Quel Dio scomodo che ci mette di fronte ad un bimbo nella valigia (di P. Alviti)

Vorremmo un Dio diverso. Di quelli che ci dia sempre ragione e ci faccia stare bene. Non un Dio che ci sconvolge, mettendoci di fronte a noi stessi, alle nostre debolezze, i nostri egoismi. Che fanno finire un bambino dentro una valigia

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Hanno scambiato la gloria del Signore con l’immagine di un bue che mangia fieno

Vorremmo un Dio diverso, un Dio che faccia sentire la sua forza contro i delinquenti, che salvi i nostri giovani dagli incidenti, che sconfigga le nostre malattie, che elimini i delinquenti dalle strade, che blocchi tutti questi neri che ci invadono.

Vorremmo un Dio diverso che abbia ragione dei nostri nemici, ben sapendo che anche loro vorrebbero un Dio che abbia ragione di noi.

Vorremmo un Dio a nostra immagine, che facesse le cose che noi desideriamo, che fosse sempre a disposizione, a disposizione di noi che siamo buoni.

Sì, noi siamo buoni. Che male abbiamo fatto? Non abbiamo ucciso nessuno, non abbiamo rubato…

Come dici? Le tasse? Ma quelle non le paga nessuno, non è rubare. Non aiutiamo le popolazioni in difficoltà? Se ne stiano a casa loro, piuttosto che venire qua a rompere…

Noi siamo buoni e questo Dio non si vede.

Vorremmo anche noi il nostro vitello d’oro, prezioso, certo, ma fatto da noi, a nostra misura.

Non vogliamo un Dio che ci sconvolge, un Dio che ci pone davanti alla nostre responsabilità. Un Dio che implacabilmente ci svela cosa noi siamo veramente, le nostre piccolezze, le nostre fragilità.

E’ un Dio che ci conosce, è diventato uno di noi, ha condiviso tutto della nostra natura. Sa tutto di noi, sa che il nostro cuore è lì dove sono i nostri tesori. E spesso, troppo spesso i nostri tesori non sono le persone che ci amano, il nostro lavoro, la nostra famiglia, i nostri amici.

Troppo spesso i nostri tesori, là dove teniamo il cuore, sono i soldi, il potere, la ricchezza.

No, grazie, un Dio di verità è troppo scomodo.