
Il ragionamento svela l'animo degli uomini. L'esempio di Trump nei confronti di Zelensky dopo lo scandaloso incontro nella Sala Ovale. Nel libro del Siracide viene sottolineato il valore del dialogo come strumento per verificare la buona fede delle persone.
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore.
Sir 27 5-7
L’autore di questi versetti è un giudeo ellenizzato, un ebreo che, nel II secolo a. C., è venuto a contatto con la cultura greca, con la filosofia, le scienze, l’arte figurativa di una grande civiltà, diversa da quella giudaica ma che ha in comune tanti valori e molti concetti simili dal punto di vista sapienziale. Proprio questo stampo “ellenistico” ha fatto sì che il Libro del Siracide, dal nome Sirach, il suo autore, non sia stato inserito nella Tanak, la Bibbia ebraica.
In effetti, il testo sembra essere scritto oggi, anche se fa riferimento a strumenti ed abitudini di una società che non ci appartiene più. Difficile che uno dei nostri ragazzi abbia mai visto un setaccio, anche se la parola, in senso traslato, è comunemente utilizzata per indicare la verifica di qualche situazione: passare al setaccio.
Verba non… volant

E’ il tema del brano: possiamo fidarci degli amici? E come possiamo verificare la loro buona fede, il fatto che ciò che dicono sia effettivamente il loro pensiero. Ecco il consiglio di Sirach: fateli parlare, è il ragionamento che svela l’animo di una persona. La parola rivela i pensieri del cuore… Sirach troverebbe tanti che non sono d’accordo con lui: già i romani consideravano le parole cose di poco conto, flatus vocis, soffio della voce. E di più: verba volant contro un pesante scripta manent. Eppure Sirach non parla di semplici parole, ma di ragionamenti.
E’ nell’articolazione del pensiero che si capiscono davvero le persone, come dai frutti si comprende la bontà di un albero. Chissà se Sirach si troverebbe a suo agio, oggi, in un mondo sovrabbondante di persone capaci di cambiare opinione da un momento all’altro, passare da uno schieramento politico ad un altro, come nulla fosse.
L’esempio delle parole di Trump nei confronti di Zelensky, definito un traditore una settimana fa, ridiventato un buon amico degli USA e nelle ultime ore umiliato in diretta tv, ci danno un’idea di quanto poco contino le parole per le persone. E invece dobbiamo rivalutare il valore della parola: è l’unico strumento che abbiamo per conoscere gli altri, i loro pensieri…
Parlare con prudenza

Ricordate quando bastava dare la propria parola per concludere un affare, assumere un impegno. Oggi sembra non valga più. Bene, cominciamo allora col dire che chi viene meno alla sua parola, chi prima dice una cosa e poi l’esatto contrario, chi cambia troppo facilmente schieramento per i propri interessi, non è proprio affidabile come amico, anzi è una persona da cui stare in guardia.
Ecco che le espressioni di Sirach diventano di nuovo importanti e piene di significato per la nostra vita. Bisogna essere prudenti nel parlare, rendersi conto che le parole possono essere armi, pietre, come sostiene Carlo Levi nel titolo di un suo famoso libro su Gibellina e il terremoto. Facciamo attenzione alle parole che usiamo e scriviamo: diamo loro valore, altrimenti meglio tacere.