
Lo “tsunami che raddrizzerà il mondo” e la canzoncina un po’ grulla dell’ex testa di serie di Mario Abbruzzese
Lo stile musicale pare un po’ quello alla Kenny Wayne Shepherd ed ha renderlo così potabile e sciantoso-roccheggiante ci ha pensato l’AI. L’inno pubblicato sulla pagina ufficiale dell’associazione “Il Mondo al Contrario” è quello dei Team Vannacci. Dei gruppi organizzati che il generale ed eurodeputato della Lega (per adesso) si stanno dando forma in questi giorni per supportare il loro uomo-totem che alle scorse Europee fu testa di serie in un team che includeva l’agguerrito Mario Abbruzzese.
Anzi, per diventare uno “tsunami che il mondo raddrizzerà”. L’idea è stata di Giulio Curatella e Marilena Di Sasso, due tra le migliaia di nomi nuovi che hanno deciso di agganciare il proprio destino a quello del politicante nato prestato per qualche decennio all’Esercito.
Scaccia tra nazionale e Ciociaria

Nomi come quello di Michele Scaccia, il già co-presidente della lista “Per Frosinone” che a febbraio era stato nominato tra i coordinatori nazionali di “Noi con Vannacci”. Cioè di un movimento sparring ma non più tanto della Lega con il quale la greca toscana sta cercando di ricavarsi un suo spazio politico autonomo. Al piano 9 del Grattacielo L’Edera, in piazzale De Matthaeis, a Frosinone, l’eurodeputato del Carroccio ci era arrivato proprio il 7 febbraio scorso.
E con chicche furbe come questa, riferite a Ciociaria Oggi: “A me piace l’Europa di Lepanto, quando la flotta di metà del Vecchio Continente riuscì a sconfiggere l’Impero ottomano. Nella storia ci sono stati momenti fondamentali: la vittoria di Lepanto è uno di quelli”.
Da Lepanto alla California
Il mare come luogo di vittoria e riscatto dei popoli “buoni”, lo stesso mare che nel videoclip che significa il nuovo inno del Team Vannacci il de cuius cavalca impavido, come un baywatch benefico a guardia non di squali, ma di intrusi su barconi. Lui non li salva: li ferma. Insomma, dalle parti de Il Mondo al Contrario è tutto un fermento di cambiamenti.

Nel video dell’inno ci sono, Colossei, Vittorniani, Gente Italica di Pedigree. E più Tricolori che nel sussidiario “Il Tamburino” alle pagine dedicate al Risorgimento. Poco meno di 3 minuti di viedo-inno per spadellare tutta le mistica neo-sovranista di un lessico che, per quanto basico e miserello, pare che sia quello più a fuoco con i desiderato di un certo elettorato italiano attivo.
“Dissennati e volenterosi”
“Volenterosi e un po’ dissennati, questo è il nostro inno”. La voce, neanche a dirlo, è “mascula” ed in uno dei frames si vede al tappeto su un ring Ai, con tanto di guantoni, una Ursula von der Leyen che dovrebbe essere come John Mugabi perdente contro “The Marvellous” Marvin Hagler.
Scelta estetica e di sceneggiatura molto discutibile, a dire il vero, ma Vannacci è così: lui invoca le metafore per proclamare il pensiero in purezza, quello tamarro. Il testo incalza come gli Arditi sul Col Moschin: “Siamo lo tsunami che il modo raddrizzerà, uniti nei team Vannacci, la Lega dei patrioti ci guiderà“, è il ritornello dei vannacciani”. Notare l riferimento leghista che non taglia i ponti esattamente perché sta per tagliarli.
La tartaruga del generale

E il generale? Lui, sapientemente ritoccato in modalità tartaruga (è un segnale?) dall’AI, surfa onde che manco sulla costa atlantica del Portogallo, prima in muta e poi nudo come Odino l’ha fatto. Al suono di “Patrioti d’Italia è giunto il momento di unirci sotto un’unica bandiera, con ardimento, i team Vannacci avanzano, il futuro è il nostro e il mondo si raddrizzerà”.
Già: il mondo si raddrizzerà. E non per colpa di Vannacci che il suo mestiere lo sa fare benissimo, ma per colpa di quella parte di mondo che non legge e non comprende un libro da 25 anni.