La bellezza di dire sì a Dio, come fece Maria di fronte al suo angelo

La meraviglia assoluta che si ripropone ogni volta che ciascuno di noi accetta ciò che Dio gli chiede, con tutte le conseguenze

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia
Sal 97

Le parole del Salmo 97 sono bellissime, raccontano di una vittoria, compiuta da un condottiero, da un capo militare, che, con la sua destra e il suo braccio santo, è riuscito a sconfiggere il nemico, ha compiuto meraviglie. Ma quali sono per noi, uomini e donne del XXI secolo, le meraviglie del Signore?

Scrivo queste righe, mentre ci prepariamo alla solennità dell’Immacolata concezione di Maria. Ecco una vittoria una piccola fanciulla di un villaggio sperduto della Galilea, lontana da ogni centro di potere, da ogni palazzo, da ogni luogo in cui si decide il destino del mondo. Questa fanciulla è capace di fidarsi di Dio contro ogni evidenza.

Persone apparentemente insignificanti

C’è una lunga tradizione nella storia biblica, la storia della salvezza come la chiamano ebrei e cristiani, in cui Dio sceglie persone apparentemente insignificanti, per cambiare il destino del mondo.

Abramo è un nomade che accetta una proposta sconvolgente: lasciare un territorio fertile per andare non si sa dove. Lascia la tua terra, gli dice Dio. E Abramo parte, fidandosi soltanto della sua parola.

Mosè viene chiamato da Dio mentre è un fuggiasco, ricercato dalla polizia egiziana. E naturalmente mette davanti a Dio tutta una serie di difficoltà, prima di accettare quello che Dio vuole da lui. Uno scherzo: andare dal faraone, il Dio in terra, per dirgli: lascia andare il mio popolo.

E ancora Isaia, Geremia, Giona che fugge, fino a finire inghiottito da una balena. Ed Elia che disperato vorrebbe morire…

“Non temere, piena di grazia…”

Quella ragazza di Nazareth conosce benissimo queste storie, quando gli si presenta un uomo che utilizza un termine che lei ha sempre sentito attribuire ad Abramo, a Mosè, a Isaia: Non temere, piena di grazia, il Signore è con te. Il turbamento di Maria non deriva dall’aver visto un angelo.

L’Annunciazione

Purtroppo, quando pensiamo a questo episodio raccontato dall’evangelista Luca, siamo molto condizionati dalle rappresentazioni iconografiche dell’Annunciazione. Immaginiamo sempre quella ragazza di fronte ad un essere celeste, con le ali multicolori. Non sappiamo chi e come fosse questo messaggero del Signore. Questo vuol dire infatti la parola “angelo”.

Infatti, se ci facciamo caso, Maria non è turbata dall’aspetto né dall’incontro con quest’uomo.

La missione affidata da Dio

E’ turbata dalle parole che quell’uomo utilizza e che indicano chiaramente una missione, affidata da Dio. La destra di Dio fa in maniera tale che quella donna non si spaventi, che quella piccola donna sia disponibile a fare quello che il suo messaggero le chiede, nonostante tutti i rischi a cui quella proposta e quella accettazione l’avrebbero esposta.

Madonna dell’Umiltà di Masolino da Panicale

Ecco il gesto meraviglioso di Dio: una piccola ragazza adolescente di Nazareth, sperduto villaggio della Galilea, diventa lo strumento essenziale della salvezza. Maria è libera di rispondere sì o no. Per nostra fortuna, risponde: “sì”.

La meraviglia di Dio si ripropone ogni volta che ciascuno di noi accetta ciò che Dio gli chiede, con tutte le conseguenze, con tutte le scomodità, vincendo il conformismo, i modi comuni di dire e di pensare.

L’impresa meravigliosa di Dio sta nel nostro essere liberi e nell’accettare liberamente il suo volere: Ecco la serva del Signore.