La mattina in cui Cicerone andò via dalla piazza di Arpino (di F. Dumano)

Foto: Archivio Piero Albery, tutti i diritti riservati all'autore

Il mattino in cui dalla piazza di Arpino scomparve la statua che dagli anni Cinquanta vi campeggia. Il dibattito se rimetterla o meno. Ed il grande equivoco storico. Che in pochissimi conoscono...

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Correva l’anno 2006 e una mattina la statua di Cicerone fu spostata dal salotto dove era stata collocata negli Anni ’50 nel bimillenario dell’avvocato e filosofo romano.

Il motivo del trasloco erano i lavori per la pavimentazione del salotto arpinate e la scoperta di un lungo e magnifico tratto sepolto di strada romana, lastricata con grandi basoli calcarei. Per due anni la statua non è stata collocata nel posto ”storico”

Ricordi in bianco e nero… Di certo la mattina che la statua fu rimossa da quella postazione fu contento l’architetto Iannazzi e quanti hanno sempre detestato la scultura del Ferruccio Vecchi. Nel 2007 espresse l’architetto Iannazzi il suo dissenso alla ricollocazione della statua. Dissenso non sostenuto dall’amministrazione allora in carica, dal momento che la scultura dopo i lavori, è stata ricollocata nel salotto.

Ad Arpino si conserva un volto del Cicerone ben diverso da quello della scultura. La nudità mal si collegava, scrive lo Iannazzi, alla figura del grande oratore .

Ricordi in bianco e nero… Io appartengo a quella generazione, che è cresciuta con quella scultura in piazza. Per anni sono stata convinta che Cicerone fosse così, nell’immaginario di molti arpinati Cicerone è quello. E in tanti sono affezionati  a quella statua. Ci vediamo da Cicerone in piazza, anni di vasche avanti e indietro con quel volto impresso. Solo ai tempi dell’ università ho realizzato che quella scultura di Cicerone non ha nessun tratto verosimile.

Ricordi in bianco e nero… Quella scoperta fu come quando scopri che Babbo Natale non esiste. O scopri che la tua migliore amica ti tradiva proprio con il tuo ragazzo.

Ricordi in bianco e nero… La mattina che Cicerone fu spodestato non c’ero. Qualche settimana dopo, ricordi a colori questa volta, la memoria è più recente, trovai lo spazio vuoto. Incertezza iniziale ”l’impostore era stato smascherato”. Ma anche smarrimento: un riferimento della mia infanzia arpinate non c’era più.

Poi Cicerone è tornato al suo posto, soltanto ora sfogliando l’archivio fotografico di Piero Albery  realizzo che quella mattina nel salotto di Arpino chissà che fermento ci deve essere stato.

Nel salotto provo a chiedere a dei ragazzi “Questa scultura chi è?” 

In coro: ”Cicerone”.

Avete mai visto un ritratto di Cicerone sui libri di storia?

Tempi moderni: una ragazza prende il suo smartphone cerca: immagini Cicerone…

Sono sbagliate”, sentenzia. “Cicerone è questo” e mostra la foto sullo schermo.

Quello laggiù è Caio Mario.

Ricordi in bianco e nero… anche io sono cresciuta,dicendo ”è Cicerone”.

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