Il contrattacco di Acea

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

È il silenzio a dire che lo scenario più probabile è quello della riapertura della stagione del contenzioso legale tra l’Acea e l’assemblea dei sindaci dell’Ato 5. Il silenzio dei protagonisti è assordante: se da un lato nessuno intende sbilanciarsi, dall’altro nessuno sembra aver voglia di scoprire le carte. Perché nessuno, in realtà, si fida più dell’altro.

Il parere sulla fusione
Il presidente dell’Ambito Territoriale Ottimale 5, Antonio Pompeo, ha inviato la comunicazione a Ranieri Mamalchi e Paolo Saccani, presidenti, rispettivamente, di AceaAto 5 e diAceaAto 2. L’oggetto è definito in perfetto stile burocratico: “Istanza di approvazione di modificazione soggettiva dell’ente affidatario della gestione del servizio idrico integrato nell’Ato 5”. Questo il testo della lettera: «Si comunica che la conferenza dei sindaci, riunitasi il giorno 18 febbraio 2016, per la discussione del punto all’ordine del giorno “Valutazione in ordine all’istanza di approvazione di modificazione soggettiva dell’ente affidatario della gestione del servizio idrico integrato nell’Ato 5, ex articolo 29, comma4, della convenzione di gestione”, ha votato all’unanimità di non esprimere il proprio benestare ai sensi dell’articolo 29, comma 4, della convenzione di gestione, all’istanza di incorporazione di Acea Ato 5 spa in Acea Ato 2 spa». In questa comunicazione non vengono esplicitate le motivazioni. Eppure l’avvocato Riccardo Farnetani, di Firenze, ha rimesso all’Ato 5 un parere abbastanza dettagliato.

Ricorso e richiesta danni
Nessun commento da parte di Acea, ma dalle strettissime maglie del riserbo filtra la volontà della società di valutare tutte le opzioni sul campo. A cominciare da quella del ricorso al Tar. Si sta valutando la mancanza delle motivazioni alla comunicazione sul parerenegativo alla fusione. Potrebbe essere un elemento da impugnare. Ma c’è dell’altro: Acea starebbe riflettendo sull’ipotesi di avanzare una richiesta di risarcimento per eventuali danni di immagine. E probabilmente non è un caso che nell’unico comunicato finora diramato dopo la votazione dell’assemblea dei sindaci, Acea abbia scritto: «Ad oggi, come più volte precisato in passato, la società non è a conoscenza delle eventuali inadempienze di cui si è parlato». In sostanza il gestore del servizio idrico sottolinea di non aver ricevuto contestazioni formali di inadempienze.

In attesa del verbale
La Segreteria Tecnico Operativa sta lavorando all’ultimazione del verbale della seduta dell’assemblea dei sindaci e alla redazione della delibera ufficiale. Si tratta di atti fondamentali per poi procedere con la diffida ad adempiere, che il presidente Antonio Pompeo dovrà recapitare ai vertici di Acea. Il periodo concesso è di sei mesi. È evidente che un ruolo centrale avranno le inadempienze che l’assemblea dei sindaci ha contestato al gestore, sulla base della relazione della Sto, articolata in diciotto pagine. Per quanto riguarda la votazione avvenuta in sede di assemblea, i tecnici della Sto si sono confrontati con il presidente Pompeo e hanno anche acquisito dei pareri. Come è noto la votazione finale è avvenuta per alzata di mano (quasi per acclamazione) e non per appello nominale, prassi solitamente usata quando è necessario verificare il doppio quorum, quello dei presenti e quello degli abitanti rappresentati. In assemblea il risultato è stato questo: 74 sì, 1 no (il Comune di San Giovanni Incarico), 11 assenti. Nel verbale verrà specificato che la votazione è da ritenersi valida. Ma nel caso dovesse esserci qualche ricorso l’assemblea dei sindaci verrebbe riconvocata per confermare quei numeri. Il fronte dei sindaci È stato compatto nel voto “contro” Acea, ma i distinguo affiorati potrebbero allargare il solco dopo le elezioni comunali di primavera. Alla fine, sul tempo da concedere al gestore (sei mesi) è passata la linea del presidente della Provincia Antonio Pompeo. Il primo cittadino di Frosinone Nicola Ottaviani (che ha spinto per un termine di tre mesi) ha fatto buon viso a cattivo gioco, ma la sensazione è che la convergenza con il Pd sul tema sia terminata il 18 febbraio scorso. Per non parlare del sindaco di Ceccano Roberto Caligiore che, insieme ad altri 23 amministratori, aveva una posizione molto più dura. La partita sarà lunghissima, specialmente se Acea deciderà di intraprendere la strada dei ricorsi al Tar.

Il “divide et impera” è una logica che vale da secoli.

 

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