Agnelli o lupi: la scelta coraggiosa di ogni cristiano

L'evangelista Luca parla del complicato rapporto tra i discepoli di Gesù e le vicende del mondo. Utilizzando un'espressione di Gesù in cui utilizza una metafora sempre attuale

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

 vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali

Lc 10, 3-4

Qual deve essere il rapporto tra i discepoli di Gesù e le vicende del mondo in cui viviamo? L’evangelista Luca riporta un’espressione di Gesù, in cui il maestro utilizza la metafora più comune per un mondo uso ai costumi della pastorizia:  agnelli e lupi, vicende in cui non c’è storia, i lupi possono tranquillamente divorare gli agnelli senza che questi, in qualche maniera, possano opporsi. 

Siamo, dunque,  agnelli che hanno la consapevolezza di stare in mezzo i lupi ed i predatori  possono, in qualunque momento, eliminarci.  Addirittura Luca fa dire a Gesù che i suoi discepoli non devono portare con sé niente. Non devono preoccuparsi di portare con sé la borsa, la sacca, i sandali.  Nel momento in cui si è al servizio della Parola ci saranno altri a preoccuparsi della necessità di coloro che testimoniano il Vangelo

L’importanza della parola

E’ talmente importante la parola che viene annunciata che non può essere soffocata dalle preoccupazioni dell’esistenza. Anzi, la borsa, la sacca, i sandali possono talmente distogliere dal servizio della Parola, da diventare le preoccupazioni più importanti.  E’ sufficiente questa breve frase del Vangelo di Luca, per rendersi conto di quanto fosse radicale il messaggio che veniva annunciato alle prime comunità cristiane.

Nel corso dei secoli tutto questo, purtroppo, si è un po’ annacquato, gli stessi annunciatori del Vangelo si sono preoccupati anche troppo di borsa, sacca e sandali e una tale preoccupazione li ha distolti dal compito di annunciare il Vangelo. 

Per noi tutti la metafora di Gesù può assumere un valore essenziale della nostra esistenza.  Dobbiamo scegliere se essere agnelli o lupi.  E’ la scelta fondamentale:  apparteniamo al gruppo di quelli che verranno depredati o diventiamo dei predatori? 

“Siamo uomini o caporali”

Totò con Clelia Matania, Ave Ninchi e

In un film del 1955, Camillo Mastrocinque  fa interpretare a Totò ed a Paolo Stoppa i ruoli che sembrano proprio essere evidenziati dall’espressione di Gesù.  Il film si intitola Siamo uomini o caporali. Attenzione, non c’è un punto di domanda nel titolo del film di Mastrocinque.  Si tratta di una definizione esistenziale, come Totò ricoverato in manicomio spiega lucidamente  al medico psichiatra: siamo uomini o caporali,  siamo lupi o agnelli,  siamo vittime o carnefici

Il film è famosissimo e penso che ciascuno di noi ne abbia un ricordo bello, anche umoristico.  In alcuni momenti, nel racconto cinematografico, l’uomo Totò sembra diventare una specie di lupo, di approfittare di qualche situazione particolare per riuscire a sopravvivere. Ma il caporale lupo, Stoppa è inesorabile:  è sempre pronto a divorare violentemente gli agnelli che gli si presentano nelle diverse situazioni. La reazione di Totò non è mai violenta,  anzi i personaggi che Mastrocinque gli fa interpretare si rifiutano di adottare soluzioni violente nei confronti degli stessi persecutori. 

Ritengo che il film sia un’efficace interpretazione dell’insegnamento di Gesù. dobbiamo scegliere di essere agnelli, anche se spesso abbiamo la tentazione di diventare lupi. 

L’esempio del Maestro

Gesù e i suoi discepoli

Per i discepoli di Cristo, il maestro ha dato loro l’esempio, sì è consegnato come agnello ai suoi persecutori. L’agnello diventa il manifesto della sua esistenza:  la docilità, il rispetto, l’educazione,  la scelta della non violenza sono le caratteristiche che non possono non contraddistinguere il comportamento dei Cristiani. 

E se i cristiani passano dalla parte dei lupi,  di coloro che approfittano degli altri,  di coloro che li sopraffanno,  di coloro che li sfruttano,  cessano di essere cristiani.  Quello di Gesù è un insegnamento molto semplice, una scelta che veniamo chiamati a fare di continuo nella nostra esistenza.  Cosa vogliamo essere? Lupi o agnelli.