Il Covid-19 sottovalutato: come la pietra che schiaccia Lazzaro (di P. Alviti)

Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Come Lazzaro e la pietra che ne chiudeva il sepolcro. Ma quali sono le pietre che ci fa scoprire questo coronavirus. E come facciamo a rimuoverle dalla nostra coscienza

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Togliete la pietra…

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È la domanda che ci poniamo in tanti in questi momenti tragici per molte famiglie, moltissime in alcune provincie del nostro paese. Perché? Se il Signore fosse stato qui… Sentiamo una sensazione di abbandono che è quella di ogni uomo di fronte alla morte ma abbiamo sempre bisogno di imparare dalla Parola: di fronte al dolore di Marta e di Maria per il fratello Lazzaro, amico di Gesù, quest’ultimo, dopo aver pianto ed essersi commosso profondamente, ed aver subito anche i rimproveri delle due sorelle, chiede di togliere la pietra dal sepolcro, così Lazzaro potrà venir fuori.

Ecco, noi dobbiamo far questo nell’attuale situazione: togliere la pietra. Ma quale macigno dobbiamo spostare? Le cronache di questi giorni ci dipingono tanti eroismi, tante persone che stanno dando la loro vita per salvare gli altri, sia in maniera evidente che più nascostamente, nelle case, nei luoghi di cura per gli anziani, nella faticosa didattica a distanza, nel controllo di strade e paesi, in gesti di solidarietà concreta, fabbricando mascherine…

Terapia intensiva e operai Foto © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

Qui si apre nella nostra testa un campanello d’allarme: la storia luttuosa per l’Italia, che va dal 20 febbraio ai giorni nostri, le migliaia di morti in Lombardia, le centinaia nelle altre regioni, ci dipingono una impreparazione generale, pur nel sistema sanitario ritenuto il migliore in Italia.

Le pietre da rimuovere

Dal 20 febbraio, ci sono state decisioni che, per la loro approssimazione e per la loro incapacità di comprendere ciò che stava per succedere, per la scelta di favorire l’economia piuttosto che la salute delle persone, sono costate la vita a migliaia di anziani, persone deboli, immunodepressi: queste pietre non sono state rimosse da chi ne aveva la possibilità e l’opportunità ed hanno schiacciato definitivamente Lazzaro nel sepolcro della morte.

Il virus c’è ma gli sbagli degli uomini, soprattutto di coloro che avrebbero avuto la responsabilità di salvare gli altri, ne hanno centuplicato la forza, la virulenza appunto. E oggi rimpiangiamo tutto il tempo perso a discutere di immigrati, cittadinanza, Europa e sovranismo, sistemi elettorali, pensioni anticipate, redditi di cittadinanza, dimenticando invece quanti posti avevamo di terapia intensiva, quanti ospedali avremmo potuto mettere in campo in caso di una epidemia, quanti ricercatori avremmo potuto mettere al lavoro.

C’è chi dice che non è ancora questo il momento di capire cosa è successo quanto quello di salvare vite. Certo, è giusto, ma è anche indispensabile ricordare che se non abbiamo il diritto di essere curati, assistiti, tutto il resto non conta nulla, tutto rimane schiacciato dalla pietra del sepolcro…