La strada che porta alla felicità. O all’infelicità

La stessa strada. Ma può essere vista in due modi. Diversi e contrapposti. I limiti non ci privano del sorriso ma ci creano la felicità. Ecco come

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!

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È il rimprovero che Gesù rivolge a Pietro perché anche lui, la pietra di fondazione, è vittima della radice di ogni peccato: non pensare secondo Dio.

È la tentazione radicale: Dio non è nostro amico, anzi è il nemico che complotta contro l’uomo per renderlo infelice. Non è vero che se mangerete di quel frutto morirete, anzi Dio teme che diventiate come lui. Il rovesciamento totale della realtà: seguire la strada indicata da Dio non porta alla felicità anzi, Dio è l’avversario dell’uomo, è colui che gli pone dei limiti.

I limiti per la felicità

Anziani in Rsa (Imagoeconomica)

E quali sono codesti limiti? Non devi uccidere, non devi rubare, non devi impadronirti di ciò che non è tuo, non devi insidiare il rapporto coniugale di altri, devi rispettare i tuoi genitori, non devi mentire, non devi falsare il tuo rapporto con gli altri, non devi truffare… Ma proprio questi limiti impediscono di fare tanti soldi, infischiandosene delle regole di sicurezza, di produrre senza rispetto per l’ambiente, di utilizzare la natura per i propri interessi, di confinare gli anziani nei ghetti delle RSA, pur potendoli assistere dignitosamente a casa…

È chiaro che se ragioniamo con la misura degli uomini, tutte quelle indicazioni risultano odiose. Ma proprio quelle indicazioni, quei comandamenti rendono la vita vivibile, consentono all’uomo di essere un uomo, capace cioè di esprimere il meglio di sé, di lottare contro le malattie, di intervenire a favore dei più deboli, di pacificare le guerre, di trasformare le lance in falci, come profetizza Isaia.

L’uomo può essere gloria

Sì, perché l’uomo può essere davvero la gloria di Dio, la sua manifestazione, se segue la strada che lui gli propone: così diventa operatore di pace e di giustizia, condizione essenziale alla crescita equilibrata dell’umanità.

È la scelta fondamentale della vita: quale strada devo seguire, la via del bene o quella del male? Non sono obblighi quei comandamenti, sono una via, la via della vita.

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti)