa.
Il messaggio affidato al suo numero 2 Giancarlo Giorgetti, mentre andava a Villa San Martino per l’incontro con Niccolò Ghedini, Antonio Tajani, Sestino Giacomoni è stato chiaro: “Il nostro candidato per la Regione Lombardia è Attilio Fontana. O Berlusconi lo accetta oppure sfasciamo su tutti i collegi uninominali in Italia“.
Nulla si muoverà fino all’arrivo dei sondaggi. Nemmeno nel Lazio dove la candidatura alla regione è strettamente legata a quella della Lombardia: se a Milano viene schierato un azzurro, nel Lazio la candidatura passa agli ‘alleati’. Che o si accodano a Sergio Pirozzi oppure chiedono al capogruppo FdI alla Camera Fabio Rampelli.
Opzione molto difficile. Berlusconi sa che andando verso la rottura rischierebbe di perdere elezioni già vinte. Quindi potrebbe dare il via libera a Fontana e contrattare qualche seggio in più per Forza Italia in Lombardia nelle elezioni Politiche. In quel caso, nel Lazio Antonio Tajani darà il via libera al candidato azzurro alle Regionali: il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri è stato gelato in mattinata da una battuta di Berlusconi «Siamo molto lontani». Al presidente del Parlamento Ue piace di più il vicedirettore del Tg1 Gennaro Sangiuliano.
UNA CAMERA PER BEPPE
C’è anche un altro nome che piace molto a Tajani. Che lo vorrebbe candidare al Senato, nella lista proporzionale: quella abbinata a Mario Abbruzzese che invece verrà candidato all’Uninominale.
Se ne sta parlando nei tavoli sui quali si decide. Antonio Tajani ne ha anche fatto cenno a Berlusconi.
Il nome è quello dell’ex centravanti del Milan Beppe Incocciati, di Fiuggi. Il Cav se lo ricorda bene: debuttò con lui durante la tournée negli Usa per la partita di addio di Pelè ai Cosmos ed al calcio. Lo ha seguito anche quando si è trasferito nel Napoli di Maradona. Sono ancora in contattato stretto ed a lui ha affidato il commento di alcuni campionati su Mediaset Premium anche in questa stagione.
Soprannominato Omar, come Sivori per il sinistro vellutato e la propensione a giocare con i calzettoni abbassati, Beppe Incocciati è sempre piaciuto a Berlusconi per il suo stile. Non solo in campo ma soprattutto nella vita: mai fuori dalle righe, professionale, competente. Dotato di un’ottima immagine. E soprattutto della dote indispensabile: devoto alla causa ed a Tajani. Esattamente ciò che occorre per poter sperare in un seggio a Palazzo Madama.