Il mio nipote – nemico da portare su un monte

Troppi difendono i loro privilegi. E non capiscono che invece dovrebbero aiutare i giovani a diventare più bravi di loro

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro,

dalle punte dei suoi rami lo coglierò

e lo pianterò sopra un monte alto, imponente;

lo pianterò sul monte alto d’Israele.

Metterà rami e farà frutti

e diventerà un cedro magnifico – Ez. 17,22

Questo splendido brano di Ezechiele ci spiega una grande realtà: i piccoli diventano grandi. Quello che tu vedi incapace di sopravvivere, un esserino piangente, urlante, puzzolente anche, sarà una persona capace di scelte importanti, in grado di modificare la storia del pianeta. Ma diventerà “un cedro magnifico” soltanto se sarà portato sopra “un monte alto, imponente”.

È questa la dinamica del futuro generazionale: gli adulti di oggi possono essere l’alto monte in cui il ramoscello può essere piantato e allora diventerà un cedro magnifico.

Basterebbe la sollecitazione di Ezechiele per spingerci a ragionare: stiamo costruendo l’alto monte dove cresceranno magnifici i cedri oppure viviamo talmente bassi da costringerli a rimanere asfittici nel piano maleodorante, senza possibilità di svettare con le loro capacità? Siamo sicuri di preparare ai nostri ragazzi il futuro migliore? il luogo dove poter sviluppare appieno le proprie capacità?

Oppure addirittura li ostacoliamo, preferiamo caricarli di debiti, non cedere loro opportunità, continuare ad abbarbicarci a poltrone ed incarichi. Li educhiamo a linguaggi violenti, alla delegittimazione dell’avversario, al non rispetto delle idee diverse, a non essere tolleranti, a non riconoscere i diritti altrui.  Non è questo sicuramente l’alto monte che potrà garantire magnificenza ai giovani ramoscelli.

Gli anziani che difendono i loro privilegi

E c’è qualcosa di angoscioso in questa difesa strenua del privilegio degli anziani, che da una parte svolgono il ruolo di nonni amorosi e dall’altra non capiscono come si debba in qualche maniera aiutare le giovani generazioni a poter sviluppare le proprie capacità, a poter crescere magnifici virgulti di cedro.

Il monte alto, imponente, è quello del sistema di istruzione, dell’università, del sostegno sociale agli svantaggiati, per evitare che soltanto alcuni possano raggiungere la vetta e che, invece, sia riservata ai migliori, indipendentemente dal loro punto di partenza.

Questo è il sogno di Ezechiele, questo è il sogno che tutti noi anziani dovremmo avere nei confronti dei nostri figli e dei nostri nipoti, senza vederli come rivali, ma come naturale prosecuzione di noi stessi. Ci vuole coraggio, disponibilità:  porteranno frutto se gli daremo il monte alto.

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).

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