La quotidiana strage degli innocenti che respirano nella Valle del Sacco (di P. Alviti)

Nei vangeli non ci sono musiche, non ci sono zampognari. C'è violenza. Che mal si concilia con le sdolcinatezze del Natale consumista. La strage degli innocenti è una di queste tappe di violenza. Ripetuta ancora oggi da chi obbliga i cittadini innocenti a respirare aria avvelenata

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

(…) si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù.

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I vangeli dell’infanzia, quelli che raccontano la nascita di Gesù, sono pieni di violenza: la narrazione degli evangelisti non è per nulla conforme alle sdolcinatezze del natale consumistico, in cui bisogna essere più buoni, stare tutti insieme, così mangiamo di più, insomma un ulteriore pretesto per gozzovigliare.

La nascita di Gesù è invece attorniata dal dramma. Quello di Maria innanzitutto, i suoi dubbi davanti alle parole dell’angelo; e poi il suo rapporto con Giuseppe, la paura del ripudio, dei sassi…

E anche quando Giuseppe decide di crederle, ecco le incomprensioni dell’ambiente di Nazaret di fronte a quella nascita un po’ strana (pensate alle chiacchiere…);   le difficoltà del trovare un rifugio nell’indifferenza generale per i problemi di quella coppia.

Ma non era finita: ecco il male assoluto, ecco Erode disposto a trucidare i bambini di Betlemme pur di non mettere a repentaglio il proprio potere.

Come notate, niente canti natalizi, niente zampognari, niente cartapesta ma vita vera, spesso violenta e crudele, misto di coraggio e di paura, di speranza e di dubbio: e quanti Erode sono disposti a passare su vittime innocenti pur di difendere i loro privilegi.

In questo giorni, osservavo il panorama della Valle Latina, ricoperta dalla nube delle polveri sottili: un veleno insidioso che si insinua nei nostri polmoni, nei polmoni dei bambini ancor di più, ed agisce inesorabile sul nostro apparato respiratorio e su quello cardiovascolare. Sappiamo che si tratta di veleni pericolosi ma tutti coloro che, per ufficio, sono chiamati ad affrontare questo problema (Regione, Provincia, ASL, Comuni…) sembrano totalmente indifferenti, come se anche loro, anche i loro figli, non respirassero questa terribile mal’aria che ci consuma.

Tutti ci chiediamo il perché di questa indifferenza che potrebbe risultare letale per molte persone: probabilmente non si vogliono adottare quei provvedimenti che potrebbero avviare almeno il risanamento dell’aria che respiriamo. E non si vuol decidere per evitare di perdere consenso, perché sarebbero provvedimenti impopolari… come Erode che non vuole perdere il trono e che non esita a sacrificare i piccoli per cui ancora si ode il grido di Rachele

È il destino di tutte le terre dei fuochi, nel cui novero siamo purtroppo entrati: le morti dei piccoli, dei giovani, costellano la nostra storia, sono come gli innocenti di Betlemme ma sono qui in mezzo a noi, non in una lontana contrada palestinese. Ma come quei piccoli innocenti sono stati salvati da quel bambino, principe di giustizia e pace, così non dobbiamo perdere speranza per i nostri piccoli, dobbiamo lottare per offrire loro un futuro che sia migliore di quello che invece ora stiamo per lasciare.

È una sfida importante, che richiede tutte le nostre risorse soprattutto del nostro animo: come Maria e Giuseppe che ebbero il coraggio di abbandonare tutto pur di salvare quel piccolo dalle grinfie di Erode.