Il male dell’ignoranza (di P. Alviti)

L'ignoranza è un diritto ma molti ritengono che sia un dovere. Chi ignora è più debole: può essere manipolato con più facilità. È preda della fake news. Anche la Parola ne parla. E ci dice di sconfiggere l'ignoranza

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti.

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L’ignoranza è il rischio peggiore che possiamo correre, sia come singole persone che come compagine sociale.

Una persona ignorante è alla mercè di tutti: non prende decisioni libere, è facilmente influenzabile dalle campagne pubblicitarie. Compra per sentito dire, è la vittima designata dei mestatori, degli ingannatori. È il bersaglio preferito di chi manipola la pubblica opinione, dei demagoghi.

E sì: l’opinione pubblica è composta da persone che leggono i giornali, si informano, mettono a confronto pareri e da tanti altri che si fermano invece al primo slogan, ai titoli, e che si costruiscono la propria opinione senza utilizzare alcun senso critico.

 

L’ignoranza è una minaccia grave alla democrazia e al vivere civile: non saper leggere con attenzione, non capire, non saper confrontare ci espone a scelte che sicuramente non avremmo compiuto se avessimo avuto le giuste informazioni.

Da qui le truffe, le malversazioni, gli acquisti incauti… per poi lamentarsi, maledire gli ingannatori, senza invece ragionare, pensare, studiare, applicarsi per capire la complessità del mondo.

 

Ecco allora l’importanza che la Parola affida agli operatori di bene che proprio facendo bene il loro lavoro, educando bene i loro figli, amando seriamente i loro affetti, preparandosi con cura per gli impegni da affrontare, comunicando con attenzione le informazioni, rifuggendo da ogni tentazione manipolatoria, anche a fin di bene, possono sconfiggere l’ignoranza degli stolti che tanti guai rischia di procurare a ciascuno di noi.