La letizia consapevole per capire cosa vuole Dio da noi

Insegna Paolo: voi dovete essere, invece, sempre amabili, qualunque cosa accada. Affidatevi a Dio, insiste, non angustiatevi.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Fil 4,4-7

Le parole che Paolo rivolge alla piccola comunità cristiana della città di Filippi, nell’attuale Macedonia, sono particolarmente interessanti. Indicano un sentimento umano, quello della letizia, che non dipende dalle circostanze. La letizia è consapevolezza di se stessi e, nella fede dei cristiani, della presenza di Dio nella vita.

La letizia consente di non farsi abbattere dalle circostanze, di rimanere soddisfatti della propria condizione, di non farsi travolgere dall’invidia, dal desiderio di raggiungere obiettivi spesso chiaramente improponibili.

L’arrivo del poverello di Assisi

In uno degli episodi della vita di San Francesco, riportato nei Fioretti, c’è l’arrivo del poverello e del suo compagno di viaggio Frate Leone di fronte al convento di Santa Maria degli Angeli. I due raggiungono il luogo a notte fonda e, secondo la regola, il frate guardiano chiede chi sia a bussare. Alle parole: “sono frate Francesco” il guardiano pensa ad uno scherzo di cattivo gusto e la porta non viene aperta, nonostante il freddo e i pericoli che i due avrebbero potuto incontrare. I due fraticelli rimangono all’addiaccio.

Dinanzi alle proteste del suo compagno, di Frate Leone, appunto, Francesco spiega che proprio quella è la letizia perfetta, che non è l’avere successo, il trionfare in una competizione, il vincere alla lotteria. Ma è invece riuscire a trovare un elemento di bene anche nei momenti in cui tutto sembra andar male.

Scontri intestini e paura

Paolo è consapevole di scrivere ad una comunità di fede solida ma afflitta da continui litigi. Proprio questi scontri intestini spaventano le persone migliori della comunità, che pensano di aver sbagliato tutto nel comunicare la fede agli altri. Le persone sembrano impazzite, non più in grado di ragionare, travolte dall’ira, piene di odio reciproco. La violenza, sia fisica che verbale, predomina nei rapporti fra le persone, generando altra violenza.

Ebbene, insegna Paolo, voi dovete essere, invece, sempre amabili, qualunque cosa accada. Affidatevi a Dio, insiste, non angustiatevi, non fatevi travolgere dalla paura di quello che può accadere. Sarà Dio a guidarvi, ad indicarvi la strada nei modi e nei momenti in cui lo riterrà opportuno. Dobbiamo soltanto lasciarci custodire dalla sua pace, che, continua Paolo, supera ogni intelligenza.

Dimensione dell’esistenza

Lavoro, stabilimento riciclo carta, lavoratore con mascherina

Il problema sta sempre qui: in tutta la tradizione biblica il confronto, lo scontro anzi, tra l’uomo e Dio è dimensione quotidiana dell’esistenza. Dio indica una strada, l’uomo ne vuole percorrere un’altra. La pace di Dio, quella che non può fare a meno della giustizia e del rispetto dei diritti di tutti, spesso si scontra con l’intelligenza umana, che invece vorrebbe rapide scorciatoie per approfittare situazioni favorevoli, senza, appunto rispettare la giustizia e i diritti di tutti.

I drammatici incidenti sul lavoro di questi giorni ci hanno richiamato alla mente che il nostro diritto di intraprendere, di guadagnare con la nostra intelligenza, è sacrosanto ma altrettanto importante è l’obbligo di favorire la pace di Dio.

Quella annunciata dagli angeli ai pastori … “et in terra pax” come leggeremo nei tanti presepi che si preparano, per festeggiare il Natale. Quella pace è fondata sulla giustizia, sul rispetto dei diritti di tutti, sul trattamento equo dei lavoratori, sull’eliminazione dello sfruttamento a costo anche della vita, sull’eliminazione delle disparità tra i popoli…

E’ il significato dell’annuncio degli angeli: …”in terra pax”.