Il tentatore non s’arrende mai ma la Fede regala la forza per resistere

Il celebre brano di Luca tratta un argomento sempre attuale: la battaglia tra il bene ed il male che ogni giorno tutti devono combattere

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato

Lc. 4, 13

Le tentazioni: S. Michele Arcangelo è molto venerato nella nostra terra, è vestito come un guerriero: elmo, scudo, spada. Ed è il simbolo della lotta contro il male, della battaglia che egli conduce contro le schiere ribelli alla volontà di Dio, come racconta il profeta Ezechiele.

Nell’iconografia, i suoi piedi schiacciano la testa del serpente o del drago a seconda che il pittore si ispiri al primo dei libri della Bibbia, la Genesi, o all’ultimo, quello di Apocalisse. E’ dunque la raffigurazione artistica di ciò che i vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca) ambientano nel deserto: nel momento in cui Gesù è spossato dal digiuno, nel momento del bisogno, nel momento in cui si sperimenta il limite della vita. Nel momento in cui le cose non vanno bene, ecco che arrivano le soluzioni più semplicistiche.

Non solo di pane/soldi vive l’uomo

Nel racconto di Luca, si parte dalla tentazione più comune al tempo di Gesù: il pane. Chi lo aveva, viveva tranquillamente, chi non l’aveva doveva darsi da fare per racimolarne, era il suo primo problema. Se Luca scrivesse oggi il suo Vangelo, non userebbe l’immagine del pane: di’ a queste pietre di diventare pane ma, invece, trasformale in denaro, in soldi. E’ la cosa che apparentemente ci dà sicurezza, certezza nel futuro, anche se sappiamo benissimo che la risposta di Gesù è vera anche per la nostra esperienza personale. Non di solo pane/soldi vive l’uomo. Lo vediamo verificarsi continuamente attorno a noi.

Virus, incidenti, liti, violenze, disastri naturali non possono essere evitati dai nostri soldi, per quanti essi siano. E così, il diavolo passa al gradino superiore: vedi tutti i regni del mondo? Vuoi essere una persona potente? Vuoi comandare sugli altri? E vuoi fare come ti pare? Adorami, scegli il male e non il bene e tutto sarà tuo. Anche qui la difesa è facile: è sufficiente scegliere il bene, non accettare di far carriera grazie agli imbrogli, non prostituire la propria coscienza per avere una determinata posizione, non vendersi per qualche voto, non accettare le proposte corruttive di qualche affarista.

“Il maestro e Margherita”

Frame dal film ‘Il maestro e Margherita’

In uno dei più singolari romanzi russi del secolo scorso Il maestro e Margherita, Michail Bulgakov fa camminare il diavolo per le strade di Mosca, insieme con i suoi aiutanti: i moscoviti accettano le sue proposte di magia nera pur di divertirsi, di guadagnare qualche posizione nella nomenklatura staliniana, di conquistare qualche soubrette al Bolscioi, inserendo poi lo stesso diavolo nella stanza di Pilato a Gerusalemme. Conta di più la verità, quell’uomo è innocente, o la mia carriera? Pilato sceglie la carriera, ma poteva fare l’altra scelta.

Ed ecco che il diavolo sale al livello superiore: buttati dal pinnacolo, vedrai, ci penserà Dio a salvarti. Metti alla prova Dio, servitene, costringilo ad intervenire, fai delle sciocchezze. Se Dio esiste ti salverà, altrimenti vuol dire che non esiste. E’ il livello più alto della tentazione, servirsi di Dio, della religione, per il proprio vantaggio, magari ingannando gli altri, facendo diventare la fede uno strumento di potere che approfitta delle persone più deboli, invece di aiutarle.

E’ una tentazione difficile da evitare, ma si può.