Quell’uomo nuovo che dobbiamo avere la forza di ritrovare

Lasciandoci corrompere dalle passioni che ingannano diventiamo come i pagani. Invece, noi siamo 'uomo nuovo' cioè che conosce la via che porta alla salvezza. E molte volte dobbiamo solo ritrovarci

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.

siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.

Ef 4, 20-24

Quali sono i vani pensieri degli Efesini? A cosa si riferisce Paolo quando scrive queste parole alla ricca comunità ebraica di Efeso. Vivevano in uno dei grandi santuari della religiosità pagana, nel senso migliore dell’espressione. Quello di Diana Efesia e l’avevano fatto diventare la sede dei loro affari. Erano gli ebrei di Efeso infatti a gestire tutto il commercio dei ricordi, degli ex voto che i fedeli di Diana riportavano a casa o offrivano alla Dea.

Paolo li ha conosciuti e ha capito quanto fossero vicini a pensarla come i pagani, “con i loro pensieri vani”.

Accettare il confronto

È il problema dell’incontro delle culture, vivissimo anche oggi: i modi di pensare permeano e sono permeabili a loro volta ed è difficile mantenere una linea diritta, quella “verità che è in Gesù”, cui accenna Paolo. La situazione degli Efesini è molto simile alla nostra: i cristiani di oggi vivono in un mondo i cui ritmi di vita, i valori e la loro priorità, non sono più quelli dell’evangelo.

Certo, rimangono tradizioni, feste, riti, ma i pensieri, le idee, i ragionamenti sono ben altri da quelli insegnati da GesùVuol dire Paolo che la scala di valori cui si ispiravano gli Efesini del I secolo dell’era volgare ma anche quelli cui ci ispiriamo oggi sono quelli “vani” dei pagani, sono quelli dell’uomo vecchio che si corrompe, cioè che perde la sua natura di uomo a causa delle passioni, che lo ingannano.

Il cortocircuito dei valori

Sono stato colpito in questi giorni dalle parole di un sindaco di una città dell’area pontina. Ha speso parole e impegno nel salvare alcuni cani abbandonati in una delle aziende sottoposte a sequestro per caporalato, chiedendo per loro l’ombreggiante nei recinti. Quei cani sarebbero diventati i cani del sindaco, ha detto. 

Mi sarebbe piaciuto lo stesso impegno per garantire condizioni di vita dignitose per i lavoratori dei campi. Ecco il corto circuito con i valori cristiani: i cani, con tutto il rispetto per questi animali, sembrano meritare più attenzione degli uomini.

Nei versetti della lettera agli Efesini  è condensato tutto il pensiero cristiano che si confronta con la civiltà greco-romana e che confluirà poi nell’insegnamento dei padri della Chiesa e dei grandi filosofi cristiani. L’uomo pensa di essere libero, ma le sue passioni lo ingannano, gli fanno credere che una cattiveria, un gesto di violenza, una frode, un sotterfugio, tutto quelle cose che ci fanno diventare più potenti, più ricchi, più tranquilli, più sani, almeno crediamo, siano le regole fondamentali da adottare nella nostra vita.

I segnali da Parigi

Foto: Rawpixel

Lo vediamo anche nelle olimpiadi parigine: se un atleta azzurro, uno di quelli che si sta preparando da anni per queste gare, vince, allora tutto va bene. Ma se sbaglia, magari se invece di arrivare all’oro riesce ad ottenere, soltanto, l’argento allora comincia la gazzarra del “che cosa è andato storto”, dell’arbitro scorretto e tante altre cose anche meno nobili. Alla faccia di De Coubertin e dello spirito olimpico, dell’importante è partecipare.

È quello che Paolo chiama l’uomo vecchio, che si ritiene libero quando invece è schiavo delle passioni che lo travolgono, gli fanno perdere il lume della ragione, gli offuscano la vista, lo accecano. Anche la sapienza greca era arrivata alla stessa conclusione: Edipo per essendo il più intelligente degli uomini è appunto reso cieco da questa sua illusione di potere, tanto da non vedere cosa gli capita attorno.

Per i cristiani la verità è in Gesù: seguirlo, comportarsi come lui, conformarsi a lui, è il modo per diventare quegli uomini nuovi che possono abbandonare gli inganni in cui è caduto l’uomo vecchio. Non si tratta di un miracolo, di un intervento soprannaturale di Dio ma di un tornare in sé, di recuperare quell’uomo nuovo che ispira tutta la sua vita alla giustizia, che è capace di dire no alla violenza, alla frode, all’inganno, alla strumentalizzazione, alla prevaricazione. È l’uomo nuovo di cui dobbiamo rivestirci per recuperare la giusta scala di valori.

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).