Siamo uomini, per questo non dobbiamo avere paura: nemmeno del virus (di P. Alviti)

Il Coronavirus ha riportato alla luce le nostre debolezze: l'accaparramento, la ricerca di un colpevole, la chiusura. Ma noi siamo umani ed abbiamo le Virtù: che sono i nostri cardini. Senza, siamo come una porta scardinata.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce.

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Il terrore da coronavirus, la codardia da coronavirus, l’incapacità di ragionare, la difficoltà di mantenere la calma: è bastato un invisibile corpuscolo a farci scoprire le nostre debolezze, a dimenticare la sicumera della nostra onnipotenza, a far emergere i comportamenti peggiori: l’accaparramento, la chiusura, la ricerca di colpevoli, di complotti, di un nemico che invece sta soltanto nella nostra debolezza.

È il grande significato del mercoledì delle ceneri:  la cenere che ci costituisce, la polvere tratta dal suolo è però capace di diventare un grande progetto se riusciamo a recuperare gli aspetti essenziali dell’essere uomini.

Foto © Robin Wight, Fantasy World Of Fairy Sculptures Dancing With Dandelions

Gli antichi le chiamavano virtù, utilizzando la radice etimologica del vir, dell’uomo in quanto tale. Le virtù cardinali (le ricordate?: fortezza, giustizia, temperanza, prudenza… nell’accezione della tradizione) sono il cardine della nostra umanità: se le pratichiamo siamo uomini, se le teniamo lontane dalla nostra vita, questa cessa di essere umana, si degrada, perde le sue caratteristiche più alte. Come una porta privata dei suoi cardini… non è più porta, scardinata appunto. 

Senza quelle virtù, torniamo ad essere quella polvere da cui siamo stati tratti con un soffio che ci ha trasformati: da cosa inutile ed impicciosa, siamo diventati capaci di plasmare la nostra vita, di lottare contro i mali del mondo, di vincere la guerra contro le malattie. Ma dobbiamo essere uomini, dobbiamo essere forti per non cedere al panico, giusti per capire che cosa stia davvero accadendo, senza cedere alle sirene di chi vuole rimestare nel torbido, preferendo addirittura il proprio interesse personale e di parte alla salute di tutti; temperanti, accettando le limitazioni della nostra libertà e l’acquisizione di quei comportamenti  necessari ad impedire il diffondersi del virus, prudenti (saggi, tradurremmo meglio il latino prudentia…) per capire che cosa sta davvero accadendo, cercando le fonti attendibili di informazione e rendendoci conto che soltanto nella solidarietà e nel rispetto dei ruoli possiamo vincere anche questa battaglia come tante ne sono già state vinte.

Ricordiamo a tutti i giovani che noi di una certa età portiamo sulla parte alta del braccio sinistro i segni della vaccinazione antivaiolosa, bandiera della straordinaria vittoria dell’uomo contro una terribile malattia, come tante altre debellate dalla scienza: poliomelite, tetano, rabbia…

Forza, siamo uomini.