Ci sono un presidente di un consorzio industriale esponente della più consistente mozione del Pd locale, un presidente di una società che gestisce l’impianto di rifiuti sul territorio con una forte resistenza alle diverse stagioni politiche, un assessore regionale all’Ambiente sempre targato Pd, un ex sindaco Dem e un iscritto a Forza Italia, membro del cda Asi.
Non è l’inizio di una “barzelletta” ma quanto accadeva sabato mattina al bar Tucci, nel centro storico del capoluogo ciociaro, dove erano seduti intorno al tavolo Francesco De Angelis (presidente Asi), Mauro Vicano (presidente Saf), Luca Sellari (membro del cda Asi, iscritto a Forza Italia), Mauro Buschini (assessore regionale del Pd) e Michele Marini, ex sindaco di Frosinone e capogruppo consiliare del Pd. Poco prima dello sfocato scatto anonimo, secondo alcuni testimoni, era presente anche Alfredo Pallone (Ncd).
La riunione è iniziata nella tarda mattinata: gli ultimi ad arrivare sono stati attorno alle 12 e 30 Luca Sellari e poi, per ultimo, proprio Michele Marini. Il primo ad andarsene, invece, è stato Buschini.
Per chi non stia seguendo i frenetici incontri di queste settimane, (che sembrano avere fra i temi principali di discussione le elezioni amministrative nel capoluogo che dovrebbero tenersi nel 2017) la presenza più “strana” dovrebbe sembrare quella di Sellari, di Forza Italia. Invece l’immobiliarista, fondatore in seno alla maggioranza Ottaviani di “Frosinone nel cuore” (che poi ha abbandonato) e iscritto a Forza Italia, è una presenza costante in queste riunioni.
Nelle ultime settimane più volte è stato avvistato con Alfredo Pallone (Ncd) e Francesco De Angelis (Pd). In una foto, che ha fatto infuriare il capogruppo di Forza Italia Adriano Piacentini (che ne ha chiesto le dimissioni dall’Asi, dove è entrato in quota Forza Italia, Ottaviani e Comune di Frosinone) Sellari era a cena insieme ai Dem De Angelis, Buschini e Pompeo, oltre all’inseparabile Pallone. È evidente da tempo come a Frosinone si stia strutturando una coalizione da contrapporre a Ottaviani in occasione delle prossime amministrative. Una “squadra” che riproporrebbe la ricetta del Governo Renzi, i cui ingredienti fondamentali sono il crollo degli steccati e il trasversalismo con Pd, Ncd (il cui gruppo consiliare al momento appoggia Ottaviani) e pezzi di centrodestra insieme.
Per la maggior parte dei rumors che circolano, Fabrizio Cristofari (presidente dell’Ordine dei medici) è il candidato ideale per strappare la fascia a Ottaviani. E qui arriviamo a Michele Marini, la principale sorpresa del tavolo. L’ex sindaco e capogruppo consiliare del Pd è stato in questi ultimi mesi l’ostacolo principale all’ipotesi di una candidatura di Cristofari. Marini non ha mai perdonato le scelte politiche di Cristofari in occasione delle ultime elezioni del 2012, quando ha perso la fascia tricolore al ballottaggio con Ottaviani anche a causa delle spaccature del centrosinistra. Marini ha di fatto accusato Cristofari di aver “abbandonato la nave”.
E proprio in un’intervista a L’Inchiesta del 10 marzo scorso, Marini rispetto alla scelta del prossimo candidato sindaco del centrosinistra aveva detto: «In questo momento se il partito o la coalizione, o chi per essi, hanno in mente di fare questo percorso senza prima chiarire quello che c’è da chiarire sui fatti del 2012, sia internamente al partito che sulle alleanze, io non metto da parte un mio impegno ad essere candidato sindaco fuori da eventuali primarie. Per come stanno le cose ad oggi, io non scarto la possibilità di candidarmi alle prossime elezioni».
Ecco l’ostacolo principale per le prime manovre politiche in vista delle amministrative del capoluogo. Nel centrosinistra non si vuole ripercorrere l’esperienza del 2012: l’ipotesi di una candidatura di Marini che vada a sfidare il candidato del centrosinistra e a spaccare quell’area è certamente uno “spauracchio”. Per questi motivi la riunione al bar Tucci sembra assumere una certa rilevanza.
Con ogni probabilità si è parlato delle condizioni alle quali Marini potrebbe tornare al tavolo delle trattative ed evitare una clamorosa spaccatura con il resto del partito, di probabili equilibri politici e di potere.
Allo stesso tavolo (ma in politica questo non stupisce, specie oggi) si sono seduti Marini e Vicano dopo i rapporti tumultuosi fra ex sindaco ed ex consigliere comunale, con tanto di minacce di querela, proprio durante l’amministrazione Marini. Si è evitato invece un incontro che mettesse intorno al tavolo anche Fabrizio Cristofari (già protagonista di un altro vertice da Tucci ad aprile con Vicano, Sellari, De Angelis e Pallone): probabilmente i tempi non sono maturi, visti gli attriti a mezzo stampa con Marini.
Intanto il centro storico frusinate rimane protagonista delle trame e degli incontri politici. Lo è di meno, da anni, delle azioni e dei programmi amministrativi. Quelli arrivano (se arrivano) sempre dopo. Pd e Psi, lontani in Consiglio e …al bar
Al bar Tucci, sabato, capitato per caso nella foto anonima, c’era anche Vincenzo Iacovissi, segretario cittadino del Psi. Era evidentemente al bar per affari personali, non per parlare di politica. Si trovava infatti sulla parte opposta del locale rispetto a quella occupata dai protagonisti dell’incontro con l’ex sindaco Michele Marini.
Al momento, è evidente, la distanza fra Pd e Psi nel caoluogo permane. Non sono stati compiuti ancora passi avanti rispetto alla rottura delle amministrative 2012, quando nel duello fra Marzi e Marini (a vantaggio di Ottaviani) il Psi non appoggiò il sindaco uscente.
La frattura con Marini da allora non è mai stata ricomposta e, per quanto riguarda le relazioni fra Pd e Psi in città, si è ancora all’anno zero. Ognuno continua a lavorare e programmare la volata delle prossime amministrative per conto proprio e, nonostante le presenze e l’invito al dialogo dei Socialisti negli scorsi mesi, sembra che tutto sia rimasto bloccato per ora (almeno ai livelli cittadini). Dialogo evidentemente assente anche in Consiglio comunale, dove in occasione dell’ultima assise le strategie dei due gruppi consiliari sono state completamente diverse.
Se il Pd ha contestato alla maggioranza Ottaviani l’invio della documentazione sul rendiconto di esercizio 2015 fuori tempo, abbandonando l’Aula, i Socialisti con il consigliere Calicchia hanno scelto di rimanere in Sala consiliare opponendosi comunque in fase di votazione alla maggioranza. Solo l’ultimo episodio di una lunga carrellata di eventi che hanno visto in questi anni Pd e Psi lontani nelle strategie di opposizione a Ottaviani al Comune di Frosinone.
Chissà che nell’incontro di Tucci, vista la presenza a sorpresa di Marini, non si sia parlato anche dei rapporti con i Socialisti. Tanto Iacovissi, a quella distanza, non poteva certo sentire.