CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI
Il vertice è durato pochi minuti e questo è l’ulteriore segnale che il clima è cambiato all’interno del Pd provinciale. Le due delegazioni erano composte in questo modo: Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti e Aldo Antonetti per l’area che ha sostenuto la candidatura alla segreteria di Simone Costanzo. Sull’altro fronte Domenico Alfieri, Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi e Antonio Pompeo per la componente che fa riferimento ad Alfieri, sfidante di Costanzo.
Accordo sulla presidenza
C’è l’intesa sulla carica relativa alla presidenza provinciale del partito. Sarà espressa dalla minoranza e il nome è quello di Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e consigliere provinciale. Il che vuol dire che verrà riproposto lo schema utilizzato a livello nazionale: Matteo Renzi segretario e Gianni Cuperlo presidente. In provincia di Frosinone, dunque, Simone Costanzo segretario e Domenico Alfieri presidente. Un segnale anche di coesione, al termine di una fase congressuale che si è conclusa con la vittoria di Costanzo (54,4%), ma con un ottimo risultato da parte di Alfieri (45,6%).
Segreteria e direzione
Per quanto riguarda la gestione politica del partito, sarà affidata alla maggioranza. Quindi a Simone Costanzo e alla lista che fa riferimento a Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. La segreteria sarà espressione di questa logica e come “vice” di Costanzo i nomi che circolano sono quelli di Giampiero Di Cosimo e Alessio Gentile, entrambi vicinissimi a De Angelis e Buschini. La direzione provinciale (circa sessanta membri), invece, verrà composta seguendo il criterio proporzionale dei voti ottenuti dalle singole liste. Il quadro delineato dalle assemblee di circolo è il seguente: 40,5% per Pensare Democratico (De Angelis, Buschini, Battisti), 13,9% per Partecipazione Democratica (Costanzo), 28% per Democratici Si Cambia (Scalia), 17,6% per Con Alfieri Segretario.
Proporzionale anche l’attribuzione dei delegati, che si riuniranno sabato prossimo per l’ultima fase della stagione congressuale. Al momento la ripartizione prevede 96 membri per Pensare Democratico, 33 per Partecipazione Democratica, 69 per Democratici Si Cambia e 39 per Con Alfieri Segretario. Ma potrebbero esserci degli aggiustamento per garantire il rispetto della parità di genere. Una casella importante da definire sarà quella relativa al presidente della commissione di garanzia. Al summit di ieri è stato tracciato l’identikit generico: autorevolezza e capacità di essere super partes. Francesco De Angelis ha detto che proverà a proporlo lui dopo una breve riflessione.
All’incontro di ieri non c’era il segretario Simone Costanzo, fuori per pochi giorni. Ma è evidente che toccherà soprattutto a lui declinare all’interno del partito il risultato congressuale.
Le elezioni alle porte
Non ci sarà molto tempo a disposizione, però, per definire il quadro delle candidature e delle alleanze alle elezioni nei venticinque Comuni che in primavera andranno alle urne. In particolare a Cassino e a Sora la situazione va definita. Nel primo caso sulla designazione a sindaco, nel secondo relativamente alla presenza del simbolo sulla scheda. Con ogni probabilità, dopo l’assemblea congressuale di sabato, Simone Costanzo indicherà la composizione della segreteria politica. All’ordine del giorno del dibattito interno le strategie elettorali. L’ennesima prova del nove.
Cerchio chiuso Ma rimane la questione delle alleanze – Cor.Tre. per Ciociaria Editoriale Oggi
Agosto-settembre 2014: il senatore Francesco Scalia raggiunge un’intesa con il Nuovo Centrodestra di Alfredo Pallone e candida Antonio Pompeo alla presidenza della Provincia. Alla coalizione si aggiunge, in extremis, anche Forza Italia. Francesco De Angelis risponde indicando Enrico Pittiglio, che scende in campo sotto il simbolo del Pd. Una frattura mai registrata prima all’interno dei Democrat in Ciociaria. Parliamo di un anno e mezzo fa, ma dal punto di vista politico è trascorso un secolo. Il congresso è sostanzialmente finito e la voglia di ricucire si respira all’intero del partito. I tempi del muro contro muro e del durissimo botta e risposta in direzione tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo sembrano lontani anni luce. Ma se il cerchio si avvia a chiudersi sul versante delle dinamiche interne, resta invece aperto per quanto riguarda la politica delle alleanze. Il centrosinistra, così come lo abbiamo conosciuto per decenni, non c’è più. Complicato immaginare oggi una coalizione con il Pd e le formazioni di sinistra. Ma perfino il tradizionale asse tra il Partito Democratico e i Socialisti appare in discussione. Soprattutto perché non è mai avvenuto un chiarimento vero su quello che è successo alle elezioni comunali di Frosinone o alle primarie di Ceccano. Non basterà sedersi attorno allo stesso tavolo per raggiungere un accordo. Poi c’è la prospettiva nazionale: il governo Renzi è sostenuto non soltanto dal Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, ma anche dalla formazione di Denis Verdini. Nel corso dell’assemblea del circolo frusinate è stato proprio Francesco De Angelis a dire che il confine delle alleanze corre lungo la coalizione che governa il Paese. È proprio per questo che in Ciociaria non mancheranno problemi. Indubbiamente gli appuntamenti di Cassino, Sora e Alatri daranno indicazioni importanti. Per capire soprattutto se il Pd intende andare avanti da solo.