Il lusso rivisitato dall’Accademia sfila ad Altaroma

Una nuova sfida per gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Tornano sul palcoscenico di Altaroma. E questa volta presentano il vintage destrutturato e ripensato. In un hashtag #LRW

Melania Massa

Moda, Fashion & Style

Il lusso rivisitato, reiventato, reso accessibile ma pur sempre esclusivo. In una parola… anzi in un hashtag… #LRW Luxury re-wear. In pratica domani l’Accademia di Belle Arti di Frosinone sfilerà ad Altaroma portando in passerella un vintage d’autore totalmente riciclato, la svolta di una moda eco sostenibile, parole d’ordine “zero impact”.

L’appuntamento è alle ore 13:00 presso il Pratibus District in viale Angelico 52, lo scenario di Altaroma vedrà sfilare in passerella settanta outfit uomo-donna proposti dal corso di Fashion Design dell’Accademia di Frosinone. La collezione è un sequel del progetto “Back to the Future” presentato durante la Fashion Week Milanese.

Il team

Il team è composto dagli alunni capitanati dal docente di Fashion Design Giuseppe Iaconis, un vero art director che, insieme al lavoro dei colleghi, guida gli studenti verso obiettivi sempre più ambiziosi. Il leitmotiv è troppo importante per non essere ripreso e portato avanti nei progetti: “sostenibilità” è questa la parola chiave, è su questo che sta puntando il corso di studi.

Spiega Iaconis: «Far passare un concetto di sostenibilità, ci lavoriamo ormai da tempo, stiamo trasmettendo ai ragazzi e portando avanti un’ idea di moda che abbia un impatto zero sull’ambiente».

Il Vintage destrutturato

Si parte da abiti vintage d’autore, molti degli anni ’70 ‘80, si scompongono, si destrutturano, si portano i ragazzi a ragionare e lavorare su procedimenti diversi e inversi, si sviluppano nuovi innesti. Mix e match fra tessuti, forme e colori.

C’è un grande utilizzo dell’abito maschile con protagonista la classica camicia bianca, si inizia da una base del passato per comporre capi del futuro, un disordine ordinato per sovvertire gli schemi e creare una nuova visione del capo fashion.

Su Instagram una pagina dedicata all’evento #fashion_design_abafr con una galleria che racconta tanto, che arriva subito al messaggio netto e preciso, tra le didascalie più curiose ce n’è una che recita “Paper doll waiting you on the carpet” ad accogliere gli spettatori all’entrata, infatti, ci saranno silhouette di paper doll che preannunciano quale sarà l’andamento del fashion show. 

L’eccellenza nella moda

Grande merito dunque all’indirizzo di Fashion Design, animato da docenti esperti che guidano gli studenti verso nuove frontiere. Realizzato da ragazzi, provenienti dall’Italia e dall’estero, con l’ambizione di affermarsi nel mondo della moda.

Sono loro, con i loro racconti a far respirare sogni, emozioni, paure, svelando il lato fashion dell’accademia. È il caso di Sharon Pacitto, 25 anni, di Alatri, si definisce determinata, creativa e testarda, per lei la moda è il mezzo con cui poter mettere a nudo la propria anima. Sharon è l’esempio vivente che l’Accademia forma eccellenze.

Risponde al telefono, parla della sua vita e del suo percorso di studi proprio mentre sta andando a Roma per lo stage di sei mesi da Valentino, lo ha vinto dopo la partecipazione al concorso “Sposa Futura 2019” svoltosi lo scorso febbraio all’interno di Roma Sposa, per l’occasione ha presentato un abito da sposa realizzato interamente a mano con la tecnica del macramè.

«La moda è stata da sempre la mia vocazione, sognavo di diventare designer fin da quando ero piccola. Inizialmente avevo intrapreso studi scientifici, mi ero iscritta alla facoltà di matematica, dentro di me però sentivo che c’era qualcosa di irrisolto. Ho deciso di cambiare direzione e ho scelto l’accademia di Frosinone che ad oggi si è rivelata la mia scelta migliore».

Proprio dal 26 giugno Sharon ha iniziato la sua esperienza nella maison Valentino, attualmente si trova nell’archivio tessile, tra schede di archiviazione, tessuti, disegni d’epoca. «Ogni giorno mi passano tra le mani stoffe e abiti importanti che hanno fatto la storia della moda, per me è un’emozione indescrivibile».

Degli anni in accademia le rimangono il rapporto di umanità con i docenti e quel grande senso del dovere nel cercare di portare avanti quel concetto di moda sempre più ecosostenibile. Riguardo al progetto di Altaroma e al riutilizzo dei capi d’autore sottolinea l’attenzione che è stata posta da tutto il team in quelle che sono le forme geometriche, le volumetrie e lo sviluppo di nuove strutture. Il suo lavoro per la sfilata al Pratibus District si è concentrato sull’utilizzo di filati lavorati ad ordito da unire alle stoffe, gonne dalle linee pulite dove ciò che emerge è la semplicità nei tagli arricchita dall’artigianalità degli intrecci. 

Il resto lo potrete scoprire dal 4 luglio a partire dalle ore 13.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright