Francesco Alviti Festival 2025: la musica che nasce dall’amore

Torna il Festival Francesco Alviti. Che celebra la vita di un giovane musicista scomparso a 22 anni. Trasformando l'assenza in musica, amicizia e arte. Realizzando 18 eventi che onorano la sua memoria e uniscono la comunità.

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Un ragazzo che va via quando è ancora al mattino della sua esistenza. E nonostante i suoi pochi anni ha lasciato un segno nella vita che ha fatto in tempo a vivere. Una partenza contro ogni logica, intollerabile. Ma dopo poco capisci che quella partenza è un seme e dall’assenza innaturale comincia a germogliare qualcosa che respira, canta, suona. Da sedici anni, il Festival Francesco Alviti è la risposta viva e coraggiosa alla scomparsa di un ragazzo speciale.

Francesco, per tutti Cesko, era un giovane percussionista di talento, con il sorriso aperto e le bacchette sempre in mano. A soli 22 anni, nel febbraio 2009, una malattia implacabile lo ha portato via. Ma non è bastata a spegnere la luce che lasciava dietro di sé. Quella luce è diventata musica, amicizia, impegno. È diventata un Festival.

Non un memoriale in bianco e nero, ma una festa piena di colori. Non un appuntamento per ricordare la morte, ma un modo per onorare la vita. La sua.

Il fiume benevolo di Ceccano

Anche quest’anno, dal 3 giugno al 4 luglio, Ceccano sarà attraversata da un fiume di musica, parole, teatro, emozioni. Oltre 400 artisti animeranno 18 appuntamenti distribuiti in un mese di eventi, nel segno dell’amicizia, della comunità e dell’arte.

Il Festival si apre con un omaggio a Fabrizio De André, voce degli ultimi e cantore della Repubblica. Sul palco di Piazza San Giovanni saliranno Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni per una serata che unirà musica e valori civili.

Poi toccherà ai complessi musicali del Liceo di Ceccano, alla Trilogia della villeggiatura di Goldoni, all’intensità dell’attrice Claudia Koll. Arriveranno cori da tutta Italia, come il Coro Città di Ala o il Josquin Des Pres, che regalerà al pubblico il maestoso Te Deum di Charpentier.

Musiche antiche per un rimpianto moderno

E ancora: antiche musiche ritrovate nelle pergamene medievali della Corte dei De Ceccano suonate per la prima volta in epoca moderna. Storia, poesia, spiritualità, e naturalmente, tanta, tanta musica.

Questo Festival è un miracolo costruito ogni anno da chi amava Francesco. I suoi amici, tutti musicisti, hanno trasformato il vuoto in qualcosa che unisce. Attorno a loro, la Rete delle Associazioni di Ceccano e centinaia di volontari, con l’aiuto del Conservatorio Licinio Refice, della Pro Loco, del Comune di Ceccano e della Provincia di Frosinone.

Ogni nota suonata è un abbraccio che continua. Ogni applauso è un segno che Francesco è ancora qui, tra i suoi amici, tra le mura del liceo e del conservatorio, nei cuori di chi lo ha conosciuto e di chi continua a scoprirlo attraverso il Festival.

Il dolore come seme

Il Festival Francesco Alviti non è solo un evento culturale. È la prova che il dolore può diventare seme. E che la musica, quando nasce dall’amore, non muore mai.

Il calendario completo.

 Il 3 giugno, alle 21,30, in Piazza S. Giovanni, saranno le chitarre e le voci di Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni a raccontarci i valori della Repubblica Italiana e della sua Costituzione, il giorno dopo della sua festa.

Gli insegnanti del Liceo di Ceccano apriranno la tre giorni animata dai complessi della scuola fabraterna che il giorno dopo, 4 giugno, presenterà il Concerto del Coro e dell’Orchestra, diretti da Vittoria D’Annibale e Massimiliano Malizia, che vantano il secondo posto conquistato nel Concorso Nazionale di Verona, qualche settimana fa. La tre giorni sarà completata dalla Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, presentato dal Laboratorio teatrale diretto da Andrea Di Palma, con la collaborazione di Roberta Fumarola.

Il quarto appuntamento ci sarà domenica 8 giugno: sarà ospite del festival l’attrice Claudia Koll, che presenterà il suo ultimo libro. La presentazione avverrà al caffè letterario Sinestesia, con inizio alle ore 18

Cosa ci sarà da percepire

Venerdì 13 giugno si tornerà in Piazza S. Giovanni con il Concerto del Coro Città di Ala, in provincia di Trento, mentre domenica 15 giugno, nella collegiata di S. Giovanni, alle ore 18, il Coro Josquin Des Pres, diretto da Guido Iorio, in occasione dell’intronizzazione della statua di S. Giovanni Battista, per la festa patronale, eseguirà il Te Deum di Marc Antoine Charpentier, per soli, coro e orchestra.

Il giorno successivo, 16 giugno, in piazza S. Giovanni, alle 21,30, toccherà alla musica antica, con il quintetto pianoforte ed archi del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Il 17, i ragazzi dell’Oratorio del Sorriso debutteranno al festival con Il Viaggio della Felicità. La formazione è stata recentemente premiata dal Movimento Apostolico Ciechi per le attività di integrazione e solidarietà che sta alla base dell’esperienza ceccanese.

Il 18 giugno ci sarà una prima assoluta mondiale: per la prima volta, in epoca moderna, saranno eseguite le musiche scritte alla Corte dei de Ceccano. Si tratta di composizioni ritrovate nelle pergamene dei secoli XIII e XIV, poi utilizzate dai notai di Ceccano come cartelle per i documenti.

Appuntamenti di nicchia

Saranno eseguite dal liuto di Andrea Micheli e la voce di Federica Carducci, mentre gli storici Matteo Limongi e Vincenzo Angeletti Latini racconteranno la storia dei De Ceccano, con la presentazione del più antico esemplare manoscritto degli Annales, risalente al secolo XV. Una serata tutta dedicata alla storia, che sarà preceduta dalla premiazione del Concorso poetico dedicato a Carmelina Spada.

Il giorno dopo, il 19, ancora cultura e musica con un intervento di don Italo Cardarilli, arciprete di Ceccano e storico dell’arte, sul rapporto tra il Caravaggio e la devozione a S. Giovanni battista. Con lui il Trio Le Muse, che riempiranno la serata con le loro voci. Il giorno successivo, 21 giugnoFesta Europea della Musica, sarà la volta di Federico Palladini e della banda della Scolopendra, che presenteranno le loro canzoni originali, legate al nostro territorio e alla nostra storia.

La Musica per Catarinozzi 1736 riempirà le volte della Collegiata di S. Giovanni battista nella Festa patronale del 24 giugno con il concerto dell’organista Juan Paradell Solè con la flautista Camilla Refice che, alle ore 18, faranno risuonare quello strumento che da quasi tre secoli accompagna le liturgie solenni della Collegiata.

Fine mese con la banda

Il 30 giugno sarà la volta della Banda Giovanile di Ferentino, diretta da Luigi Bartolini e il giorno dopo, 1 luglio, dell’Orchestra di Fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi.

Il 2 luglio saranno di scena i percussionisti dell’Ensemble del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone cui seguirà, il 3, la serata dedicata all’opera con i solisti e il Coro Josquin Des Pres. Conclusione il 4 Luglio con l’Amaseno Harmony Show Band, diretta da Natalino Como. 

La direzione artistica del Festival è affidata a Mauro Gizzi, direttore del Conservatorio di Frosinone.