La vanagloria del pensare solo a se stessi e il dono di offrirci agli altri

Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Se ci facessimo le domande giuste scopriremmo che pensare agli altri, alla collettività, è un dono. E che attraverso la resilienza l'uomo puo' sconfiggere i suoi stessi grandi egoismi.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

“Non fate nulla per rivalità o vanagloria. Ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri”.

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Che parole splendide: se le facessimo diventare la nostra regola di vita quante cose migliorerebbero. Staremmo attenti all’interesse degli altri, non ci preoccuperemmo soltanto del nostro, non vivremmo di feroci rivalità. Non ci ergeremmo nella nostra vanagloria, l’umiltà sarebbe il nostro stile di vita… Ma sappiamo che non è così.

La Parola ci inchioda alla nostra vita che invece è fatta di rivalità e di vanagloria. Ce ne rendiamo conto quando poi accade qualche evento luttuoso. O quando una situazione drammatica ci fa rendere conto di quali siano realmente le scale valoriali da adottare nella nostra vita. Di cosa conta di più per noi.

La resilienza per migliorarci

Offrirsi agli altri, è il senso dell’esistenza © IchnusaPapers

E’ quella che chiamiamo resilienza. Una straordinaria capacità della nostra mente di adattarsi all’ambiente esterno. E soprattutto alle grandi difficoltà della vita che, se non affrontate bene, rischiano di travolgerci.

Invece siamo capaci di migliorare noi stessi, di adattarci con intelligenza alle situazioni, anzi di ricavarne vantaggio. Ma dobbiamo rinunciare alle stupidaggini dell’orgoglio, non dobbiamo pensare di essere gli unici a capire le cose. Non tener conto soltanto del nostro interesse. Se lo facciamo, anche le crisi più profonde come quella che stiamo drammaticamente vivendo in queste settimane, potranno renderci migliori.

Mai uguali a prima, ma migliori

Vedere solo noi stessi pur procedendo con gli altri, questo è il male

Non potremo tornare ad essere quelli di prima, potremo soltanto essere diversi. Sta a noi decidere se essere peggiori o migliori e tutto dipenderà dalla scala di valori che ci daremo. E’ più importante il mio interesse o quello di tutti? Sono io il più grande, il più importante di tutti gli altri? Davvero sono convinto che non ci sia nessun altro migliore di me? Sono in grado di non farmi travolgere dalla rivalità e dalla vanagloria?

Rispondiamo bene alle domande e saremo migliori di prima!